A Austin per proseguire il
lavoro sulla power unit evoluta introdotta a Sochi. E’ la missione principale in casa
McLaren-Honda, su un circuito complesso per la
MP4-30, sia per le
richieste sul fronte aerodinamico nella prima parte della pista, che per il lungo rettilineo sul quale far valere
cavalli che, la power unit nipponica, ancora non ha. Così,
«l’obiettivo è di raccogliere ancora più dati nelle restanti gare, in particolare sul nuovo motore termico introdotto a Sochi», spiega
Yasuhisa Arai. Per i cavalli elettrici, quelli dall’MGU-H, si dovrà attendere il 2016.
«Il team ha confermato che la direzione è quella giusta, perciò adesso lavoreremo alle regolazioni più di dettaglio e sarà interessante scoprire come reagirà il pacchetto insieme con il nuovo pacchetto aerodinamico, introdotto questo week end», aggiunge il tecnico giapponese. I piloti, dal canto loro, si attendono l’ennesima gara difficile, dopo il fortunoso arrivo a punti di Sochi:
«E’ un circuito che mette insieme curve di altre grandi piste e rende insidioso la ricerca dell’assetto perfetto. Una macchina precisa in inserimento, ben bilanciata, aiuta, perciò proveremo a costruire il week end partendo da queste basi. Sappiamo sarà difficile per noi, ma lavoreremo per migliorare e ottenere un altro risultato positivo», anticipa
Alonso.
Pensa anche alla
gestione delle gomme,
Button:
«Lo scorso anno abbiamo sofferto parecchio con il degrado, su un asfalto relativamente nuovo, quindi dovremo risolvere questo problema non appena andremo in pista al venerdì. La pista ha uno sviluppo fluido e potrebbe favorire i nostri punti di forza, abbiamo visto in Russia come tutto sia possibile». Punti di forza che potrebbero emergere specialmente nel T3, il tratto più guidato e lento, eccezion fatta per la lunga curva a destra della torre.
«Recentemente sia Fernando che Jenson hanno fatto grandi partenze e sarà interessante vedere come affronteranno curva 1 in salita. Le curve veloci e le richieste di potenza di Austin non saranno semplici per il nostro pacchetto, che ha i propri punti di forza nel misto stretto, perciò ci concentreremo su un assetto che dia il massimo da quel che abbiamo», il commento di
Eric Boullier.
Fabiano Polimeni