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F1, GP Messico: vince Rosberg

Anche nel GP del Messico gran parte della gara (non tutta...) si è decisa al via, quando Rosberg riesce a mantenere il comando su Hamilton, mentre poco dietro Kvyat prende il terzo posto e soprattutto Ricciardo finisce nella fiancata di Vettel e gli fora una gomma. Da quel momento la gara di Seb è compromessa anche perché nel forzare per recuperare incappa in due errori, sempre alla curva 7 (la prima delle veloci esse), con il secondo che lo blocca definitivamente contro le barriere. A questo ritiro si era già sommato quello di Raikkonen, nuovamente contro Bottas a ruoli invertiti (pur se dinamica differente) come in Russia. Così questa si risolve in una giornata disastrosa per la Ferrari, che certamente non ha raccolto quanto invece sarebbe stato possibile in quanto a prestazioni. E con Rosberg che riprende con forza il 2° posto in classifica generale, con 272 punti contro i 251 di Vettel. La safety car per l'incidente di Vettel risulta problematica per le Red Bull: al restart Bottas riesce a togliere il terzo posto a Kvyat, conquistando così il podio finale. Appena dietro Ricciardo e Massa, ma le posizioni non varieranno fino al traguardo pur lottando a breve distanza fra di loro, con Hulkenberg che si avvicina ma resta 7°. Bella sfida anche dietro, con Perez che riesce a concludere con un solo cambio gomme (l'unico) precedendo quasi in fila indiana Verstappen, Grosjean e Maldonado, col venezuelano appena fuori dai punti. Appuntamento quindi fra due settimane con il GP del Brasile a Interlagos, penultima prova del Mondiale F1 2015.

La cronaca "live" con Twitter

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Introduzione al GP

Partenza alle ore 20 italiane (le 13:00 locali) per il GP del Messico, diciassettesimo appuntamento del Mondiale F1 2015. Una gara che potrebbe essere condizionata dal maltempo: ma se sarà così lo vedremo in tempo reale anche grazie alla nostra solita cronaca diretta in parallelo, nel nostro sito e su Twitter (@autosprintLIVE) con la quale seguiremo tutti i 71 giri di gara. In ogni caso, a prescindere dall'eventualità della pioggia, la pista dedicata ai fratelli Rodriguez, a Città del Messico, resta un'incognita, sia perché è la prima volta che vi si corre, sia per gli effetti del fondo di questo tracciato, lungo 4.304 metri. Infatti si è rivelato molto viscido e dovrebbe comunque cambiare man mano si gommerà, aggiungendo un'ulteriore variabile a quelle già presenti. La principale delle quali è rappresentata dalla rarefazione dell'aria, visto che si corre a più di 2.200 metri sul livello del mare: questa offre minor resistenza in rettilineo (si sono superati i 360 km/h) ma anche minor carico aerodinamico, andando così a limitare ulteriormente il grip. Il continuo scivolamento delle macchine potrebbe avere effetto deleterio sui pneumatici, tuttavia le mescole scelte dalla Pirelli (soft gialla e medium bianca) sono apparse abbastanza conservative. La bassa usura e il fatto che le gomme impieghino parecchio tempo per entrare in temperatura, fanno sì che sia del tutto possibile una sola sosta in gara. In questo caso si prevede il pitstop intorno al trentesimo giro per chi parte con le soft (quarantesimo giro con le medie). Tuttavia i tecnici Pirelli ritengono sia più veloce la tattica a due soste, sostituendo le prime soft con altre soft verso il giro numero ventitrè, quindi passando alle medie intorno al giro numero quarantasei. Tutto questo, ovviamente, sempre dovendo fare i conti con le varie situazioni di traffico e a patto che si corra sull'asciutto… A seguire alleghiamo lo schieramento di partenza, che rispetto ai risultati delle qualifiche vede l'arretramento di Alonso e Raikkonen rispettivamente al 18° e 19° posto. Per lo spagnolo si trattava di 15 posti di penalità già previsti fin dalle prove, mentre al finlandese ai 5 posti per la sostituzione del cambio dopo le FP3 se ne sono aggiunti altri 30 perché si è preferito montare un motore completamente nuovo (anziché quello già usato delle qualifiche) oltre ad altri elementi per la gara, visto che tanto partiva indietro. Ultimo invece Button, che non aveva preso parte alle qualifiche ma è stato comunque ammesso, e peraltro aveva già accumulato qualcosa come 70 posizioni di penalità per via di tutti i componenti sostiuiti sulla sua macchina. Maurizio Voltini