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Vettel-Ricciardo: la ruotata vale una gara

Il primo episodio controverso nel GP messicano è stato il contatto alla prima curva fra Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo. Poteva anche risultare in una bottarella senza conseguenze, ma la ruota posteriore destra della Ferrari rimedia una foratura. Questo ne condizionerà ovviamente l'intera gara, e non solo perché rientrato ai box per risolvere il problema, poi Vettel si ritroverà a 50 secondi dai primi. Infatti si creeranno i presupposti per una gara in cui sarà costretto a forzare, tanto da fare due errori in corsa - già un fattore decisamente inconsueto per il tedesco - con il secondo decisivo, tale da causarne il ritiro dopo essere finito contro le barriere della curva 7. Il primo a sentirsi rivolgere le domande sull'incidente iniziale è Ricciardo, che appare un po' imbarazzato quando risponde: «Io pensavo di essere all’interno, non pensavo nemmeno di superare… Accidenti eravamo tutti lì ammucchiati… È la partenza di una gara, no? Se mi avesse dato un po’ più di spazio sarei riuscito ad evitarlo, ma non me ne ha assolutamente lasciato». Da parte sua Vettel descrive così l'episodio: «Ho fatto una brutta partenza e devo capire perché. Poi la toccata: non so dove Daniel volesse andare... Sono cose che possono succedere, però ci è costato molto perché mi sono ritrovato in fondo». La direzione di gara ha archiviato il caso come un "normale incidente di gara". Ricordiamo che solitamente si punisce il "dolo", il fatto che un pilota abbia effettuato volutamente o quasi una manovra rischiosa, fuori misura o che poteva essere evitata. Da questo punto di vista sono comprensibili sia la decisione sia l'opinione dei piloti. Da un lato Vettel non poteva certo aver visto Ricciardo all'interno (troppo spostato lateralmente e non affiancato del tutto) anche perché doveva pur guardare avanti, anche se nel cercare di accodarsi a Kvyat poteva forse valutare la possibilità che non ci fosse tutto lo spazio. Dall'altro quello di Ricciardo non è parso un vero attacco, quanto una frenata iniziata impercettibilmente più tardi di quella di Vettel (siamo a 350 orari…) per cui gli "entra" nel corso della frenata solo per questioni fisiche. Poi l'australiano taglia sul cordolo per evitare il contatto, ma la sua macchina si scompone e così tocca la Ferrari prima sul fianco e poi sulla ruota. Causando la malaugurata foratura. Ma senza di questa probabilmente il contatto non sarebbe nemmeno finito sotto inchiesta. Maurizio Voltini