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Arrivabene e la lezione di umiltà

Solitamente Maurizio Arrivabene non sprizza felicità nemmeno quando sarebbe più che giustificata, nei commenti al termine dei Gran Premi. Figurarsi dopo quello messicano che ha visto entrambe le Ferrari ritirate. Tuttavia anche questa situazione può essere vista come mancanza di esagerazioni isteriche in un senso o nell'altro, e tutto sommato le sue dichiarazioni sono abbastanza pacate: «Una lezione di umiltà: per diventare grandi bisogna toccare il cielo con un dito ma poi il terreno per terra. Oggi siamo finiti per terra e da qui dobbiamo imparare. La squadra è motivata, c'è, siamo in F1 e sappiamo che certe cose possono capitare. Siamo in palla e lo dimostra il fantastico cambio di motore fatto ieri. Oggi i piloti hanno avuto più problemi di quel che dovevano, è una lezione. Oggi abbiamo imparato quel che non dobbiamo fare. Però la macchina era molto forte, l'abbiamo visto nei tempi sul giro. Seb non deve chiedere scusa come noi non dobbiamo chiedere scusa a lui. Dobbiamo ripartire da qui».