Sulla pista “maledetta” per lui perché non ci ha mai vinto,
Lewis Hamilton, che è pilota da giro secco, ha rimediato la
sesta sconfitta consecutiva per la pole position. Cinque volte battuto da
Rosberg negli ultimi sei Gp e una volta dalla
Ferrari di Vettel (a Singapore). È dal Gp d’Italia a Monza che Hamilton non riesce più a stabilire la pole, lui che con
49 partenze al palo detiene il record dei piloti in attività.
Il Brasile porta poca fortuna a Hamilton. Nel 2007 ci perse all’ultima corsa il titolo mondiale finito a Raikkonen; nel 2012 era in testa alla gara e stava per vincerla ma fu speronato da Hulkenberg che lo stava attaccando. L’anno scorso in un mondiale dominato, è stato battuto qui da Rosberg.
Per esorcizzare il Brasile, Hamilton ha addirittura indossato
un casco con i colori giallo-verdi di Ayrton Senna nella parte posteriore (con tanti saluti alla regola che non si può cambiare colore di casco...). Ma nemmeno questo casco ha fatto il miracolo. Hamilton è stato il più veloce in due dei tre turni di prove libere, è stato il più veloce nella Q1 e nella Q2 in qualifica abbassando il tempo fino al limite di 1’11”665, ma nel momento decisivo in cui si lotta per la pole position, la Q3, pur migliorandosi fino a 1’11”360 è stato
surclassato da Rosberg.
Surclassato di un’inezia a dircela tutta,
appena 78 millesimi, ma quanto basta per perdere per la sesta volta la pole position. Quel traguardo simbolico delle
50 pole in carriera non vuol saperne di arrivare.
Hamilton è bloccato a quota 49. Lui è rimasto abbastanza stizzito dalla sconfitta arrivando a disertare per rabbia la foto di rito di fine prove con i tre più veloci. Anche se lui smentisce.
“Aver perso la pole per l’ennesima volta non mi preoccupa. Oggi la macchina era comunque ben bilanciata, i giri sono stati buoni, specie in Q1 e Q2. Solo nella Q3 mi è mancato un pizzico di margine in più, credo di non aver sfruttato bene il primo settore”.
In effetti è lì che
Hamilton ha perso la pole: è stato 58 millesimi più lento di
Rosberg in quei 17 secondi che vanno dal traguardo alla esse in discesa fino alla fine del rettifilo successivo. Poi nel lungo misto di Interlagos, che dura circa 37 secondi, il divario è stato minimo fra le due Mercedes: 11 millesimi. E nell’ultimo tratto Lewis ha recuperato anche qualche millesimo.
Ma ormai la pole era andata.
Ora l’obiettivo di Hamilton è comunque
vincere il Gp. Anche perché sa bene che, pur se Rosberg ha fatto 5 pole consecutive nelle ultime gare, poi alla fine sul gradino più alto del podio c’è salito quasi sempre lui.
“Il mio obiettivo principale è vincere qui: è una delle poche piste in cui non vi sono ancora riuscito”.
Alberto Sabbatini