dal nostro inviato a Interlagos: Cesare Maria Mannucci
Rispetto al 2014, i
tempi sono più lenti di oltre 1” al giro a
Interlagos, per via dei nuovi cordoli, più alti di 50 mm, che impediscono ai piloti di tagliare le curve come una volta.
Nico Rosberg ottiene la pole in 1'11"282, quando lo scorso anno aveva segnato il tempo di 1'10"023. La prima fila invece presenta la solita composizione, con Rosberg davanti a Lewis Hamilton. È la quinta volta consecutiva che il tedesco della Mercedes partirà dal palo, ma l'inglese non appare per nulla preoccupato. Perché, come verificato durante i long run,
l’usura dei suoi pneumatici sarebbe più contenuta rispetto a quella di Rosberg.
Alle loro spalle,
la Ferrari di Vettel, distanziata di mezzo secondo dalla pole di Rosberg. Rispetto alle prove di venerdì,
la Ferrari ha migliorato sensibilmente. Sia Vettel che Raikkonen hanno sostituito il cambio, senza incorrere in penalità, perché hanno rispettato i termini. In gara, il gap rispetto alla Mercedes dovrebbe ridursi ulteriormente.
Vettel su questa pista ha sempre corso in maniera intensa. Se al via, il pilota della Ferrari riuscisse ad infilarsi tra le due Mercedes alla prima frenata della chicane Senna, allora il Gp del Brasile potrebbe prendere un indirizzo diverso,
più favorevole alla Ferrari. Perché in altitudine - San Paolo sorge a 800 metri - il motore Ferrari non soffre più di tanto, e
la vettura di Vettel è la terza più rapida al rilevamento della velocità massima. Dietro Perez e Hamilton ma davanti alla Williams di Massa.
Daniel Ricciardo ha portato al debutto
il nuovo motore Renault, che singolarmente però, si è rivelato meno performante del vecchio propulsore ancora utilizzato da Kvyat. Considerando che l’australiano dovrà scontare anche
10 posizioni di penalità sulla griglia di partenza, l’arrivo del nuovo propulsore Renault è da considerarsi abbastanza deludente.