Non cambiasse nulla tra 2015 e 2016, eccezion fatta per il motore, probabilmente avrebbe ragione lui,
Carlos Sainz. Reduce da un’annata comunque positiva, nonostante la miriade di
problemi tecnici che lo hanno costretto a troppi ritiri, lo spagnolo guarda alla prossima stagione, alla
motorizzazione Ferrari che sostituirà Renault, seppur con una specifica vecchia di un anno.
E azzarda uno scenario che, se fosse il cambio di
power unit l’unica variabile a intervenire nei
rapporti di forza tra Red Bull e Toro Rosso, non sarebbe irrealistico.
«In teoria dovremmo stare davanti alla Red Bull, però hanno capito quali sono i punti deboli e sono certo che faranno una gran macchina il prossimo anno. Hanno 200 milioni di budget in più e tutti sappiamo che la Red Bull è la Red Bull», ha dichiarato ai media durante un evento sul circuito di Jarama.
Quantificando il miglioramento atteso dall’impiego della
power unit Ferrari, aggiunge:
«Avremo più cavalli, dicono tra i 50 e 60, significa che guadagneremo tra i 6 e 8 decimi, mentre quest’anno la Red Bull aveva più o meno 5 decimi di vantaggio su di noi a parità di motore; ma non possiamo definire degli obiettivi finché non sapremo dove ci troviamo. Il motore Ferrari ci darà una mano soprattutto nella prima metà del campionato.
Credo che saremo un po’ più avanti, lo scopriremo però solo alla prima gara».
Toro Rosso che,
motore Renault a parte, si è segnalata per la validità di un progetto confermata su piste esigenti come Silverstone, evidenziando una forza della
STR10 in particolare sui curvoni veloci. Se a
Faenza lavoreranno bene come nel passaggio dal 2014 al 2015, allora
Sainz e Verstappen saranno clienti da tenere d’occhio, outsider buoni per mescolarsi ai team di vertice.
«Il podio quest’anno era un obiettivo praticamente impossibile, eppure ci siamo andati vicini», le parole di
Sainz riportate da Marca.
Fabiano Polimeni