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F1, si studia un format diverso?

Abbattimento dei costi, fornitura delle power unit per tutti, sono stati i temi più dibattuti dell’ultimo Strategy Group tenutosi a Ginevra, ma nella due giorni si sarebbe discusso anche degli aspetti più strettamente sportivi, di una riorganizzazione del week end di gara per com’è inteso oggi, in modo da renderlo più interessante e offrire maggiore attività e azione in pista. A riportare quelle che vanno prese come indiscrezioni, idee da sviluppare nei prossimi incontri, è il giornalista inglese Joe Saward, dalle pagine del suo blog. Piace l’idea di proporre due gare, una al sabato, corta, in stile GP2, l’altra alla domenica, più lunga. Con questi interventi verrebbe conseguentemente modificata l’intera struttura della tre giorni, a cominciare dalle prove libere del venerdì. Lo scorso anno non sono mancati i commenti favorevoli dei piloti a una riduzione del tempo di prove libere e se i rumors trapelati si tramuteranno in qualcosa di concreto, andremmo verso sessioni di libere del venerdì più corte. Certamente salterebbe l’ora di prove al sabato mattina, per lasciar spazio alle qualifiche. Il format sarebbe sempre quello a eliminazione, forse conservando le tre batterie, rendendole però più fluide nel funzionamento, con un taglio “continuo” dei piloti nelle ultime posizioni e portando ad avere più giri di seguito. Sul punto, tuttavia, non sono mancate voci discordanti, di chi vorrebbe un ritorno a un sistema con il giro singolo per decidere la pole, in modo da assicurare maggior visibilità a tutti i migliori 10 nel finale. Visioni alternative. Passando alle gare vere e proprie, Saward scrive di aver appreso l’idea di una gara-1 da 45 minuti al sabato, una sprint che determini la griglia di partenza di gara-2 di domenica e assegni al tempo stesso punti iridati. Non ci sarebbe obbligo di pit-stop, né restrizioni sul consumo orario di carburante. In gara-2, invece, si correrebbe come accade oggi, ma su una distanza inferiore, sebbene i dettagli siano ancora tutti da definire. Indiscrezioni che valgono come orientamento generale delle discussioni tenute in seno allo Strategy Group, ben lontane ancora dall’essere misure concrete da approvare. Il tema, non v’è dubbio, deve far parte di un più ampio piano di riorganizzazione dello sport, come ribadito da ultimo anche da Toto Wolff e Gerhard Berger. Fabiano Polimeni