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McLaren Honda, missile tutto nero

L’anno scorso era stata la grande delusione della F1. A questa McLaren Mp4-31 è affidato il compito di riportare in auge il team di Ron Dennis, l’unico oltre alla Ferrari che schiera due campioni del mondo tra le proprie fila come Alonso e Button. La Mp4-31 segue la filosofia costruttiva “tolleranza zero” introdotta da Ron Dennis l’anno scorso, che non è riferita alla pazienza nei confronti degli ingegneri che l’hanno costruita, ma al concetto di non scendere a compromessi tecnici: nessuna tolleranza costruttiva, misure estreme, spazi ridotti al minimo anche a scapito del raffreddamento degli organi meccanici (costati un sacco di ritiri nel 2015) per una migliore aerodinamica. Il muso è meno stretto di auto rivali (Mercedes per esempio), però è corto come vogliono le mode più recenti per aumentare il flusso sotto la vettura; c’è un bulbo sul naso come ha la Ferrari, e che nemmeno la McLaren nel 2015 aveva; le sospensioni sono a push rod. Cromaticamente la Mp4-31 è tornata tutta nera davanti, senza le strisce rosse longitudinali lungo il muso che erano state introdotte per caratterizzarla, ma nella vista dall’alto si vedono i loghi a forma di ala del marchio McLaren color rosso fluorescente. L'unica vistosa traccia di colore frontale è il grande numero di gara in rosso fluorescente: 14 per Alonso, 22 per Button. Tra le novità il nuovo sponsor Richard Mille, gli orologi di lusso che è anche sponsor personale di Felipe Massa; il marchio Mille sostituisce la Tag Heuer passata alla Red Bull. McLaren conserva gli sponsor soliti, il gruppo Mobil-Esso come lubrificanti, la Chandon (champagne) e Segafredo (caffè italiano). Manca uno sponsor principale oltre alla Honda e si vede dalle fiancate nere che sono desolatamente vuote. Ma anche stavolta Dennis professa ottimismo. “Lo scopo è sviluppare la machina e il team verso quella che è la nostra ambizione naturale: tornare a vincere. Abbiamo la migliore formazione di piloti del mondiale e una partnership con Honda molto solida. Solo con un grande costruttore di auto alle spalle si può affrontare un mondo difficile come la Formula Uno”. Molto atteso alla seconda stagione il motore turbo Honda e che lo scorso anno fu una grande delusione. Spiega Yasushisa Arai, capo egli ingegneri della Honda: “Dopo le esperienze dell’anno scorso abbiamo apportato cambiamenti al turbocompressore e all’hardware della power unit in questa seconda versione del nostro motore RA16H. Il nostro scopo è rendere perfetto il sistema di recupero energia in questi otto giorni di test che ci aspettano (il punto debole della Honda nel 2015, ndr).