Una modifica ai radiatori dell'acqua - non si sa se effettuata come prova o come rimedio - ha tenuto a lungo fermi
la Ferrari SF16-H e Kimi Raikkonen nel pomeriggio, oltre tre ore. In ogni caso il finlandese aveva già messo in carniere il miglior tempo della giornata, ottenuto al mattino con le
gomme ultrasoft. C'è da dire che in realtà Kimi era parso ancor più efficace con le gomme soft, più "lento" solo di 1 secondo. Probabilmente nell'unico giro "buono" non è riuscito a sfruttare appieno le Pirelli "viola", ma in ogni caso quando
Daniil Kvyat ha operato la stessa scelta gommistica non si è avvicinato a più di 8 decimi. Che, a ben vedere, è lo stesso distacco (anzi, maggiore) che aveva dato
Vettel a Ricciardo martedì, con le stesse gomme.
Interessante come
Alfonso Celis abbia saputo dire la sua, dimostrando anche la sostanza della
Force India VJM09, quando si è portato terzo grazie alle gomme supersoft. Certo a parità di mescola (in questo caso la soft)
Kevin Magnussen si è dimostrato più veloce, ma non crediamo possa essere un demerito assoluto. Il danese ha oltretutto svettato a livello personale per quanto riguarda i giri percorsi, totalizzandone ben 153 prima di fermarsi in pista sul finale. Forse la
Renault RS16 necessita ancora di qualche messa a punto.
Però sappiamo bene come quello del chilometraggio sia terreno di conquista della
Mercedes, nei test. Anche stavolta la giornata è stata suddivisa a metà fra
Lewis Hamilton prima e
Nico Rosberg dopo, per ribilanciare la stessa operazione effettuata ieri quando l'inglese non era in perfetta forma, ma se assommiamo le percorrenze dei due arriviamo a conteggiare
ben 185 giri, cifra record per quanto riguarda le singole giornate. E se Hamilton ha sfiorato i 100 giri al mattino, Rosberg ha subìto ben quattro neutralizzazioni (bandiere rosse) nel pomeriggio.
Per il resto la Mercedes è proseguita imperterrita sul proprio programma incentrato alla distanza, usando
sempre gomme a mescola media e ottenendo di conseguenza tempi apparentemente poco brillanti. Il tutto senza che le modifiche al musetto (sostanzialmente un particolare S-duct e poco più) abbiano determinato differenze prestazionali minimamente paragonabili alla quantità di discussioni invece ingenerate sul fatto se fosse davvero rivoluzionario e sulla sua regolarità o meno. I tempi sono stati comunque validi in rapporto al tipo di gomma e al
carico di benzina che si presume fosse imbarcato. Con le Pirelli medie si è distinto pure
Max Verstappen con la
Toro Rosso ancora non definitiva ma sempre consistente. In attesa della vettura nuova anche
Felipe Nasr, che comunque ha effettuato i suoi test in un modo che la Sauber ha definito positivo.
Problemi per il resto del gruppo:
Felipe Massa è stato fermo a lungo al pari di Raikkonen, per tornare in pista solo all'ultimo, ma peggio ancora è andata a
Fernando Alonso che ha potuto effettuare solo tre giri isolati al mattino. Poi i tecnici Honda non sono riusciti a risolvere in tempo una perdita dal circuito di raffreddamento, nemmeno decidendo di sostituire il propulsore.
Rio Haryanto ha pagato anche oggi la sua inesperienza finendo contro le barriere e rovinando il retrotreno della sua Manor, mentre la prestazione della Haas è un po' agrodolce. La squadra americana (ma italianissima nei componenti principali) ha comunque effettuato con successo una
simulazione di gara, pur se in un run successivo la macchina si è fermata lungo la pista. Speriamo per loro non si sia trattato di un problema grave, perché il team di Gene Haas ha comunque mostrato cose egregie in questa prima uscita.
Maurizio Voltini