Renault,
Red Bull e dichiarazioni di
Helmut Marko. Il mix, lo scorso anno, è stato spesso esplosivo. Le critiche continue al lavoro del motorista hanno incrinato il rapporto, salvo poi essere costretti, in Red Bull, a una rapida retromarcia quando si sono accorti che di alternative per restare in Formula 1, con
altra power unit, non ce n’erano.
Da Renault a TAG-Heuer, cambia il nome non la sostanza e il lavoro di sviluppo portato avanti dai tecnici Renault Sport sembra dia i suoi frutti.
Cambiano così anche le dichiarazioni di
Marko, “stranamente” concilianti e a riconoscere un miglioramento. Ovviamente, non prima di aver ribadito:
«La macchina è fantastica, come ci aspettavamo». Poi, aggiunge:
«Sono soddisfatto soprattutto del lavoro fatto da Renault in inverno, sull’affidabilità e la reattività hanno fatto un passo avanti. Adesso i progressi si traducono anche nei tempi sul giro». L’ultima evoluzione di power unit proposta nel 2015 in Brasile non diede i risultati auspicati dalla
Red Bull, che quantifico in un miglioramento cronometrico trascurabile gli sforzi
Renault. Dichiarzioni di
Marko alle quali sommare quelle di un
Ricciardo che non si è ancora sbilanciato sul potenziale velocistico, limitandosi a segnalare l’affidabilità superiore.
La
power unit 2016, da quel che anticipa
Helmut Marko, vedrà il primo step evolutivo a Montreal:
«Ci sarà un importante aggiornamento, dopodiché potremo puntare a ottenere dei podi confidando unicamente sulle nostre forze», si sbilancia ad Auto Bild.
Parole insolite, che Gerhard Berger ha commentato:
«Se Helmut riconosce dei meriti alla Renault, allora il passo avanti del motore dev’essere enorme».
Fabiano Polimeni