Volendo affrontare la questione con un minimo di umorismo, verrebbe da chiedersi se non sarebbe più proficuo portare una volta in meno la
SF16-H in galleria del vento e una in più
Kimi Raikkonen a Lourdes. Infatti anche stavolta che la giornata di guida tocca al finlandese,
la Ferrari si blocca per un paio d'ore per via di un problema al cambio. Di quanto successo e di come Kimi abbia preso la cosa, ne parliamo con lui
in questo articolo.
Resta il fatto che, proprio in una giornata in cui la
Ferrari non ha mostrato appieno le sue carte, anche perché ha girato soprattutto con gomme medie,
la Mercedes ha fatto un po' più paura. Il potenziale lo si era già intravisto in precedenza, ma oggi è stato espresso in modo più diretto. Per esempio quando a parità di mescola media
Nico Rosberg ha dato 6 decimi a Raikkonen in mattinata, per poi portare a 1"8 il vantaggio quando finalmente da parte del team tedesco sono state usate compiutamente le Pirelli soft.
Se vogliamo, nemmeno
Lewis Hamilton al pomeriggio sì è avvicinato più di tanto con il suo miglior crono, ma il programma dell'inglese è stato mirato alla distanza, tanto da aver completato pure una
simulazione di gara che ha stupito per costanza dei giri (traffico a parte) con tempi sempre a calare fin sul "giro più veloce in gara virtuale" di 1'27"0. Questo dopo un primo problema che l'ha momentaneamente bloccato quando ha cercato di entrare in pista per la prima volta al pomeriggio, peraltro subito risolto.
Analizzando la "classifica" finale si vede come siano in evidenza anche
Williams e McLaren. In realtà, più del tempo ottenuto da
Valtteri Bottas con le ultrasoft, dovrebbe essere indicativo quello a 4 decimi da Raikkonen sempre con le medie. Insomma, la Williams sembra ancora un po' instabile aerodinamicamente ma parrebbe avvicinarsi.
Atteggiamento prudenziale invece per la
McLaren che ha montato
l'ultima specifica del motore Honda, che a parte una noia con la telemetria non ha dato particolari problemi visibili e alla fine ha permesso a
Fernando Alonso di completare 93 giri e di far segnare un buon terzo crono finale con gomme soft. Certo, il distacco a parità di mescola dalla Mercedes resta di 1"7, ma la progressione c'è.
Oltre a Bottas abbiamo altri quattro piloti che hanno superato il
traguardo dei 100 giri percorsi, e a parte che la Mercedes ne ha totalizzati 172 assomando quelli di Rosberg al mattino e di Hamilton al pomeriggio, i
144 completati da Max Verstappen sono sempre un bel riscontro. La
Toro Rosso, che in mattinata ha presentato
la nuova livrea della STR11, sembra proseguire con costanza nello sviluppo, mentre la
Red Bull RB12 che pure ha fatto un poco meglio cronometricamente con
Daniil Kvyat, ha avuto un problema ai freni posteriori che l'ha fermata per un po' ai box.
Relativamente meglio con le gomme medie che non con le soft è andata la
Force India VJM09 di Nico Hulkenberg, mentre la
Sauber C35 appena presentata ha girato a lungo senza troppi problemi pur senza acuti cronometrici con
Felipe Nasr. Invece
Kevin Magnussen ha forzato un po' di più, ma alla fine è anche rimasto fermo sul tracciato con la
Renault RS16. Una perdita olio ha tenuto ferma inizialmente la
Manor MRT05 di Rio Haryanto, mentre a dispetto di un buon inizio la
Haas VF-16 ha fatto perdere tutto il pomeriggio a
Esteban Gutierrez per via di un problema di alimentazione.
Insomma, anche in questa quinta giornata di test invernali a
Barcellona, la prima del secondo turno di quattro giorni, le varie macchine stanno evidenziando possibili
problemi di affidabilità man mano vengono messe sempre più sotto stress. Ma del resto si sa che a contare sarà la condizione - non solo come resistenza ma anche come prestazioni - che proprio grazie ai riscontri di queste prove riusciranno ammettere in campo a
Melbourne in occasione dell'avvio di campionato.
Maurizio Voltini