Il neo-campione del mondo
Lewis Hamilton è stato subito presente alla prima
conferenza stampa ufficiale dell'anno, ma in questa occasione è stato molto attento a non sbilanciarsi, risultando forse un po' banale pur se ineccepibile, e arrivando anzi a glissare le domande "scomode" che potevano prestare il fianco a critiche nelle risposte. Ma crediamo che ciò riveli più che altro il fatto di
voler stare concentrato sulla guida e sulla gara, senza dover pensare a cose "marginali" che potrebbero interferire.
Così quando gli si chiede cosa si aspetti da questo inizio stagione,
Lewis risponde:
«Come sempre, si cerca di ottenere il giro perfetto, la gara perfetta, di alzare l'asticella ogni volta che vai in pista. Bisogna sempre cercare di migliorare e di crescere. Ma non so ancora se ci riuscirò anche stavolta. Bisogna sempre vedere come saranno le macchine…». Credi avrai vantaggi dalla situazione?
«Credo che siamo tutti più o meno sullo stesso piano. Ma non penso sarà un problema per me. Se tutto si sarà rivelato più positivo nei miei confronti, ve lo farò sapere».
Nei
test a Barcellona avete fatto molti chilometri; avresti forse preferito testare più i limiti della W07 anche con gomme più morbide?
«Certamente i long run durano tanto e non sono molto emozionanti, ma abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Sì, forse potevamo cercare anche le prestazioni, ma alla fine abbiamo seguito il nostro programma prefissato».
Non avete mai provato le
Pirelli supersoft, a Barcellona…
«Non credo sarà un problema, penso andrà tutto bene. Forse col senno di poi avremmo potuto cambiare qualcosa nel programma, ma alla fine non penso sarà davvero un grosso problema per noi».
Parlando invece più in generale,
Lewis lancia una possibilità:
«Mi sembra che quest'anno il lotto sia più ravvicinato nei valori. Ma "qualcuno" potrebbe avere un asso nella manica: la Ferrari credo davvero sia più vicina». Ti piacerebbe se fosse davvero così?
«Sì, certo».
Senti di avere
responsabilità verso chi ti guarda, per esempio verso i giovani? Ci hai mai pensato?
«No, non in particolare. Non saprei bene come rispondere a questa domanda», dice infine
Hamilton apparentemente un po' imbarazzato e forse timoroso di una risposta che avrebbe molte possibilità di essere mal interpretata o innescare polemiche.
Maurizio Voltini