Non ci sono solamente gli aspetti legati alla conformazione delle monoposto 2017 da definire entro il 30 aprile prossimo, norme del
regolamento tecnico sulle quali
Toto Wolff ha recentemente sollevato forti dubbi di opportunità nel perseguire la strada originariamente tracciata. Si discute anche di
power unit e di come soddisfare le richieste messe nero su bianco dal
Consiglio mondiale della FIA a gennaio, per allontanare lo spauracchio del motorista indipendente. E le visioni a tal proposito non potrebbero essere più contrastanti. Se da un lato c’è il “partito” degli ottimisti, dall’altro,
Christian Horner è scettico sulla possibilità che si riesca a centrare quanto richiesto dalla FIA.
Il futuro sarà delle
power unit ibride, almeno fino al 2024, per dare stabilità e consentire l’abbattimento dei costi; una fornitura assicurata a ogni team e con un prezzo molto inferiore a quello attuale, non oltre i 12 milioni di euro. Furono i punti discussi in
Commissione F1 a gennaio.
«Sul versante dei motori siamo più o meno in dirittura d’arrivo. Abbiamo un accordo che dev’essere ratificato, che porterà molti benefici per gran parte dei team. Spero che venga votato», ha anticipato
Toto Wolff, parole alla quali sommare quelle di Marchionne, a Shanghai, il quale ha sottolineato come si sia arrivati a un equilibrio soddisfacente tra esigenze dei motoristi e scuderie clienti. L’idea è di limitare a tre le power unit disponibili in una stagione dal 2018.
Controcorrente va
Horner, a esprimere la visione sempre cara alla
Red Bull di un motore indipendente e alternativo alle power unit.
«Jean Todt ha fissato quattro criteri da soddisfare e che Toto Wolff, in rappresentanza dei motoristi, è stato incaricato di raggiungere. I quattro elementi erano la riduzione del prezzo a 12 milioni di euro per fornitura dal prossimo anno, la disponibilità dei motori per tutti i team, la convergenza delle prestazioni con uno scarto non superiore al 2% e risolvere la questione del rumore. Tutti questi quattro punti non sono stati ancora centrati», rilancia il team principal, anticipando una riunione interessante del prossimo Strategy Group e della Commissione F1.
Pensa anche alla
Federazione ed
Ecclestone, che
«dovranno decidere cosa vorranno. Hanno chiaramente messo sul tavolo un motore indipendente, poi è stato scartato sulla base delle proposte offerte (si riferisce ai quattro punti da soddisfare con le power unit; ndr).
Se non sarà assicurata la fornitura, i prezzi non scenderanno, la convergenza non avverrà, allora le richieste non saranno soddisfatte e potrebbe tornare alla ribalta l’idea del motore indipendente. Come altro si può bilanciare il prezzo, la fornitura, la sostenibilità e la convergenza di prestazioni?
Al momento le corse sono buone, ma restano dei problemi di base da risolvere e non si sistemano in una settimana».