Prove per lo schieramento molto movimentate quelle viste in Austria, soprattutto per via della pioggia arrivata nel corso delle Q2. Nel considerare la situazione complessiva, non si può ignorare gli effetti dell'incidente di Daniil Kvyat già in Q1, che ha causato la neutralizzazione con bandiera rossa durata più di un quarto d'ora. Con le tempistiche allungate, la pioggia che si aspettava a qualifiche ormai finite è comunque arrivata già in Q2, e proprio al momento in cui è apparsa si è avuto un primo gioco strategico da parte di Kimi Raikkonen. In quel momento in pista con le gomme ultrasoft perché non era sicuro sarebbe stato sufficiente il tempo segnato con le supersoft (8°), ha rinunciato appena ha visto le prime gocce, capendo che altri difficilmente avrebbero migliorato e salvaguardando così sia le gomme, sia la possibilità di partire in gara con la mescola supersoft.
Qui tutti i riscontri cronometrici delle qualifiche e delle prove.
Poi la Q3 è iniziata con la pista bagnata e i piloti tutti con le Pirelli verdi intermedie. Ma ha smesso quasi subito di piovere e anche stavolta come nelle prove pomeridiane di venerdì si è vista la pista asciugarsi piuttosto rapidamente. In queste condizioni difficili si sono messi inizialmente in evidenza Daniel Ricciardo e Nico Hulkenberg, quindi anche Jenson Button salito fino al 2° posto. Ma la pista stava appunto andando ad asciugarsi ed il primo a montare le slick ultrasoft è stato Hulkenberg: il tedesco della Force India va subito forte e anche se Raikkonen riesce a scavalcarlo momentaneamente in cima alla lista dei tempi, mostra a tutti che è meglio passare alle gomme da asciutto. Lo fa fra i primi Felipe Massa, che viene tenuto un po' fermo ai box con i tecnici Williams che aspettano di vedere i primi intertempi di Hulkenberg per decidere quindi di montare anche loro le ultrasoft.
A questo punto sono diventati evidenti due fattori, decisivi per il risultato delle qualifiche. Per cominciare, con la pista che si asciuga a vista d'occhio, i tempi migliorano di secondo in secondo e quindi chi riuscirà a finire il suo giro finale più tardi sarà avvantaggiato. Inoltre chi ha montato prima le slick potrà avere più tempo per riscaldarle opportunamente, oltre a prendere meglio le misure sulla pista difficile, e questo vale in particolare appunto per Hulkenberg. Che così anche quando arrivano le Mercedes a fare il bello e il cattivo tempo (stavolta per modo di dire e non meteorologico) riesce a staccare un ottimo terzo tempo che la penalità di Rosberg tramuterà in partenza dalla prima fila domani.
Le Ferrari invece non riescono a sfruttare nessuna delle due situazioni evidenziate: non cambiano le gomme presto e soprattutto si trovano in pista nella condizione di prendere la bandiera a scacchi prima degli altri, che quindi sfruttano gli ultimi secondi con pista leggermente migliore. Un fattore non da poco se consideriamo che ciò ha permesso a Button (che aveva un "timing" migliore) di superare Raikkonen per 1 solo millesimo. Dunque 5° tempo per l'inglese e 6° per il finlandese, entrambi dietro a Vettel 4° crono. E c'è mancato poco che anche Ricciardo riuscisse a superare Raikkonen, stando invece dietro per soli 79 centesimi. Insomma, anche stavolta la Ferrari non è riuscita a sfruttare al meglio il caos di certe situazioni.