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Formula 1 Messico, Arrivabene: "Decisione ingiusta su Vettel"

© sutton-images.com

Arriva come una doccia fredda, la decisione dei commissari sull'episodio che ha visto protagonisti Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo nel finale del Gran Premio del Messico. Le scene di entusiasmo e gioia che hanno caratterizzato i minuti nei quali il collegio giudicante assegnava il podio alla Ferrari, penalizzando Verstappen, si sono trasformate in profonda delusione per quella che è la prima applicazione delle nuove disposizioni in tema di protezione della posizione in frenata dall'attacco di un altro pilota.

«E un podio sofferto, avete visto che quando serve le strategie le sappiamo fare», commentava Maurizio Arrivabene sotto al podio. Lui che ha placato via radio, nel giro di rientro, la furia di Vettel per il comportamento di Verstappen e l'invettiva contro Charlie Whiting. Non si immaginava che i commissari sarebbero stati così decisi e inflessibili nel comminare una penalizzazione per quanto accaduto con Ricciardo. «Il primo pensiero è stato di tenere calmo Sebastian e che restasse concentrato, poi i conti si fanno dopo e questa volta eravamo pronti a farli se non ci avessero dato ragione. Questo podio è bello perché meritato», ha proseguito Arrivabene.

I conti, la Ferrari, ha dovuto farli 3 ore dopo la conclusione della gara, accettando un provvedimento frutto di un chiarimento giunto troppo tardi quest'anno sui comportamenti da adottare nella protezione della propria posizione. Ferrari che ha pagato, subendole, le manovre di Verstappen in Ungheria e in Belgio, in entrambi i casi con Raikkonen, e paga a Città del Messico la specificazione della norma definita a Austin.

«Oggi poteva essere una giornata dal sapore speciale, con un podio meritatissimo che ci è stato tolto dalla burocrazia. Tutta la squadra aveva dimostrato carattere rimanendo unita e concentrata in un momento difficile.

GP Messico, l'analisi della gara

La strategia ci aveva permesso di recuperare posizioni, i due piloti hanno fatto un ottimo lavoro. Purtroppo siamo stati penalizzati da una decisione inappellabile dei commissari che ritengo troppo pesante e, per certi versi, ingiusta».