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Hamilton e il dopo-Rosberg: "Posso battere chiunque, anche Alonso"

Il ritiro di Rosberg appena annunciato e Lewis Hamilton si affrettava a dire: non ho veti da imporre sul futuro compagno di squadra. Vienna, il 2 dicembre scorso. Disse anche altro e venne interpretato come una sorta di "irrilevanza" sul pilota con cui avrebbe diviso il box nel 2017. Torna su quelle parole per puntualizzare il senso e ripetere quanto alla Mercedes serva ricreare il clima di equilibrio che ha contraddistinto le ultime tre stagioni. Equilibrio sostanzialmente al vertice, non un compromesso al ribasso. 

«Una volta che Mercedes avrà ridotto il numero di candidati a una cinquina o altro, contrattualmente devono discuterne insieme a me. Ma non ho voce in capitolo su chi sarà il mio compagno», spiega in un'intervista televisiva a Channel 4. Quella cinquina di nomi probabilmente non c'è mai stata, in termini realistici, per una sostituzione rapida, già nel 2017. Nel paniere di candidati sono entrati (e usciti) Vettel, Alonso, molto più forte è stata la candidatura della prima ora, le cui quotazioni tutt'ora restano alte: Pascal Wehrlein. Senza dimenticare lo spiraglio recente apertosi su Bottas, strada difficile da percorrere per la logica resistenza Williams

«Sono state riportate delle mie affermazioni, "A Lewis non importa chi sarà il suo compagno", che sono un po' fuori contesto. E' importante chi sarà sulla seconda macchina, è importante per il morale della squadra. Abbiamo visto in altri team come può diventare un effetto velenoso l'arcirivalità tra i piloti. Io sono contento dove mi trovo e sebbene ci siano state delle situazioni particolari, in generale ci siamo sempre ripresi». Le "situazioni" di cui parla sono state frutto della rivalità, a tratti aspra, con Rosberg, la stessa che ha contribuito a tenere altissimo il livello della sfida e la competitività del team. Gli scontri in pista e non solo. Come dimenticare la polemica sulla variazione della squadra dei meccanici a inizio 2016, ancora richiamata da Hamilton alla vigilia dell'ultima gara di Abu Dhabi? 

Non teme ovviamente alcun confronto, al tempo stesso spiega: «Dovremo accertarci che chiunque arriverà al posto di Rosberg sia perlomeno altrettanto bravo, se non migliore, nella capacità di creare l'energia nel team.

Quel che intendevo dire è che correrò contro qualsiasi pilota vogliate. Alla fine, quando Mercedes avrà deciso, visto che si tratta di una loro scelta, possono ingaggiare qualsiasi pilota. Portare Sebastian, Fernando, chiunque. Ho corso contro Fernando nel mio primo anno in Formula 1 e l'ho battuto, per cui non è un problema. Sono contento di correre contro chiunque, ma pensando a ciò che è meglio per la squadra, probabilmente non è la migliore idea».

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