Più soldi ai grandi team? Perché no. Se l'annunciato fronte di scuderie di vertice dovesse realmente concretizzarsi, con l'obiettivo di mantenere i privileggi maturati con l'attuale Patto della Concordia, in vigore ricordiamo fino al termine del 2020, non c'è alcun dubbio sulla posizione di Helmut Marko e della Red Bull.
Con buona pace delle scuderie che faticano a partecipare al mondiale e alle quali va una minima fetta della torta dei proventi maturati dalla Formula 1, secondo Marko è lecito che chi si spende a fondo nella promozione dello sport abbia di più.
A Red Bull va riconosciuto un impegno notevole nella creazione di eventi extra-campionato, i run dimostrativi sparsi in tutto il mondo, fin sulle nevi di Kitzbuhel. Così come l'enorme ritorno d'immagine ricevuto. Basta a giustificare i bonus extra riconosciuti al team anglo-austriaco, a Mercedes, Ferrari e McLaren?
«Non voglio citare un piccolo team nello specifico, ma la Red Bull fa tanta promozione, dimostrazioni con le monoposto e cose di questo tipo. In aggiunta, la stagione 2016 sarebbe stata relativamente anonima senza Verstappen e solo noi abbiamo avuto il coraggio di metterlo in macchina», ha commentato nel corso di un'intervista ad Auto Motor und Sport.