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Horner, l'arrivo Alfa Romeo termometro della Formula 1

© sutton-images.com

Criticata, imperfetta, ma irresistibile. Una Formula 1 che rappresenta ancora la miglior vetrina globale in ambito motoristico, per dare lustro a un brand. E Christian Horner approfitta dell'annuncio di Alfa Romeo title sponsor di Sauber nel 2018, per affermare il concetto di una categoria che procede nella giusta direzione: «L’arrivo dimostra che la Formula 1 chiaramente sta funzionando e viene riconosciuta, viceversa il gruppo non avrebbe portato il marchio Alfa».

Il team principal Red Bull legge, nella partnership Alfa Romeo-Sauber, anche un’implicita visione futura sulle preoccupazioni manifestate da Sergio Marchionne relativamente ai regolamenti 2021 e la possibilità che Ferrari abbandoni la Formula 1, se confermerà la strada prospettata da Liberty Media e dalla FIA, sul fronte delle power unit. «Non posso credere che Marchionne porti Alfa Romeo in Formula 1 e faccia uscire la Ferrari in un paio di anni.

La F1 ha bisogno della Ferrari e la Ferrari della Formula 1. E’ un matrimonio di convenienza per tanti aspetti ma entrambe le realtà hanno bisogno l’una dell’altra e anche noi vogliamo la Ferrari in Formula 1. Sono una grande squadra contro la quale lottare e la F1 con la Ferrari rappresenta uno dei più grandi brand globali», ha commentato alla Reuters.

Marchionne e l'Alfa in F1: una gran figata

Quel che Alfa Romeo sarà per Sauber nel 2018, Aston Martin lo sarà per Red Bull. Title sponsor, con una prospettiva sul medio periodo diversa, rivolta all’ingresso in Formula 1 nel ruolo di motorista: in partnership con altre realtà tecniche, molto probabilmente. «Aston è estremamente interessata a una maggior presenza e credo che tutti ci troviamo, al momento, in una fase di attesa, di scoprire quali saranno i regolamenti (la finalizzazione del quadro esatto dovrà arrivare entro la fine del 2018; ndr). Dovrai collaborare con uno specialista, poi le restrizioni sulle risorse disponibili per la ricerca e lo sviluppo dovranno essere tali da consentire un livellamento, che permetta ad Aston Martin di competere»