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Analisi: Hamilton sgretola le certezze della Ferrari

©  LAT Images

Soltanto tre millesimi separavano Sebastian Vettel da Lewis Hamilton al termine degli otto giorni di pre season test di Barcellona, ma il divario percepito a vantaggio del portacolori della Scuderia Ferrari pareva ben superiore. In molti indicavano maggiormente veritiero un gap di circa tre decimi, dato che un’analisi dei giri del tedesco suggeriva che Vettel avesse lasciato sul campo almeno due decimi soltanto nell’ultimo settore della pista catalana.

GP d'Australia: Classifica Qualifiche

Le qualifiche di Melbourne hanno invece delineato uno scenario completamente opposto, con Lewis Hamilton che rifilato oltre sette decimi al pilota tedesco della Scuderia Ferrari, che sarà preceduto sulla griglia di partenza anche da un ritrovato  Bottas.

Le certezze di chi indicava un netto vantaggio della Ferrari si sono dunque sciolte come il ghiaccio sotto il sole di Melbourne, dove Lewis Hamilton ha confermato il suo feeling con la pista dello Stato del Victoria conquistando la sua sesta pole position consecutiva dal 2014. Un numero impressionante, che dà l’idea di come il campione nato a Tewin si trovi a suo agio sul tracciato ubicato all’interno dell’Albert Park. Una pista con caratteristiche specifiche e che non è mai stata particolarmente indicativa nei suoi responsi, ma che ha completamente capovolto i valori emersi sul tracciato di Catalunya. Hamilton, che al secondo push nel Q3 ha superato il team mate di poco più di un decimo, ha confermato il predominio espresso dalle monoposto della Casa di Stoccarda nei tre turni di libere.

L’inglese soltanto sul finale è riuscito a piegare la resistenza del compagno di squadra, determinatissimo quest’anno a rendere la vita più difficile al cinque volte iridato. La supremazia Mercedes, arrivata su una pista tradizionalmente favorevole alle monoposto della Casa della Stella a tre punte ha sorpreso anche per le dimensioni, visto che in pochi si attendevano un divario di oltre sette decimi sulle vetture della Scuderia Ferrari.

Se al termine del secondo turno di prove libere era di 0’’873 il gap a favore dell’inglese nei confronti di Sebastian Vettel, le qualifiche hanno di fatto con fermato il dato del giorno precedente, con il pilota della Ferrari relegato al terzo posto ad una distanza di 0’’704 dallo storico rivale. Un divario addirittura superiore a quello riscontrato nella passata stagione, ovvero 0’’674, quando il quattro volte iridato della Ferrari siglò il terzo tempo risultando più lento anche del compagno di scuderia Kimi Raikkonen. Per quel che invece concerne Bottas, il finlandese finì contro le barriere e prese il via del gran Premio soltanto dalla quindicesima posizione.

 

HAMILTON, POLE NUMERO 84 


Lewis Hamilton è parso molto determinato nel conquistare la sua 84esima pole position e, dopo aver commesso un paio d’errori nel primo giro lanciato della fase principale delle qualifiche, al secondo tentativo è stato autore di un giro perfetto. Il fatto che il pilota di Toto Wolff scatterà nuovamente dalla pole position, forte di una rilevante superiorità, non significa però che abbia automaticamente ipotecato la corsa. In primis, perché la pista australiana produce spesso gran premi dall’elevato tasso d’imprevedibilità e la gloria del sabato non sempre viene confermata il giorno dopo. Nel 2014, quando conquistò la sua prima pole position sulla pista australiana, Hamilton si ritirò nelle primissime battute di gara a causa di un problema al motore. Passando agli ultimi anni, nelle stagioni 2017 e 2018 sul gradino più alto del podio salì proprio Sebastian Vettel, una circostanza che spinge il tedesco a credere in una nuova impresa.

Hamilton, pole da record

Al termine delle qualifiche, Vettel ha però ammesso di essere rimasto sorpreso dalla performance delle Mercedes. In condizione gara, nel corso dei long run svolti ieri le SF90 hanno mostrato un ritmo in linea con le Mercedes con le mescole medie, a testimonianza di come le dimensioni della superiorità dei piloti di Toto Wolff domani potrebbe ridursi.

Bottas: Potevo giocarmela!

“Nei pre season tesi di Barcellona siamo partiti un po’ a rilento, cercando soprattutto di comprendere il comportamento della macchina. Non abbiamo forzato” – ha spiegato Lewis Hamilton – “ Al ritorno dalla Spagna, abbiamo soprattutto analizzato i dati raccolti e lavorato bene sul bilanciamento, riuscendo a comprendere meglio il comportamento della W10, che ha subito alcuni aggiornamenti in vista della seconda sessione svolta in Spagna. Il divario nei confronti delle vetture della Scuderia Ferrari che si è visto oggi sorprende un po’ anche me!”.

 

FERRARI DELUDE LE ATTESE 


Passando a Sebastian Vettel, il tedesco ha spiegato che l’escursione fatta sulla sabbia nel corso della Q2 non ha comunque danneggiato la sua vettura, che su una pista molto differente da Barcellona non ha trovato lo stesso livello di rendimento. Al debutto con i colori della Scuderia Ferrari, Charles Leclerc scatterà dalla quinta posizione in griglia. Leclerc ha commesso alcuni errori nella prima parte del giro decisivo e si è fatto sopravanzare dalla Red Bull RB15 di Max Verstappen, distanziato soltanto 0’’130 da Sebastian Vettel.

Vettel: in gara ce la giochiamo

Il monegasco, come Sebastian Vettel, era sceso in pista nel corso del Q1 con le mescole medie, a differenza del compagno di squadra, ma ha dovuto compiere un giro lanciato sul finale anche con le Soft per non rischiare di rimanere fuori da Q2.

Biontto: non è il risultato che ci aspettavamo

Per il monegasco si tratta di una performance sufficiente se si considera il divario da Vettel, ma il ventunenne del Principato puntava a un esordio un po’ più incisivo, anche perché Verstappen è riuscito a dividere i due piloti di Mattia Binotto e che il gap tra il monegasco è Hamilton è di ben 0’’956. In tema Red Bull, accanto ad un Max Verstappen autore di un giro sensazionale, è andata invece male a Gasly che, a causa di un errore strategico (non ha fatto il secondo run) è rimasto fuori dalla Q2 nonostante fosse di solo 0’’144 lontano dal compagno.

HAAS QUARTA FORZA, POI GLI ALTRI 


Come dodici mesi fa è stata molto convincente la performance del Team Haas, che con Romain Grosjean ha dominato la lotta alle spalle dei team di primissima fascia conquistando il sesto e il settimo tempo. A chiudere la top ten ci sarà il terzetto composto da Norris, Raikkonen e Perez.

Haas quarta forza

Il rookie britannico è stato certamente un eroe di giornata e si è nettamente meritato la palma del migliore tra i debuttanti. Alle sue spalle, Kimi Raikkonen ha portato al nono posto l’Alfa Romeo Racing mentre Antonio Giovinazzi, dopo un ottimo quarto tempo in Q1, non è riuscito a scaldare adeguatamente le gomme e freni in vista della fase decisiva di Q2. Un errore d’inesperienza che lo costringerà a scattare dalla settima fila con il quattordicesimo tempo.

Sergio Perez ha conquistato l’ultima posizione nella top-ten precedendo il duo della Renault composto da Hulkenberg e Ricciardo, che certamente si attendeva di più dal debutto con la scuderia di Enstone davanti al pubblico di casa.

Le buone prestazioni nei turni di prove libere avevano contributo a creare aspettative probabilmente eccessive nei confronti delle Toro Rosso, che hanno conquistato la tredicesima posizione con Albon e la quindicesima con Kvyat.