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Motorsport in lutto, addio a Sir Stirling Moss

Pasqua triste per il mondo del Motorsport. Sir Stirling Craufurd Moss si è spento oggi, all’età di 90 anni, a casa sua a Londra. A darne l’annuncio è stata la moglie, sempre al suo fianco, che l’ha accudito e curato fino agli ultimi istanti della sua vita.

Record amaro

È stato tra i protagonisti della Formula 1 per una decade, dall’esordio al GP di Svizzera del 1951 fino all’incidente a Goodwood del 1962 che pose fine alla sua carriera.

Un Cavaliere del Rischio dalla carriera sfortunata, per essere passato alla storia come il pilota ad aver vinto più GP (16) senza mai conquistare il titolo di Campione del Mondo e finendo per 4 volte secondo nelle stagioni 1955, 1956, 1957 e 1958. Una statistica amara e beffarda, che gli è valsa i soprannomi di “eterno secondo” o “re senza corona”.

Impresa leggendaria

Ma i numeri sono freddi, sono roba da notai e non restituiscono la grandezza di un personaggio entrato di diritto nella storia di questo sport e nella cultura generale di massa visto anche quel “Chi ti credi di essere Stirling Moss?” con il quale gli agenti inglesi erano soliti apostrofare gli automobilisti fermati per eccesso di velocità.

Anche se non è stato il titolo mondiale a rendere onore al suo immenso talento, è bastata una gara a dare il giusto merito a una carriera votata allo “sguazzare ai limiti del disastro”. Ci ha pensato la Mille Miglia del 1955 a rendere Moss mito eterno con quei 1.597 km coperti in 10 ore, 7 minuti e 48 secondi alla velocità media di 157,650 km/h su una Mercedes 300SLR e navigato dal giornalista inglese Denis Jenkinson. Prestazione inavvicinabile ancora oggi, che ha fatto diventare Moss, di diritto, una leggenda.

Un piccolo risarcimento per chi era convinto che “i rettilinei sono quei tratti noiosi che uniscono due curve”.

Addio, Sir Moss.