"Senza dubbio è il più grande talento che abbiamo mai avuto". E sarebbe stato strano ascoltare parole diverse, da parte di Helmut Marko, su Max Verstappen. Straordinario, impossibile dire diversamente, l'olandese.
Nelle parole di Marko c'è, inevitabilmente, un confronto con Sebastian Vettel, fu talento e dominatore di un'era, con Red Bull. Non cita direttamente Seb, Marko, lo fa implicitamente, affermando a Servus TV quanto Verstappen sia il più grande tra tutti i piloti che hanno corso a Milton Keynes.
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Certo, si potrebbe ragionare di quanto siano diversi i due personaggi e piloti, la condotta in pista parecchio diversa, le condizioni in cui si sono trovati a gareggiare.
Capacità di adattamento
Sottolinea un tratto più di altri, Marko, nel peana a Verstappen: "Max non ha bisogno di riscaldamento, se piove in un punto agli altri piloti servono 5 o 8 giri per adattarsi. Max va in pista e fa il miglior tempo al primo giro.
Oppure, a Jeddah dove nessuno conosceva la pista, è andato in pista facendo subito i tre parziali più veloci. È questa una delle doti più affascinanti che ha".
Ha imparato a gestire
Quel che la crescita dell'olandese ha messo in evidenza è stata una maturità lampante rispetto ai primi anni, velocissimo ma "acerbo" nella visione complessiva. Certo, quando sai di poter correre per il mondiale, allora è conseguente un diverso approccio che guardi al campionato nell'insieme e non già alla singola gara: "Adesso è un po' meno aggressivo, riesce a interpretare il quadro complessivo e fa una differenza importante. Nei primi anni voleva essere sempre il più veloce. Oggi ha imparato a gestire".