È un Max Verstappen abbottonato quello che guarda al GP di Monaco. Lo fa dalla posizione di leader nel mondiale, avvicendamento arrivato in Spagna e con l'affidabilità della Ferrari a segnare una battuta d'arresto. Due, quelle sofferte da Max, tra Bahrain e Australia, in un ideale bilanciamento delle sorti tecniche.
Arriva con il vento in poppa, la vittoria e la testa della classifica Piloti, nel Principato. Anche no, puntualizza Max: "Non proprio. Abbiamo avuto anche un po di fortuna, il GP di Spagna è stato frenetico e non abbiamo avuto passo sul giro secco. In gara è sembrato che Charles potesse distanziarmi, poi sono uscito di pista e sono stati giri movimentati, i primi.
Diamo giudizi di gara in gara, è difficile a Monaco giudicare le prestazioni vere e proprie".
Red Bull sposta sulle caratteristiche della F1-75 l'obiettivo, i favori del pronostico. "Qui c’è bisogno della prestazione sul giro secco e per noi finora è risultata più complessa la qualifica.
Se guardiamo i punti forti della Ferrari, qui dovrebbero andare bene, tra le basse velocità e come affrontano i cordoli. Noi dovremo trovare un buon bilanciamento e poi vedremo".
Monaco deve restare perché c'è già
Gara tra le strade di casa, per Max come molti altri piloti a vivere nel Principato, sulla permanenza in calendario di Monaco si schiera dalla parte di chi considera Montecarlo una presenza "dovuta", al di là di tutto, per il simbolo che rappresenta: "Mettiamola così, se fosse una pista che venisse proposta per entrare in calendario oggi, non avrebbe un posto.
Per il valore storico e per i week end fantastici vissuti è giusto però che sia in calendario. Affrontarla con le macchine di oggi, che sono troppo larghe, lunghe, è comunque qualcosa di speciale".