Manca ancora molto perché sia una Mercedes completa e vincente. Montecarlo ha descritto quanto resti da lavorare perché la W13 possa avvicinare Ferrari e Red Bull.
Le specificità della pista hanno riportato Russell a correre nella terra di nessuno e con un occhio a controllare la McLaren.
Assetto scarico con l'ala Miami
A Baku cambia lo spartito da interpretare, radicalmente diverso e su un esercizio ancora nuovo. L'innesco del porpoising è stato arginato con gli sviluppi portati in Spagna mentre nel paddock di Baku si è vista l'ala nella specifica portata a Miami, da basso carico.
"Andiamo a Baku rigenerati, dopo un week end frenetico a Monaco, pieno di bandiere rosse, rinvii e meteo variabile. Abbiamo ottenuto punti solidi ma era possibile fare di più nell'arco del week end e dovremo sfruttare al massimo ogni opportunità per restare in lotta.
Come a Barcellona, le curve lente di Monaco hanno rappresentato una sfida difficile per la W13 ma anche fornito preziosi insegnamenti", commenta Toto Wolff.
L'analisi e i correttivi
Se le curve lente costituiscono ancora un limite della prestazione Mercedes, occhi puntati allora sulla gestione del primo settore di pista e il passaggio verso la città vecchia, nel GP d'Azerbaijan. Soprattutto in ragione del tradizionale bilanciamento tra ali scariche per privilegiare la velocità massima e la gestione delle gomme, in un T1 con ripartenze in trazione continue e l'importanza di un inserimento preciso nelle numerose curve a 90 gradi.
"Baku è un'altra pista cittadina, il team ha lavorato pancia a terra per analizzare le ultime due gare e individuare le aree nelle quali possiamo produrre delle novità che ci spingano in avanti.
Spesso Baku regala azione in pista, divertente e folle, la tracciatura produce buone opportunità di corsa, vedremo se terrà fede alla sua reputazione".