Max Verstappen: 10
Singapore era diventata una questione personale. “Pensavo a Suzuka sin dal giro di rientro di Singapore”. E poi: “Io al via come un difensore di calcio? Io non sono un difensore, se avessi giocato a calcio avrei preso probabilmente un sacco di cartellini rossi”. Ecco che tipo è, Max Verstappen. Uno che, dopo aver vinto 12 gare su 15, si era sentito quasi offeso da quei dubbi su Singapore e, di conseguenza, su tutto il resto. Una fame, questa fame, da non confondere con l'arroganza: l'arroganza è una cosa, la fame atavica di vittoria un'altra. Cannibale non per modo di dire.
Verstappen: "Fiero di tutti quelli che lavorano in pista e in fabbrica"