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Horner e le accuse contro Mercedes e i Wolff: la verità della Red Bull

"Abbiamo una grande rivalità in pista, ma non abbiamo presentato alcun reclamo ufficiale alla FIA né per Susie né per Toto né per la Mercedes". Così Christian Horner mette a tacere le voci che lo vedono come principale indiziato per l'avvio dell'indagine aperta dalla Fia nei confronti di Toto e Susie Wolff. Il team principal della Red Bull è intervenuto a Sky Sports News per smentire i rumors e mostrare vicinanza al team principal della Mercedes e a sua moglie, CEO della F1 Academy. I Wolff sono finiti nell'occhio del ciclone della Federazione Internazionale per un presunto e potenziale conflitto di interessi, che secondo l’accusa avrebbe portato ad avvantagiare Toto grazie ad alcune informazioni di natura riservata della Formula One Group (FOM) che gli altri team principal non potevano sapere.

La posizione della Red Bull

Il numero 1 del team di Milton Keys è stato chiaro, riconoscendo la piena fiducia in Susie Wolff e prendendo le distanze nell'ormai scontro fra FIA e FOM, ovvero Mohammed Ben Sulayem, presidente della Federazione Internazionale, e Stefano Domenicali, presidente e CEO di F1: "La Red Bull è stata la scuderia più coinvolta nella Formula One Academy fin dall'inizio, al punto che tra i due team di proprietà della Red Bull parteciperemo con tre vetture, quindi abbiamo lavorato a stretto contatto con Susie, che ha fatto un ottimo lavoro con la Formula 1 Academy. Quindi credo che noi, come altri, siamo rimasti sorpresi dalla dichiarazione della FIA, ma di certo non è stata istigata o richiesta o fatta partire dalla Red Bull."

Il pensiero della Red Bull è stato condiviso dai 10 team della F1 che tramite comunicati stampa hanno preso una posizione netta a favore di Susie Wolff e si sono schierati quindi dalla parte della FOM.