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Ricciardo, la crisi in McLaren e il passo indietro: "Una fortuna nella sfortuna"

Un Ricciardo irriconoscibile. Così Christian Horner per "fotografare" il pilota accolto nuovamente nel 2022, dopo stagioni passate tra squadre in difficoltà, che lo hanno portato a diventare l'ombra del fortissimo pilota scoperto in Red Bull accanto a Vettel prima e Verstappen poi. 

Scelte sbagliate hanno orientato la carriera dell'australiano ma va ricordato anche il clima nel quale lasciò la squadra diretta da Horner e Marko. In un gesto: la rabbia di Marko in Messico, quando Ricciardo levò la pole a Verstappen, impedendogli di ottenere il primato di pilota più giovane a centrare la partenza davanti a tutti. Era il 2018.

Squadre in crisi, poi la crisi del pilota

Da lì, la scommessa (persa) di stagioni trascorse in Renault. Ingaggio importante, risultati nulli. Ancora, il passaggio in McLaren ma l'incapacità di ritrovare l'efficacia del pilota che fu. Norris davanti, quasi sempre più veloce e poco incide che sia stato Ricciardo a riportare al successo il team: Monza 2021, grazie ai fatti avvenuti tra Hamilton e Verstappen.

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Da lì ancora un anno critico, il 2022, l'assenza di risultati e la decisione del team di interrompere anzitempo il contratto a fine campionato.

"Per quanto siano stati a volte momenti difficili quelli in McLaren, è stata comunque una fortuna nella sfortuna. Diciamo che hanno cancellato il mio contrato perché avevo bisogno di fare un passo indietro e, in qualche modo, ritrovare me stesso, il mio amore verso le corse e far tornare anche la fame", racconta Ricciardo in un'intervista a Motorsport.com.

"La mia guida e la mia motivazione sono stati tra i tanti aspetti un po' colpiti o feriti. Dovevo solo ritrovarli e il tempo trascorso lontano dalla F1 me lo ha permesso".

Rilanciarsi nel 2024 puntando Red Bull

Trentacinque anni il prossimo luglio, sarà un 2024 fondamentale per le ambizioni di Ricciardo. RB, fu Alphatauri, promette una monoposto competitiva, perché in strettissima collaborazione tecnica con Red Bull. Al sedile di Sergio Perez, nel 2025, puntano in molti. Ricciardo per primo. Dovrà riuscire in una stagione ad alti livelli, cominciando dal battere quel Yuki Tsunoda bravo a reggere il confronto tra Spa e Abu Dhabi, lo scorso anno.  

Riflettendo ancora sulle difficili stagioni in McLaren, Ricciardo aggiunge: "Quando vivi qualcosa è chiaro che ti può cambiare un po' e darti una prospettiva forse diversa, oppure, farti apprezzare maggiormente i bei momenti o aiutarti a capire come gestire le fasi difficili. Quando sei giù capisci ciò che è importante per te e cosa no.

Quindi, attraverso tutte queste cose, impari molto di te. Uscendo da quella situazione ho capito che amo ancora correre e credo ancora in me stesso".