E' un altro suo capolavoro? Se lo chiedono in tanti, dopo aver scoperto le forme della nuova Red Bull RB20. Per il nuovo progetto Adrian Newey ed il suo gruppo di lavoro sicuramente non si sono limitati ad una semplice evoluzione, rielaborando concetti apparsi anche su altre vetture. In attesa di scoprire le soluzioni definitive della vettura che difenderà il titolo, ci si può solo chiedere cosa Newey abbia cercato con questa monoposto.
Red Bull RB20: l'analisi tecnica
Mai fermarsi
I perché di tanti cambiamenti, alcuni anche profondi, li ha spiegati lui stesso in occasione della presentazione della RB20: "Devi sempre continuare a spingere. Alla fine dello scorso anno la griglia si stava avvicinando, Verstappen ha fatto un ottimo lavoro. Per questo però abbiamo dovuto spingere durante l'inverno. Abbiamo ottenuto alcuni miglioramenti in tutte le aree, meccanica, aerodinamica eccetera. Abbiamo fatto abbastanza? Chi lo sa, in F1 è così. Noi sappiamo cosa abbiamo fatto nello shakedown di Silverstone, la macchina si è comportata più o meno come ci aspettavamo, ma questo non è garanzia di nulla. Non possiamo escludere che qualcun altro abbia fatto un salto prestazionale più grande del nostro, ma lo vedremo".
RB19, una leggenda in pensione
Con la RB20 la RB19, macchina capace di 21 vittorie in 22 GP, esce definitivamente di scena: "La RB19 era una vera evoluzione della macchina del 2022 - ha proseguito Newey -, e per noi è stata una sorpresa totale avere quel dominio. Nell'inverno tra il 2022 ed il 2023 pensavamo che dopo aver visto la Mercedes vincere una gara in Brasile e con la Ferrari che era stata in grado di ottenere alcuni successi, avremmo avuto una competizione molto serrata. In quei mesi noi ci siamo concentrati solo sul miglioramento di alcuni punti deboli della vettura 2022, ma con il nostro totale shock a metà stagione era diventato abbastanza evidente che avessimo una marcia in più rispetto alla concorrenza“.