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Aston Martin-Newey, questione di soldi?

© Getty Images

Adrian Newey fa cose, vede gente, in attesa di annunciare quale sarà il suo futuro. Fa cose e lavora alla hypercar Red Bull RB17. Vede gente, come Lawrence Stroll, in visita "guidata" presso le strutture Aston Martin di Silverstone. Così i rumours di stampa inglese, inizialmente diffusi dal The Times.

Va detto come altre indiscrezioni, negli ultimi mesi, abbiamo descritto la pista Newey-Aston Martin come la meno "calda" tra le possibili alternative. Tra cui Ferrari, ricordiamo. Ma anche McLaren, Williams. Tutti con l'obbligo di tentare l'ingaggio del migliore. 

Di ragioni valide per sposare la causa Aston Martin ve ne sono eccome, su tutte l'elemento ambientale, strettamente geografico. Poter continuare a operare dall'Inghilterra ha una sua importanza.

Numeri e ingaggi: quanto vale Newey?

Quindi, tutto fatto? Quanto emerge dal The Telegraph dice altro. Dice di un interesse Aston verso Adrian Newey, che andrebbe a potenziare una struttura già di alto profilo, dove opera l'ex Red Bull Dan Fallows. Però, un interesse non a qualunque costo. 

Lawrence Stroll si sarebbe, infatti, rifiutato di contrattare con Newey sulla base dei 30 milioni di euro a stagione (al cambio attuale sulla sterlina). Un ingaggio che risulterebbe inferiore alla prima richiesta di Newey, nell'ordine dei 60 milioni di euro. Inferiore anche alle cifre diffuse da Business F1 in merito a un presunto accordo con la Ferrari, da 100 milioni di euro in tre anni.

Un valore, i 30 milioni di euro all'anno, equivalente all'ingaggio di un top driver pluricampione del mondo. Un valore che finirebbe dritto nella contabilità del budget cap, secondo il regime che prevede l'inclusione dei tre salari più alti tra i dipendenti di un team. 

Le cifre circolate nell'ordine dei 30 milioni e oltre a stagione, rappresenterebbero un incremento del 30% rispetto all'ingaggio percepito in Red Bull.

Dato finanziario in sé che, per un'Aston Martin che può contare sul supporto di Aramco, non dovrebbe rappresentare un problema. 

Ad Aston Martin serve Newey

Il team ha urgente bisogno di cambiare passo, compiere un definitivo salto tra i grandi e arrivare a capitalizzare gli investimenti in strutture (e tecnici) impegnati in questi anni. Il 2024 di Aston Martin è, al momento, di secondo piano e l'onda dell'exploit di inizio 2023 si è esaurita dopo il GP del Canada di 12 mesi fa. 

Nel 2026 arriverà il progetto supportato dalla power unit Honda, in una nuova fase tecnica nella quale poter contare su un Adrian Newey al timone darebbe un vantaggio competitivo che può valere eccome l'ingaggio da top driver.