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La sfida infinita Ferrari-McLaren, gli anni d'oro di Schumacher e Hakkinen

© LAT Photographic

Jerez, 1997. Destini che si incrociano, con sorti agli antipodi. Schumacher conclude nella via di fuga della curva Dry Sac la sfida iridata contro Villeneuve. Hakkinen e Coulthard portano la McLaren a una doppietta che chiuderà la stagione e sarà il proemio della sfida Ferrari-McLaren che infiammerà la fine degli anni Novanta e il primo degli anni Duemila.

Tre stagioni, tra il 1998 e il 2000, caratterizzate da un confronto di altissimo livello sportivo. Hakkinen contro Schumacher, salvo un cameo di Eddie Irvine nel 1999, nel ruolo di candidato al titolo quando il Kaiser di Kerpen finì contro le barriere della curva Stowe a Silverstone e gli eventi successivi portarono Hakkinen e Irvine a contendersi un titolo deciso solo a Suzuka. Non senza clamorosi avvenimenti: su tutti, l'errore di Hakkinen a Monza, alla prima variante. Ritiro mentre era in testa alla gara. 

© Sutton Images

1998, McLaren superiore

Ma procediamo con ordine. Il 1998 segna il primo anno della piena collaborazione tra McLaren e Adrian Newey. La McLaren MP4/13 è la monoposto da battere, superiore per prestazioni pure alla Ferrari F300. Una condizione di parziale svantaggio che porterà a gare memorabili, rimaste nella storia.

Tale è il Gran Premio d'Ungheria del '98, vinto da Schumacher grazie a una strategia in gara su 3 pit-stop anziché i 2 pit "ordinari". Sarà una delle gare che resteranno più impresse tra i trionfi del campionissimo tedesco. Il ritmo da qualifica, necessario a costruire il vantaggio sulle McLaren per neutralizzare il pit-stop aggiuntivo e poter scavalcare Coulthard e Hakkinen, è tra le pagine di storia della F1. Sarà la stagione delle gomme scanalate e della sfida Bridgestone contro Goodyear, quest'ultima a fornire solo Ferrari e Williams.