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Sainz-Alpine, Briatore: una questione di durata del contratto

© Getty Images

Dal Brasile ad Abu Dhabi è stata la Alpine che dovrebbe essere, sempre. Solida in zona punti e in grado di cogliere l'occasione di una gara imprevedibile come quella di Interlagos. Terzo, quinto, settimo, questa la sequenza di risultati ottenuti da Gasly, ritirato a Las Vegas per problemi alla power unit.

Il team ha vissuto un 2024 di ricostruzione, con il ritorno di Flavio Briatore nelle vesti di consulente esecutivo. Urge una monoposto competitiva sull'intera stagione, nel 2025, per dare a Gasly e Doohan lo strumento necessario a correre entro la top-6 che Briatore indica quale target. Poi, dal 2026, il passaggio al ruolo di team cliente Mercedes.

Alpine, no a soluzioni provvisorie

Alpine che è stata al centro delle discussioni di mercato relative al futuro di Carlos Sainz. Era lo scorso luglio quando Briatore confermava l'interesse su Sainz, mentre Carlos contava le (poche) opzioni disponibili per il dopo Ferrari.

"Ho parlato con Sainz ed eravamo interessati, però solo a condizione di averlo per quattro anni", spiega Briatore, intervistato da Auto motor und sport.

"Non ha senso prendere un pilota come Carlos per uno o due anni. O credi nel nostro programma, oppure no. Non ho bisogno di un pilota che mi costa tanti soldi e che cerca di andare in un altro team se dovesse essercene l'opportunità".

Williams o Alpine, entrambi progetti da costruire, entrambi supportati da Mercedes nel 2026. Entrambi distanti dall'essere top team. Se Sainz era la carta del top driver da affiancare a un Gasly ad alto rendimento, il mercato piloti è più fluido che mai con le nuove leve affacciatesi sulla scena.

Briator: ci piace Colapinto, Minì tra i giovani da coltivare

"A me  interessa qualsiasi pilota veloce. Colapinto ha sorpreso tutti, però abbiamo dei contratti con Gasly, Doohan e Aron per il prossimo anno. Se dovesse esserci l'opportunità di prendere Colapinto nel 2026, andrà considerata", ancora Briatore.

Bravo l'argentino al debutto da titolare con Williams, poi dal GP del Brasile tanti, troppi incidenti ed errori. La macchina rimessa in sesto con i pezzi disponibili e il calo conseguente delle prestazioni. 

"È anche vero che bisogna fare attenzione quando si valutano i piloti, è uno sport nel quale vieni rapidamente portato alle stelle dopo una buona gara. Poi, però, sale il prezzo e all'improvviso pariamo di 20-30 milioni di dollari. Oggi c'è una possibilità di scelta molto più ampia di un tempo, ci sono 6-7 piloti in Formula 2 e Formula 3 che sono promettenti. Vogliamo concentrarci sui migliori della nostra Academy, probabilmente ci ritroveremo con tre piloti: Aron, Minì e Martins".

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