Quando a sorpresa - e con le posizioni contrarie dei team e della F1 - aprì il bando di selezione per un 11° team in griglia, Ben Sulayem immaginava la possibilità che vi fosse spazio anche per una dodicesima squadra.
Adesso, quell’ipotesi torna attuale, corretta su determinate caratteristiche che potrebbero rendere appetibile lo scenario anche a Liberty Media, che detiene i diritti commerciali sul campionato. Una sorta di bando di selezione ad personam o quasi, perché a un 12° team che arrivasse dalla Cina non si potrebbe dire di no.
Più squadre anziché più Gran Premi
“Ci sono state discussioni”, svela il presidente della FIA, nelle dichiarazioni al The Times. “Sono ancora convinto che abbiamo bisogno di più squadre anziché più gare. Se dovesse esserci una candidatura da parte di una squadra cinese, vi dico - parlando adesso a nome della FOM - che sarebbero d’accordo perché sarebbe positivo per il business”.
Cos’è cambiato tra il processo di selezione che ha sbarrato la strada alla candidatura Andretti - per poi aprirla con l'impegno Cadillac in prima persona - e questa nuova posizione? Anzitutto, la firma del nuovo Patto della Concordia, poi una premessa sempre chiara nella visione della FOM: ben vengano i costruttori ufficiali, in grado di apportare valore (ovvero, aumentare i ricavi).
Si parla di squadra cinese ma il sottinteso pare essere evidentemente l’impegno di un costruttore, che potrebbe supportare una struttura sportiva o entrare in prima persona nel mondiale. Scenari tutti da esplorare.
Il valore di una squadra cinese
“Pensando sul lungo termine, se ci fosse un’altra squadra e fosse cinese, l’approverebbero al 100%. Non porterebbe più soldi l’ingresso della Cina? Io penso di sì. Se dobbiamo aggiungere una dodicesima squadra per il gusto di farlo? No, dovrà essere il team giusto”, prosegue Ben Sulayem.
“Io parlo da sportivo e mi piacerebbe conservare lo spirito dello sport. Chiaramente direbbero che si tratta di un pezzo della torta che, adesso, va spartito tra 11 ed è un argomento che capisco. Però, i ricavi stanno crescendo sempre più”.
I costruttori cinesi più solidi e ai quali un’esposizione globale come la Formula 1 farebbe gran comodo in una chiave di marketing del prodotto - auto ibride ed elettriche - vedono Byd la realtà in grande crescita. C’è poi Geely, che per vie periferiche ha collegamenti con due strutture impegnate in Formula 1. Ha una partecipazione rilevante nella proprietà Aston Martin - che ha annunciato, però, la cessione delle quote nell’omonimo team, che non cambierà denominazione - e collabora insieme a Renault e Aramco nella progettazione di motori termici.
Due gruppi - con sorti industriali al momento molto diverse per l’andamento sul mercato dell’auto - da tenere d’occhio se mai si concretizzerà l’ipotesi di un’ulteriore espansione della griglia.