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Horner-Red Bull, c'eravamo tanto amati: una storia senza lieto fine, ma indelebile

© Getty Images

"Da team principal, ho provato a costruire la squadra che avrei voluto io quando ero pilota”. Magari al volante non era un manico di prim'ordine, ma come idee il giovane Christian Horner le aveva chiare. E soprattutto, a giudicare dai numeri, le aveva giuste: in 20 stagioni e mezzo, ha portato a casa 124 vittorie in 405 GP, 107 pole position, 100 giri veloci, 287 podi. Oltre, ovviamente, a 14 titoli iridati: 8 Piloti e 6 Costruttori.

Faida interna: ultimo atto

Fino alla mattina del 9 luglio, Christian Horner è stato il team principal più longevo dell'era moderna della F1, con i suoi 20 anni alla guida della Red Bull. Una storia che sarebbe potuta finire prima, molto prima, quando già all'inizio dell'anno scorso erano trapelate voci di burrasca tra le mure di Milton Keynes. E chissà se questa uscita di scena dopo due decenni di onorato servizio non sia proprio la pietra tombale su una faida tenuta faticosamente sotto controllo per mesi, durante la quale si è riusciti a vincere pure un altro titolo ma che poi, alla fine, ha chiesto il conto. Niente di certo, anzi: tuttavia, è forte, per non dire certa, la sensazione che dal febbraio 2024 ad oggi niente sia stato più come prima in casa Red Bull, come confermato anche dalle tantissime uscite di scena di figure apicali. E dopo Adrian Newey, Rob Marshall, Jonathan Wheatley e Chris Horner, si può tranquillamente affermare che resta poco o nulla dell'impero che aveva portato a casa titoli iridati a ripetizione. Poco o nulla, a parte Helmut Marko e Max Verstappen, che fino a prova contraria restano al loro posto. Almeno per ora.

Il miglior Horner? Quello tra i due cicli vincenti

Insomma, è finita così. Senza un vero lieto fine, almeno ad osservare tempistiche e modalità di uscita. Ma anche così, non si cancella ciò che Christian Horner è stato in grado di fare a Milton Keynes. Da un gruppo sfiduciato nato sulle ceneri della derelitta Jaguar, spendacciona ma poco vincente, ha saputo tirare fuori una squadra che in tante occasioni ha saputo essere una schiacciasassi: è stato così in alcune annate con Sebastian Vettel, è stato così in alcune annate con Max Verstappen. La Red Bull, anche per la visione del suo mai dimenticato fondatore, Dietrich Mateschitz, ha saputo rivoluzionare il modo di fare F1: si sono assicurati una squadra B, hanno creduto nello sport e non se ne sono andati, contrariamente ad altre compagnie, quando le cose hanno cominciato ad andare male. Ecco, proprio gli anni a ponte tra le due "ere", quella di Vettel e quella di Verstappen, sono stati forse quelli in cui Chris Horner ha dato il meglio di sé: perché finito un ciclo, ha avuto la forza di tenere tutta la squadra insieme e, tra alti e bassi, portarla a qualche vittorie di tappa, senza far mai perdere la fiducia ad un team in cui, per via di motori non all'altezza, si partiva sempre ad inizio stagione con ambizioni ridotte, almeno rispetto a quello che era stato il recente passato. Ma poi, come già aveva saputo fare negli anni trovando accordi con grandi nomi, Newey su tutti, ecco la scommessa Honda: sembrava follia, ed invece è stato il prologo per altre vittorie.

Le sfide vinte da Horner

Christian Horner, con il suo team, ha vinto all'inizio degli anni '10, poi ha fatto altrettanto all'inizio degli anni '20. Mentre cambiavano gli avversari, mentre cambiavano le scuderie da sfidare, i loro capi e pure i regolamenti, Christian Horner è sempre rimasto lì. Da quando ha occupato la scrivania a Milton Keynes, in data 7 gennaio 2005, solo la Mercedes, con il suo impensabile ciclo fatto di 15 titoli in 8 stagioni, ha saputo vincere più mondiali di lui, che comunque ne ha vinti 14. Numeri irraggiungibili per tutti gli altri, Ferrari in primis, la grande rivale che nel frattempo di team principal, dal 2005 ad oggi, ne ha cambiati sei: Todt, Domenicali, Mattiacci, Arrivabene, Binotto e Vasseur. Chris, invece, sempre lì; non si è preoccupato di essere simpatico o antipatico, non si è preoccupato di piacere o meno: ha solo pensato a fare il massimo, arrivare al vertice il più in fretta possibile e poi restarci, in due cicli differenti. Nel frattempo, lo dicevamo, sono cambiati gli avversari, è cambiata la F1, è cambiato lui: pure nella vita privata si è dato da fare, giungendo ad un chiacchieratissimo matrimonio con Geri Halliwell, sua seconda moglie ed ancora al suo fianco nonostante il caso scoppiato circa un anno e mezzo fa. Il futuro, dopo due decenni colorati di blu e giallo, torna ad essere una pagina bianca. Intanto, quello che è stato scritto nel frattempo, è stato scritto con un tratto indelebile. Perché ciò che sono stati Christian Horner e la Red Bull insieme, resta. E resterà per sempre.