Tre noti content creator britannici, AngryGinge, Chazza e SamHam, sono stati arrestati durante il weekend di Silverstone per aver danneggiato una monoposto di Formula 1 esposta nella Fan Zone del circuito. I tre youtuber erano in diretta streaming quando uno di loro è salito a bordo della Racing Point del 2019 in mostra.
Secondo le autorità, i danni causati ammonterebbero a circa 30.000 sterline (circa 35.000 euro).
L’incidente è avvenuto venerdì 4 luglio, primo giorno del weekend di Formula 1. Charlie Clark (alias Chazza) è stato ripreso mentre tentava di entrare, senza effettivamente sedersi, nell’abitacolo della monoposto.
Secondo alcune fonti, i tre giovani sarebbero stati trattenuti in cella per circa 15 ore, per poi essere rilasciati senza ulteriori provvedimenti legali.
In un video pubblicato sul proprio canale YouTube, AngryGinge (nome reale Morgan Burtwistle) ha raccontato la sua versione dei fatti, indossando un costume da carcerato americano per sdrammatizzare l’accaduto.
Morgan ha sottolineato che il gesto aveva un tono chiaramente ironico e che il collega non si è seduto nella vettura, ma ha semplicemente finto di provarci per creare una clip comica. Inoltre, ha spiegato che Chazza è entrato dalla parte destra della monoposto, mentre il danno segnalato dalla sicurezza si trovava sulla parte sinistra. Secondo il racconto, nessuno degli addetti avrebbe effettivamente visto il momento in cui si sarebbe verificato il danno.
AngryGinge ha aggiunto che Red Bull, che probabilmente aveva invitato i tre all’evento, si è attivata per cercare di risolvere la situazione. Morgan ha ribadito che lui e i suoi colleghi non ritengono di aver violato la legge, ma che, nonostante il rilascio, non è stato loro permesso di rientrare nel circuito per assistere al resto del weekend.
L’episodio ha generato un acceso dibattito sui social, dove in molti si interrogano se i tre content creator siano stati trattati con la giusta misura o se l’intervento delle autorità non sia stato sproporzionato rispetto a quanto realmente accaduto, considerando il tono ironico e leggero con cui il gesto era stato pensato. Nel frattempo, i protagonisti difedono propria versione dei fatti, mentre l’episodio resta al centro dell’attenzione tra chi li sostiene e chi li accusa di aver superato il limite del buon senso.