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Norris cauto su Monza: "Non saremo forti a come Zandvoort"

© Getty Images

I fantasmi di un anno fa inseguono la McLaren, alla vigilia del GP d'Italia. La realtà è un'altra, nonostante Norris parli di Monza come un passaggio del campionato dove non vedremo la superiorità espressa a Zandvoort.

La McLaren odierna è lontanissima parente di quella che, lo scorso anno, pur avendo prodotto una crescita enorme dal GP d'Austria in poi, subiva i limiti di un progetto deficitario sulle piste più veloci. Un problema di efficienza in rettilineo, che Stella prometteva sarebbe stato al centro del lavoro invernale verso il progetto MCL38. Detto, fatto. O meglio: il week end del GP d'Italia confermerà quanto intravisto a Spa-Francorchamps con Piastri.

I ricordi di una Monza negativa

"Difficile dire se riusciremo ad andare bene anche su una pista con basso carico", esordisce Norris. 

"A Spa siamo andati bene, come anche Red Bull. Qui c'è un punto interrogativo, lo scorso anno fu una delle nostre gare peggiori. Non ci aspettiamo di essere forti come a Zandvoort, dove sapevamo che lo saremmo stati. Ci aspettiamo una concorrenza forte".

Tornerà a essere veloce la Ferrari aggiornata con il nuovo fondo? Le ali specifiche da basso carico funzioneranno su tutti i top 4? La riasfaltatura condizionerà la gestione gomme? Molti gli interrogativi. Monza segna il "meno 9" al traguardo del mondiale, dove Norris e McLaren corrono per sfidare Verstappen e Red Bull. Ribadisce un concetto già espresso domenica scorsa, Lando: "Sappiamo di essere andati bene da Miami in avanti, di aver fatto tutto alla perfezione.

I campionati sono aperti sin dall'inizio della stagione, non se ne può parlare ogni settimana. Cerchiamo di lottare per entrambi i campionati, soprattutto il Costruttori che pare essere più fattibile".

Il campionato in nove "finali"

Posizione inedita per Norris, sfidante al titolo e, nonostante la vittoria in Olanda, ancora con un tallone d'Achille che McLaren dovrà risolvere per non vanificare in partenza le prestazioni della qualifica. Parla dell'extra di pressione addosso, l'inglese: "Alla pressione ulteriore non ci penso, c'è sempre. Mi agito ancora molto prima delle qualifiche e in gara, c'è sempre l'entusiasmo, l'eccitazione, il nervosismo: a malapena riesco a mangiare e bere, perché sento la pressione. Però, devi capire come trasformarla in qualcosa di positivo e concentrarti sulle cose giuste. Adesso sono convinto di saperlo fare".

Nove singole finali, così la lettura dell'ultimo terzo di stagione: "Per me è incredibile ottenere una vittoria, è tra le più belle emozioni che si possono provare. 

Per quanto non pensi affatto al campionato, perché vivola situazione come una gara per volta, allo stesso tempo c'è il cambiamento che segue il week end in cui vinci. Già al lunedì ti dimentichi di tutto e torni alla normalità. 

Lunedì pensavo come avessi vinto una gara, però è la prima parte di 9 che dobbiamo vincere. In questo ragionamento di vivere una gara per volta, cerco di sfruttare tutto in modo positivo".