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Alonso, dalla rimonta alla beffa: penalità di 30 secondi a fine gara

Cambia motore prima del GP degli USA e parte 14esimo e dopo 10 giri è nono. Quasi decolla dopo l’incidente con Stroll, ma la macchina miracolosamente resta quasi intatta e in grado di correre. Non si ritira, anzi finisce la gara al settimo posto.

A 41 anni, Alonso ha messo in scena una delle sue gare più belle in carriera, macchiata solo dall’ennesima intempestiva decisione dei giudici di gara, che hanno accolto un ricorso della Haas e dato 30 secondi di penalità allo spagnolo, facendolo precipitare dal settimo al quindicesimo posto.

Perché la Haas ha fatto ricorso

La squadra di Steiner ha fatto ricorso perché, dal loro punto di vista c’erano le condizioni per mostrare la bandiera neroarancione al due volte campione del mondo visto che l’Alpine #14 era in pista in condizioni non sicure. Dopo il contatto con Stroll, infatti, ai box è stata sostituita l’ala, ma non si è fatto nulla per fissare lo specchietto, rimasto attaccato, ma traballante al corpo vettura, volato via pochi giri dopo.

Una situazione di rischio riconosciuta dai commissari, proprio perché l’elemento avrebbe potuto colpire un altro pilota in pista. Senza contare la visibilità ridotta visto la sua assenza.

Non è un caso che sia stata proprio la Haas a fare ricorso, visto che già in 3 passate occasioni è stata penalizzata per lo stesso motivo.

La decisione, però, è ancora sub judice, visto il ricorso fatto dall’Alpine.