Un altro pilota canadese, Alex Taglian, fa un paragone con la Nascar, la serie riservata alle grosse berline “stock car”: “Il dramma di Dan Wheldon ci deve fare riflettere. La Indycar deve prendere esempio dalla Nascar. Le vetture stock car raggiungono, sugli ovali, medie di 290 km/h, mentre, sullo stesso tracciato, le nostre monoposto viaggiamo a 355 km/h. La maggiore velocità determina inevitabilmente molto più pericolo. Le Nascar vanno più piano ma riescono a dare ugualmente spettacolo, corrono ruota contro ruota, e non credo che il pubblico sulle tribune noti la differenza di una cinquantina di km/h in meno. L’elevata velocità non è sinonimo di elevato spettacolo”.
L’autorità giudiziaria della Conte di Clark, competente per quanto accaduto nella gara Indycar di Las Vegas, nel Nevada, ha comunicato l’esito dell’autopsia eseguita sul corpo del povero Dan Wheldon: a provocare la morte del 33enne pilota inglese è stato un forte trauma alla testa.
L’ingegnere Gianpaolo Dallara, costruttore delle monoposto della Indycar, ha deciso di intitolare a Dan Wheldon la vettura per la stagione 2012: la vettura, il cui sviluppo era stato effettuato proprio dall'inglese, sarà infatti siglata DW12. Con le Dallara di Indycar, il 33enne pilota inglese scomparso domenica a Las Vegas aveva vinto 16 gare della serie americana.
In onore di Dan, vincitore dell'ultima edizione della 500 Miglia di Indianapolis, è stato intanto attivato il sito http://danwheldonmemorial.com/ .
I funerali di Dan Wheldon si sono sabato 22 ottobre nella chiesa presbiteriana di St. Petersburg, in Florida.