A Macao si può essere ancora piloti ed eroi. Perché sui saliscendi ciechi di 6,120 km e 19 curve si corre in un tracciato tale e quale a una Montecarlo d’Oriente, però con le stesse possibilità di sorpasso di Spa Francorchamps. Parola di Edo Mortara, che da tre anni, tra F.3 e Gt, è imbattuto sui cunicoli della ex colonia portoghese.
La sezione più stretta è di soli sette metri, al tornantino Melco, con collisioni e ingorghi a far da incubi costanti. A dar requie, rettilinei mozzafiato e curvoni da pelo. Ovunque rail a tripla lama, verniciati a strisce gialle e nere. Esisteva una sola via di fuga in sabbia, a Reservoir Bend, ma quando hanno spostato pit e paddock, nel 1993, la spiazzola è stata tolta. Tutto è immutato dal 1954, la prima edizione, anche se lo status di gara internazionale è arrivato solo nel 1960, quando si correva ancora con le Sport.
La fortuna della corsa la fanno due magnati della vicina Hong Kong, Teddy Yip, proprietario di almeno metà bische e bordelli del circondario, e Bob Harper, milionario del motor business d’Oriente, il cui padre portò la prima auto in Cina, una Ford T. Yip corre, per il piacere di farlo. Negli Anni '60 va in griglia con una Jaguar E-Type, tipo Diabolik, poi è capacissimo di ritirarsi per solidarietà se vede un suo amico fermo con la macchina in fiamme.
Nel 1978 Harper organizza a Macao la celebrity race più nobile di tutti i tempi, coi più grandi piloti viventi al volante di Ford Escort. È così che il vecchio principe Bira, ex di F.1, si presenta al via seguito dagli sguardi delle sue due mogli, accanto a Phil Hill, Denny Hulme, Jacky Ickx, Stirling Moss, Bobby Unser, Roy Salvadori, Dan Gurney, Innes Ireland e, ovvio, Teddy Yip. Vince Bobby Unser davanti a Jack Brabham e Mike Hailwood. Roba da Legends.
Yip e Harper amichevolmente si odiano. Negli Anni ’70 e fino all’inizio degli ’80, ogni volta organizzano un team di F.Pacific con piloti di F.1 con due obiettivi coincidenti: asfaltare il rivale e vincere a Macao. È così che Schuppan sbanca per Yip e Patrese, due volte, per Harper, poi Lees consola Yip, che, quando la corsa passa dalla F.Pacific alla F.3, scopre l’arma totale: Ayrton Senna, al top nel 1983.
Harper e Yip invecchiano e se ne vanno, il primo nel 1985, il secondo nel 2003, a 96 anni. Ma Macao F.3, la vigna che hanno arato, va avanti producendo splendidi frutti.
Il finale del 1990 è da antologia, con Hakkinen, già vincitore della prima manche, in scia a Schumi. Entrambi a ogni giro polverizzano il tempo della pole, fino a che Michael gli tira un gancio in rettilineo, a 250 km/h. Qualcuno dice che il tedesco rallenti, se non che freni apposta, fatto sta che se è così Mika ci casca e gli si spalma contro, si gira ed è fuori, mentre il tedesco va a vincere con l’ala posteriore sbrindellata. Ciò dimostra due cose: punto uno, si è quel che si è fin da giovani. Punto due, a Macao vincono solo i campioni. Gugelmin, Donnelly, Bertaggia, David Brabham, Coulthard, Schumi Jr, Firman, Sato e Di Grassi lastricano con i loro trionfi le strade che li porteranno in F.1, con una gara che per la F.3 diventa un punto di riferimento, un mondiale in prova unica, oscurando Montecarlo.
E non finisce qui perché nel frattempo acquista maggior blasone la Guia Race per vetture Turismo, che dal 2005 diventa valida per il Wtcc, il mondiale Turismo, con la doppia gara tradizionalmente drammatico palcoscenico di sfida per l’assegnazione del titolo iridato. Non bastasse, negli ultimi anni sta aumentando anche il richiamo della corsa Gran Turismo, che nella scorsa edizione ha visto il trionfo di Edo Mortara su Audi R8 Gt3.
E il fascino non si ferma qui, perché Macao è uno degli ultimi palcoscenici mondiali sui quali nello stesso weekend si disputano corse di auto e di moto, tutte insieme compatibilmente.
È così che gli assi di domani a quattro ruote contemplano i centauri animati dallo spirito di ieri. Coi giovani virgulti tutti al muretto dei box a vedere i vecchi specialisti del Tourist Trophy Rutter e McGuinness in testa, che si sfidano strisciando le spalle sui muretti di Macao a 250 km/h, laddove pochi millimetri fanno la differenza tra la corsa della vita e quella che la vita rischia di ghermirla.
Ormai il Gp di Macao F.3 vale una stagione intera. Chi vince non si accontenta più e addirittura tenta la carta della ripetuta, perché un doppio trionfo consecutivo sulla Montecarlo d’Oriente rappresenta una collana fatta di perle speciali. È così che Edo Mortara, recordman sul giro e due volte trionfatore in F.3, è imbattuto da tre anni perché vincitore pure della gara Gt 2011 e tuttora lanciatissimo verso il quarto successo complessivo di fila. Ed è così che lo spagnolo Daniel Juncadella, al top in F.3 l’anno scorso, quest’anno ci riproverà tentando il bis.
Perché in un posto come Macao è difficilissimo vincere ma se ce la fai poi è impossibile rinunciare al sogno di riuscirci ancora.
mortara spiega che la sua bravura sul tracciato resta un... mistero
Edo ha il dna per macao
Sulle strade della ex colonia ha vinto tre volte. E l'italiano è convinto che per un circuito del genere bisogna esserci portati dalla nascita
Edo Mortara è il nuovo re di Macao, con un palmarès unico. Due vittorie in F.3, nel 2009 e 2010, più una in Gt, nel 2011: così è imbattuto negli ultimi tre anni.
«Non chiedetemi qual è il segreto per andare forte a Macao, perché sinceramente non lo so - spiega scherzoso il 25enne pilota -.
È un mistero anche per me. È un tracciato cittadino ma veloce, con curvoni mozzafiato e un gran rettilineo che permette di sorpassare. In questo posto succede tutto quello che in genere non accade su una pista ricavata da strade normali». In poche parole, è come avere le possibilità di sorpasso di Spa in una Montecarlo d’Oriente.
La tua prima presa di contatto nel 2007, in F.3 col team Signature.
«Ho corso sempre per loro in F.3 a Macao, anche dopo. Ebbene, prima sessione di libere e sono già 5°. D’istinto. Poi in corsa parto ultimo e rimonto fino al 9° posto. Un buon debutto. L’anno dopo sono 2° E poi due vittorie, per le quali anche la squadra è stata molto importante».
Ci regali un giro in camera car, per vedere se ti ricordi come si guida una F.3 là?
«Si parte dall’ultima curva, prima piega a destra, esco in quarta e arrivo sul traguardo, quinta-sesta, poi una sinistra piena e il rettilineo lungo dove scarico i rapporti e mi tuffo su una destra piena e un altro pezzo dritto che conduce alla Lisboa, la prima vera curva, dove si passa dalla sesta alla seconda. È una frenata critica. Poi si entra nella parte montagnosa, con una curva a destra in terza, che in qualifica si fa senza frenare. Si sale, quarta, quinta, c’è una destra veloce, ora, che si percorre in quinta piena per poi scalare due rapporti per una sinistra stretta, percorrendo la quale si sfiora il muro. È un concetto che ricorre spesso a Macao, ma qui vale più che in altre sezioni. Poi siamo a una doppia destra che si fa in seconda e all’uscita un piccolo rettilineo da terza e quarta, per approcciare una sinistra da terza, trampolino a una destra molto veloce che si percorre senza frenare, in quarta. E qui entro nel pezzo che prediligo, velocissimo, una sinistra-destra-sinistra, tutto in pieno, una vera goduria. Appoggio la quinta, scalo due marcie per una sinistra in terza e riaccelero in un tratto ora in discesa dove si mette la quarta prima di frenare per una destra in seconda che introduce a un piccolo rettilineo da seconda terza e rifreno deciso per una destra da seconda. Ed eccoci a una delle curve più famose, la “Donna Maria”, sinistrorsa in cui c’è molto banking e, attraversato un pezzo unico al mondo, cunicolare, in mezzo ai muri, si giunge al tornantino, da affrontare in prima, a rischio di piantarsi nel muro. In uscita si stira prima-seconda-terza-quarta-quinta, fino alla penultima curva, veloce, da fare in terza poi all’uscita in quinta prima di affrontare la piega finale, da quarta, dalla quale bisogna uscire bene per affrontare a velocità ideale il lungo rettilineo. È fatta...».
La tua vittoria più bella è stata in F.3 o in Gt con l’Audi R8 Lms Gt3?
«Vincere a Macao è stupendo. Con una monoposto è ancora più bello. E con una Gt si va molto più veloci che con una Turismo. E comunque devo dire che l’impressione più grande della mia vita l’ho avuta da spettatore del Gp delle moto, dalla curva più veloce. Raccapricciante: i centauri piegano a 250 km/h e con la spalla sfiorano il muro, spesso graffiando le tute in pelle. A vederli ho avuto la più forte emozione della mia vita. Credo che correre a Macao in moto sia una delle cose più pericolose concepibili dalla mente umana. In macchina è diverso. Sei protetto. Il rischio è ragionevole e diventa questione di ritmo, tecnica e precisione di guida, mentre i motard devono avere tanto pelo sullo stomaco. E le insidie provengono pure dal fondo stradale, che non è mai davvero piatto, presentandosi ricco di bump e di sporco, specie nelle sessioni di prova».
Il più grande specialista di questa pista che hai sfidato nelle tua carriera?
«Direi Valtteri Bottas, attuale tester della Williams Grand Prix».
Nella prossima edizione, sarai di nuovo in scena, anche stavolta al volante di un’Audi nella corsa Gt:
«Nel weekend le corse più importanti - puntualizza Edo
- sono per le F.3, le moto, le Turismo e le Gt, poi ce ne sono diverse altre di contorno. Io sono molto contento di riprovarci in Gt e non nascondo che il mio obiettivo, pure in questa occasione, è vincere e portare a quattro consecutivi i miei allori a Macao».
Mortara doppio recordman!
Edo detiene il primato sia per le F.3 che per le vetture Gran Turismo
Tra i dati che spiccano guardando alla storia recente di Macao, si rileva la supremazia sul giro secco di Edo Mortara, che dal 2009 detiene il record per la F.3, in 2'10"732. Allo stesso tempo il pilota italiano nativo di Ginevra vanta dallo scorso anno pure il primato per la Gt Cup, avendo girato con l'Audi R8 in 2'22"589.
Per la cronaca, nel Wtcc, riservato alla Super2000, il primato spetta dal 2011 a Huff su Chevy Cruze in 2'30"881. Indicativamente il record per le moto è di Easton (2010) in 2'23"616.
Dal 2005 tradizionalmente ospita l'epilogo iridato
È il finalone del Wtcc
Oltre al Gp di F.3 sono in cartello il mondiale Turismo e pure gare Gt. L'unico pilota che ha vinto con ogni mezzo, moto incluse, è McDonald
A Macao i motori da competizione si accesero 68 anni fa, esattamente il 30 e 31 ottobre 1954, quando le auto corsero per la prima volta. Le gare motociclistiche invece sono iniziate a partire dal 1967. Una figura assolutamente singolare nella storia del Gp è il pilota nativo di Hong Kong John McDonald, che si è aggiudicato quattro edizioni del Gp, sia quando si correva con vetture sport, nel 1962, che in monoposto (nel suo caso nel 1972, 1973 e 1975) e nelle Turismo (1972). E, per non farsi mancare niente, nel 1969 lo stesso McDonald aveva pure vinto un’edizione del Gp motociclistico.
Le gare auto vedono protagoniste sia vetture monoposto sia a ruote coperte: la corsa principale, con denominazione di Gp, si è svolta nei primi anni con vetture sport e in seguito con monoposto, dagli Anni ’70 al 1982 secondo il regolamento della Formula Pacific e dal 1983 invece con vetture di Formula 3. Nel 2011, incidentalmente, l’evento ha anche fatto parte del Campionato Internazionale Fia di F.3. Dal 1957 sono iniziate le support race Turismo e Gt: nel 1970 ha vinto una corsa la ragazza Anne Wong, su Mini. Una gara riservata alle vetture da turismo, la Guia Race, disputatasi ufficialmente per la prima volta nel 1972, dal 2005 è inclusa nel calendario del campionato mondiale Wtcc. Nelle ultime edizioni sta prendendo quota anche la competizione per vetture Gt, che lo scorso anno ha visto il successo di Edo Mortara, nelle due annate precedenti al top del Gp di F.3.
Tra gli italiani in monoposto hanno trionfato pure Patrese nel '77 e nel '78 oltre a Bertaggia nell'88. McDonald, con 4 successi (più uno in Turismo e un altro in moto), è recordman del Gp ed è il solo ad essersi aggiudicato vittorie con ruote coperte, monoposto e moto. Nella Guia Race Duncan Huysman ha vinto 4 edizioni, Huff ha fatto sue 5 frazioni, nel sistema Wtcc della doppia corsa, mentre tra gli italiani al top ci sono Brancatelli (1985), Ravaglia (1987) e Pirro (2 volte: 1991 e 1992). Per la cronaca, tra le moto il recordman è Michael Rutter, 7 volte al top, già vincente al Tourist Trophy dell’Isola di Man.