Il circuito di
Le Mans è
lungo 13,629 km ed è formato per due terzi dall'unione di
strade normalmente aperte al traffico, ecco perché non viene mai usato in altre manifestazioni: le motoGp corrono nel tracciato “corto” chiamato Bugatti che condivide con il “lungo” solo il rettifilo di partenza, la prima chicane e la esse in discesa sotto il
mitico ponte Dunlop.
È una delle piste più impegnative del mondo perché il disegno del tracciato risale ancora agli Anni Venti e nella prima parte di gara, la
esse della Foresta e la curva di
Tertre Rouge (dove l'anno scorso accadde l'
incidente mortale di Simonsen) la pista corre a filo di guard rail e le vie di fughe sono minime o inesistenti.
Il circuito è molto impegnativo perché spesso di giorno si affrontano curve in controluce dove la visibilità è limitata, e di notte gran parte del tracciato è completamente buio, illuminato solo dai fari delle auto.
La pista prevede medie orarie altissime,
oltre i 240 km/h, grazie alla presenza di curve velocissime e del lunghissimo rettifilo delle Hunaudiéres: oltre 5 km di rettilineo, dove i
Prototipi raggiungono i
330/350 km orari. Una volta il rettifilo era ininterrotto e si raggiungevano anche i 400 km orari, poi per motivi si sicurezza è stato interrotto da due chicane. In fondo a questo rettilineo c'è la violentissima frenata del
tornante di Mulsanne, una
curva lenta di 60 km all'ora.
La parte finale del giro, dopo Mulsanne è contraddistinta dalla
veloce curva di Indianapolis, una sinistra da
oltre 200 km/h e poi dalla successiva curva più lenta di
Arnage. Infine le veloci esse
Porsche dove spesso avvengono contatti e incidenti perché la traiettoria ideale è unica e quando si trovano auto più lente da doppiare è difficile farsi largo.
Il giro di
Le Mans viene percorso dalle auto più veloci in circa
3 minuti e 23 secondi, ma quest'anno al pole potrebbe scendere attorno a
3'20”. Qui a seguire il
video del giro di pista di una
Lmp2 che permette di godere i punti più spettacolari del tracciato.