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DODICESIMA ORA
Proprio a
metà gara quando scattano le 3 di notte, il colpo di scena: una delle Audi, la n.1 di Kristensen rallenta di colpo sul rettifilo delle Huanudieres e poi
completa il giro a bassa velocità. È terza, con un giro di vantaggio sulla Porsche n.20 di Bernhard, ma
il guasto sembra serio: la macchina viene portata nel garage, ci si affanna attorno al motore e anche Ullrich preoccupato osserva. Intanto la Porsche n.20 macina chilometri e nel giro di qualche minuto si sdoppia e poi supera l'Audi ancora al box riportandosi in zona podio.
La Toyota invece appare imprendibile anche nelle ore notturne: a un certo punto l'Audi n.2 di Lotterer aveva provato a forzare il rito scendendo su tempi veloci di 3'26"/3'27" permettere pressione alla Toyota, ma
Wurz al volante della n.7 ha risposto colpo su colpo velocizzando il ritmo. La Toyota è veloce e l'unico modo dell'Audi di riacciuffare la gara è costringerla all'errore.
In GT continua il
duello Aston Martin-Ferrari con la Corvette n.74 che stavolta insegue;mas intanto le GT sono salite al 16esimo posto assoluto, una bella progressione. E
lo stesso duello si ripete nella classe GT/AM dove l'Aston Martin n.95 di Heneimer precede di nemmeno un giro la
Ferrari 458 n.72 guidata da Bertolini: i due sono 23esimo e 24esimo assoluti.
Le classifiche a metà gara.
NONA ORA
Scesa la notte, le auto di testa
vanno un pochino più caute: questa è la fase in cui non si devono correre rischi. I primi concludono la rotazione dei piloti e tornano al volante i piloti che hanno preso il via.
In Toyota è Wurz che riprende il volante della n.7 in testa alla gara, mentre in
Porsche, Webber effettua i suoi stint notturni pur con qualche difficoltà, tra cui un dritto alla frenata di Mulsanne. Un’ora prima anche
Hartley, prima di cedergli il volante era andato dritto nello stesso punto oltretutto spegnendo il motore. Dopo un momento di panico il neozelandese è ripartito ed è tornato ai box ma complessivamente ha perso un paio di minuti e una posizione scendendo fino al 4° posto. La
Porsche è la prima volta, che esce dalla zona podio dall’inizio della corsa in cui è stata anche al comando con
Bernhard sotto la pioggia.
A sorpresa sull’
Audi n.1 è Gené al volante che nel suo stint è quello che gira più forte in pista: viaggia costantemente sul passo di 3’27” e riporta la macchina nello stesso giro della n.2 di
Fassler, pur se staccato di un minuto e mezzo. D’altronde lo spagnolo aveva detto prima di salire in macchina:
“Ad ogni giro prendo più confidenza, in prova ho fatto solo 5 giri di giorno e 15 al buio, sicuramente girando mi impratichirò e i miei tempi scenderanno”. Detto fatto.
Arriva invece il
ritiro per Belicchi sulla Rebellion n.13. Così gli italiani ritirati salgono a cinque su 15:
Bonanomi, Mediani, Rigon, Rugolo (nemmeno salito in macchina per l’incidente di Bird) e
Belicchi. La rimonta della
Toyota n.8 invece staccata di 8 giri, si arresta per uno stop ai box per rottura del fondo. perde altri 3 giri e scivola a 11 giri dalla vetta, in 11° posizione. Mentre
Heidfeld perde una ruota, arriva al box su tre ruote e la sua
Rebellion n.12 che marciava come un orologio perde la 5ª posizione per cederla alla Porsche n.14.
Nella
GT finisce dopo una serie di pit stop sfalsati il lungo duello fra
Aston Martin n.97 di Senna, la
Corvette 74 di Gavin e la
Ferrari di Fisichella. Giancarlo fa tre stint poi ricede la macchina a
Bruni, sulla Ferrari pesano le due soste extra durante la pioggia per montare le rain, ma i tre allo scadere della zona ora sono divisi da appena 11 secondi, con la prima
Porsche 911, quella di
Makowiecki a un giro.
SETTIMA ORA
Kazuki Nakajima ha tagliato da leader il traguardo della settima ora di gara. Dopo aver ottenuto la pole position, il giapponese continua ad essere un grande interprete della
Toyota Ts-040, arrivando a concretizzare due minuti di vantaggio sull’
Audi di Fassler a parità di soste, salite a otto. L’Audi numero 1, portata in pista da
Marc Gené, segue ad un giro, ma i tempi dello spagnolo sono stati decisamente più alti. Nella classe
LMP2 il confronto è tra la
Alpine di Oliver Webb e la
Ligier di Mardenborough, che segue il leader britannico a circa trenta secondi ma con una sosta in più già effettuata.
Alex Imperatori ha vissuto qualche momento di panico quando la sua Oreca-Nissan ha improvvisamente scartato sulla sinistra alla Porsche-Curve per un probabile cedimento di una sospensione posteriore. Lo svizzero ha sfiorato le protezioni, ma si è fermato nel mezzo della sede stradale causando l’uscita della
Safety-Car dopo 6 ore e 25 minuti di gara. I leader della corsa,
Nakajima e Treluyer iniziano la lunga processione di chi deve rifornire in pit-lane, con il francese che cede la sua Audi a
Fassler.
A tenere alta l’attenzione del pubblico che attende l’
arrivo della notte sulle tribune di
Le Mans è stata soprattutto la classe
GTE-Pro. I protagonisti di questa fase di gara sono stati
Giancarlo Fisichella e Durren Turner, che hanno raggiunto ed insidiato la
Corvette del leader provvisorio
Westbrook. I tre, racchiusi in un secondo, si sono dati battaglia a lungo, con l’Aston Martin di
Turner che ha avuto la meglio su Westbrook alla novantesima tornata. Nella
GTE-Am la leadership è nelle mani dell’
Aston Martin di Paul Dalla Lana, nonostante un testacoda, davanti alla vettura gemella di
Thim.
QUARTA ORA
Condizionata dall’asfalto che si stava asciugando, la terza ora di gara ha visto molte macchine andare avanti con le gomme intermedie anche con l’asfalto quasi asciutto per non perdere tempo con una sosta ulteriore. In questa fase sono saliti i piloti del secondo stint, quindi ad esempio
Hartley ha rilevato Bernhard sulla Porsche n.20,
Sarrazin è salito al posto di Wurz sulla Toyota n.7 di testa e
Treluyer ha rilevato Lotterer sull’Audi n.2.
Dopo 3/4 ore hanno cominciato ad emergere le differenze di
autonomia: la safety car uscita per la pioggia e gli incidenti aveva ricompattato il gruppo, facendo sfumare i 30” di vantaggio acquisiti dalla
Toyota di Wurz e al comando hanno cominciato ad alternarsi la Porsche n.20, la Toyota n.7 e la Audi n.2. Sono emerse in questa fase le differenze di autonomia: la Porsche n.20 di
Bernhard-Hartley per esempio, pur girando circa 1” più lenta delle avversarie,
percorre un giro di più delle rivali col pieno cui dopo 3/4 ore si è trovata a compiere i suoi pit stop sfalsati di una ventina di minuti rispetto a Toyota e Audi e così si ritrova frequentemente al comando della gara alternandosi con la Toyota a seconda del momento del pit stop. Un po’ più staccata la
seconda Audi rimasta, la n.1 di
Kristensen-Di Grassi ma sempre nel giro dei primi.
Grande rimonta della seconda
Porsche, la n.14 di
Jani-Lieb, che dopo aver peso 4 giri per il guasto alla pompa benzina risale fino al 10° posto. Mentre la più veloce in pista per tutte questo tempo è la
Toyota n.8, che dopo l’incidente di
Lapierre è stata presa da
Buemi che girando sul passo di 3’26” costante, contro i 3’”7”/29” dei primi, cerca di recuperare. Ma è staccata di 8 giri, in 41ª posizione.
I cambi di scena avvengono in
GT invece, dove
Bruni-Vilander sotto la pioggia devono rallentare per aver tenuto troppo a lungo le gomme rain e la
Ferrari n.51 viene superata e staccata da
Porsche e Corvette: salgono al comando della GT la
Porsche 92 di Bergmeister, e la
Corvette 74 di Gavin, che assieme alla seconda Porsche ufficiale danno luogo a un bel duello. Tutti comunque divisi da non più di 25 secondi circa.
Per parecchi minuti momento di gloria per
Patrick Dempsey che si trova in testa alla classe GT pur correndo nella
categoria AM grazie al fatto che la sua Porsche 911 con
Long alla guida compie solo 2 pit stop nelle prime 4 ore contro i 4 dei rivali GT/Pro. Affondano invece del tutto le speranze di
Rigon e della seconda Ferrari GT/Pro, la n.71 che divideva con
Beretta e Kaffer, che si deve ritirare per la rottura del motore, che aveva subito dei danni interni ancora da giovedì dopo l’incidente di Calado.
SECONDA ORA
Il fatto saliente della
seconda ora di gara a Le Mans è stato l'incidente che purtroppo ha portato al
ritiro di Bonanomi, che mentre era 3° è stato tamponato da
Lapierre (Toyota 8) e
Bird che in quel momento guidava la classifica in
GTE Am con la Ferrari 81, anch'egli ritirato (mentre Lapierre è riuscito a tornare ai box).
Trovate
qui l'articolo più approfondito sull'incidente, e a seguire le
classifiche dopo 2 ore, "tagliate" sotto regime di safety car.
PRIMA ORA
Dopo un'ora gara c'è
la Toyota di Wurz al comando con circa 35" di vantaggio sulle
Audi. Mentre tutte e le due le
Porsche hanno avuto già le prime difficoltà. La corsa era partita sotto la bandiera francese mossa da
Alonso subito con una grande battaglia, fra la
Toyota n.7 di Wurz che ha preso il comando davanti alla
Porsche n.14 di Jani, alla
Toyota n.8 di Lapierre, alla
Porsche n.20 di Bernhard e alle tre
Audi con
Lotterer, Kristensen e Bonanomi.
Poi sono quasi subito iniziati
i primi problemi: la Porsche di
Bernhard ha avuto un calo del boost e ha rallentato facendosi superare dalle tre Audi, poi
Lapierre con la seconda Toyota che era in scia alla n.7 ha fatto un dritto alla chicane Michelin ostacolata da un doppiato e ha perso la posizione e portato terra in pista che ha provocato una
slow zone (dove si deve viaggiare a 60 km/h).
Kristensen (Audi 1) ne ha approfittato per rifornire prima, dopo 25 minuti, gli altri hanno fatto 12 giri regolari (45 minuti) col pieno, ma poi la Porsche 14 di
Jani ha rallentato per guasto alla pompa di benzina e ha perso 4 giri ai box per la riparazione ripartendo solo 50°. Ma sulla Toyota di testa di
Wurz pende il timore di una penalità per
unsafe release al pit stop.
In
GT ha guidato per metà ora
Bruni, poi si è accesa una bella battaglia durante i doppiaggi dei Prototipi e alla fine la Corvette di
Magnussen ha scavalcato la Ferrari ma poi ha riperso la posizione. Nella ghiaia a Mulsanne la
Ferrari n.61 di Cioci durante un contatto con una Lmp2, che era tra le favorite in
GT/Am.
Parte alle ore 15 con il via dato da
Fernando Alonso la 82ª edizione della gara più massacrante dell'anno, la
24 Ore di Le Mans, che quindi se non si verificheranno inconvenienti si concluderà allo stesso orario di domenica. Seguiremo la gara in diretta, riportando le fasi salienti, con la
nostra cronaca "live" in parallelo su web e twitter (
@autosprintLIVE).
Ricordiamo che si corre sul circuito semistradale
de la Sarthe di 13.629 metri: infatti al circuito permanente "Bugatti" di poco più di 4 km, in occasione della 24 Ore vengono aggiunte
strade normalmente aperte al traffico, che portano il tacciato alla configurazione classica - per quanto dal 1923 siano state apportate svariate modifiche - con
38 curve.
In pole parte la
Toyota n.7 di Nakajima-Sarrazin-Wurz, affiancata dalla
Porsche n.14 di Dumas-Jani-Lieb. Ma non bisogna sottovalutare le
Audi, che punteranno all'esperienza per quanto riguarda i piloti, l'affidabilità ma soprattutto la possibilità di tenere sotto controllo i
consumi per risparmiare tempo nelle soste ai box. E non dimentichiamo la pole nella
classe GTE ottenuta dalla
Ferrari 458 n.51 di Bruni-Fisichella-Vilander e del team AF Corse.
Ricordiamo infine alcuni
link utili:
-
tutti gli iscritti con i numeri di gara (e gli italiani in evidenza);
- le classi e le regole tecniche;
- le differenze fra i Prototipi in gara.