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NASCAR: Kyle Busch campione a Homestead tra i disastri ai box

E' stato Kyle Busch a prevalere nella combattutissima lotta per il titolo 2019 della Nascar Cup Series. Il trentaquattrenne di Las Vegas ha conquistato la vittoria nella finalissima sull'ovale di Homestead, portando a casa il suo secondo alloro in carriera e passando all'ottavo posto tra i più vincenti in gara di sempre. Busch, o "Rowdy" come si fa chiamare in ossequio al cattivo del film Giorni di Tuono, ha approfittato, oltre che delle sue ben note capacità, anche di dei clamorosi errori ai box che hanno fermato i suoi due principali rivali, nonché compagni di squadra al Joe Gibbs Racing.

Poco prima della metà corsa è stata la volta di Martin Truex Jr., che fino a quel momento era sembrato il pilota con le chance più solide avendo mostrato un passo superiore. Entrato per un pit-stop, Truex si è visto montare le gomme al contrario (le esterne all'interno e viceversa). Con un setup asimmetrico, impossibile continuare. Un altro pit-stop l'ha messo sotto di un giro, e nonostante un esaltante recupero, la corsa per lui si è chiusa al secondo posto. Anche per Denny Hamlin, vincitore di Daytona e favorito della vigilia, è stata necessaria una doppia sosta. Con la riduzione delle temperature per il passaggio in notturna, a tutte le vetture viene applicato del nastro sulla presa d'aria anteriore: sulla Toyota numero 11 ne è però stato messo troppo, cosa che ha provocato un surriscaldamento. Hamlin, a sua volta finito sotto di un giro ha terminato decimo. 

L'ultimo dei quattro sfidanti per la corona 2019, Kevin Harvick, non ha mai avuto il ritmo necessario con la sua Ford dello Stewart-Haas Racing per mettersi alla caccia delle Camry di vertice, chiudendo quarto alle spalle anche di Erik Jones: l'unico che avrebbe potuto farcela, Kyle Larson, ha subito la rottura del motore, sorte condivisa con William Byron. Quinto e sesto hanno rispettivamente concluso Clint Bowyer e Joey Logano, seguiti a loro volta da Austin Dillon, sulla prima delle Chevy, Ryan Newman e Alex Bowman.

Per Joe Gibbs, già plurititolato coach del football americano, si tratta del terzo titolo in cinque anni a conferma del lavoro straordinario fatto da lui e dal figlio JD, purtroppo scomparso quest'anno per una malattia neurologica.  Già il fatto di aver portato tre vetture su quattro alla lotta per il titolo di Miami è la dimostrazione della qualità messa in campo, così come del pacchetto Toyota. 

Per Busch, il secondo titolo è una consacrazione ulteriore. Nel 2015 infatti, a causa di un infortunio, era stato ammesso ai playoff con una deroga, cosa che aveva lasciato (più che altro per lui) una piccola ombra. Quest'anno si sono viste solo le abituali capacità di guida. Di tempo, per centrare altri titoli, ce n'è ancora tanto.

Domenica 17 dicembre 2019, gara

1 - Kyle Busch (Toyota) – Gibbs - 267 giri
2 - Martin Truex Jr (Toyota) – Gibbs - 267
3 - Erik Jones (Toyota) – Gibbs - 267
4 - Kevin Harvick (Ford) – Stewart/Haas - 267
5 - Joey Logano (Ford) – Penske - 267
6 - Clint Bowyer (Ford) – Stewart/Haas - 267
7 - Ryan Newman (Ford) – Roush - 267
8 - Austin Dillon (Chevy) – Childress - 267
9 - Alex Bowman (Chevy) – Hendrick - 267
10 - Denny Hamlin (Toyota) – Gibbs - 267

In campionato

1. Kyle Busch 5040; 2. Truex 5035; 3. Harvick 5033; 4. Hamlin 5027; 5. Logano 2380.