Nello sviluppo della 458, per incrementarne le prestazioni evitando di innalzarne i consumi, la Ferrari ha puntato prima di tutto sull’aerodinamica, per ridurre quanto più possibile la resistenza all’avanzamento e a “stabilizzare” al massimo il comportamento della vettura - in termini di assetto - così da consentirle di sfruttare al meglio i notevoli valori di deportanza che già nella versione 2012 era in grado di generare.
Le modifiche anche visivamente più rilevanti riguardano l’anteriore della 458. Il paraurti è stato riprofilato e “chiuso” nella zona inferiore, sopra lo splitter, a sua volta di nuovo disegno, ed è stata aggiunta una seconda appendice aerodinamica sui due angoli; state ridotte le aperture di estrazione dell’aria sul cofano; sono stati realizzati parafanghi più “bombati” e, in particolare, è stato ricavato un canale nella zona centrale in basso del gruppo paraurti-splitter, che ha proprio il compito di rendere la vettura meno sensibile al beccheggio e quindi più “stabile” nel comportamento.
Sul posteriore, invece, anche in questo caso è stato ridisegnato il paraurti, per migliorare lo sfogo dell’aria e rendere più efficiente l’estrattore; inoltre, è stato adottato un alettone di diverso profilo e con un nolder come da regolamento. Per rendere più stabile l’assetto sono state inoltre apportate alcune modifiche alle sospensioni. Poche, invece, le modifiche al motore, che hanno riguardato principalmente l’elettronica. Il risultato è stato appunto di ottenere una vettura che, a parità di valori di downforce con la versione 2012, già molto buoni, ha una migliore efficienza aerodinamica - cioè è più “scorrevole” - e quindi una velocità di punta superiore di oltre 2-3 km/h.
Oltre che difendere i titoli nel Mondiale Endurance e la vittoria alla 24 Ore di Le Mans, la 458 Gte/Gt2 evo 2013 avrà anche il compito di riportare la Ferrari al top nell’American Le Mans Series, dopo due stagioni un po’ sotto tono. A farsi carico di schierare una 458 Gte/Gt2 di punta nella serie yankee sarà il rientrante team Risi Competizione, che lo scorso anno era rimasto alla finestra. A guidare la sua vettura saranno Oliver Beretta e, piacevole sorpresa, Matteo Malucelli. Beretta ha vinto cinque titoli Gt nell’Alms, che si aggiungono ai due Fia e ai sei successi di classe alla 24 Ore di Le Mans. Malucelli è da vari anni uno dei piloti italiani più competitivi, in Gt2 vincitore di due 24 Ore di Spa, due volte 2° a Le Mans e una nel campionato Fia 2008. Matteo ha già corso e vinto con la Ferrari, tra l’altro a Spa 2007; nel 2012 ha gareggiato con Aston Martin e Porsche. Il suo rientro su una rossa è importante: potrebbe essere l’inizio di un nuovo “corso” nella sua carriera.
Marco Ragazzoni
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