da Silverstone: Cesare Maria Mannucci
Il Campionato
Mondiale Endurance comincia con una
doppietta Toyota con l’equipaggio composto da
Buemi-Davidson-Lapierre che ha la meglio sull’altra TS040 di
Wurz-Sarrazin-Nakajima, in una gara interrotta con la
bandiera rossa 26 minuti prima del termine, a causa della pioggia battente.
Un trionfo della
Toyota nel giorno della
disfatta Audi, con entrambe le R18 distrutte contro le barriere. Una sequenza dell’orrore, iniziata da
Lucas di Grassi, e conclusa da
Treluyer, la cui dinamica però lascia la porta aperta a tanti dubbi su un possibile guasto tecnico. Un week end all’insegna degli errori, sin dalla prima ora, quando nonostante fosse in testa, all’apparire della prima pioggia, all’Audi si fossero ostinati a rimandare in pista
Lotterer con le gomme slick. Errore determinante, perché poi il tedesco è finito in testacoda nelle vie di fuga, perdendo così 4 giri rispetto alla Toyota. La differenza tra le due vetture giapponesi sul traguardo è spiegabile perché quando su Silverstone cadeva una pioggia leggera, a
Davidson sono state montate gomme intermedie, mentre
Wurz è uscito dai box con gomme da bagnato, che poi si sono rivelate più lente e si sono usurate prima.
La
Porsche 919 conclude con un terzo posto, a 2 giri dai vincitori con l’equipaggio
Webber-Hartley-Bernhard mentre l’altra vettura di
Jani-Dumas-Lieb si è ritirata nelle prime fasi di gara per la rottura della sospensione. La Porsche però ha pagato il fatto di una configurazione aerodinamica troppo scarica rispetto alle condizioni della pista, scelta per fare esperienza in vista di Le Mans.
Nella
classe GTE, doppietta della
Porsche con Holzer-Makowiecki-Lietz davanti a
Pilet-Bergmeister-Tandy, mentre la prima Ferrari al traguardo, quella di
Bruni-Vilander, è solo quarta a causa delle specifiche delle gomme
Michelin sul bagnato, che proprio non si addicono alle caratteristiche tecniche - motore centrale - della
Ferrari 458.
Infine vittoria della
Aston Martin nella
classe GTE Am con
Poulsen-Thim-Heinemeir.