Lamborghini nella storia della 24 Ore di Spa, grazie al successo conquistato dall’equipaggio formato da Mirko Bortolotti, Luca Engstler e Jordan Pepper con la Huracán Gt3 Evo2 del Grasser Racing Team nella 77ª edizione della gara belga. Una vittoria che va ad aggiungersi alle tre consecutive conquistate dal 2018 nella 24 Ore di Daytona e poi alle due ottenute nella 12 Ore di Sebring (2018 e 2019) per completare in parte il ciclo delle grandi classiche. La squadra austriaca era già andata vicino al colpaccio lo scorso anno, agguantando pole e superpole con Franck Perera, che era rimasto in testa per i primi 12 giri per poi concludere quinto assieme a Marco Mapelli e allo stesso Pepper.
Dalla penalità alla vetta
Una vittoria limpida, quella della Lamborghini, in una gara sincera senza neppure una goccia di pioggia. Ma anche un trionfo per nulla scontato, con un vantaggio esiguo di appena otto secondi, al termine dei 549 giri totali completati, nei confronti della Porsche della Rutronik Racing divisa da Patric Niedehauser, Sven Müller e Alessio Picariello. Dopo la sessione della superpole che ha visto Pepper chiudere dodicesimo, la Lamborghini del Grasser Racing Team si era avviata dalla decima fila, essendo stata retrocessa di sette posizioni sulla griglia per non avere rispettato nella sessione utile il tempo di uscita dalla corsia dei box. Ma già nel suo singolo stint iniziale Bortolotti si è poato a ridosso dei primi cinque, con Pepper e poi Engstler che hanno proseguito una rimonta concretizzatasi intorno a metà gara, quando sono balzati al comando rimanendoci praticamente fino al traguardo.
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