Da Uyuni a… Uyuni. La
prima tappa boliviana della Dakar 2016 è stata una massacrante circumnavigazione dell’
enorme deserto salato che prende il nome della città, con una
speciale di 542 km seguita da 180 km di trasferimento ad altitudini comprese tra i 3500 e i 4500 metri. Una
doppia foratura è costata oltre 8 minuti di distacco a
Sebastien Loeb che ha così perso la leadership della corsa.
Per le auto la giornata è iniziata alle 10.11 locali, quando il leader della classifica generale
Sébastien Loeb ha aperto le danze al volante della sua
Peugeot 2008 DKR, che, visti i risultati dei giorni scorsi si sta sempre più dimostrando il team da battere.
Concetto ribadito anche oggi, con il veterano
Stephane Peterhansel che al CP1 si trovava in testa precedendo di pochi secondi i compagni di squadra Sainz, Loeb e la Mini del vincitore 2015 Al Attiyah. Nei chilometri successivi si è quindi scatenata un’appassionante lotta tra Peterhansel e Loeb, entrambi ben decisi a vincere il sesto stage: al CP2 “Peter” confermava la leadership con soli 4 secondi di vantaggio sul connazionale, distacco poi notevolmente incrementato a causa di una
doppia foratura che ha costretto Loeb a rallentare e perdere terreno. Così a 100 km dalla fine della speciale
Peterhansel ha preso saldamente in mano le sorti della giornata, mentre alle sue spalle Sainz riusciva a sopravanzare Loeb.
La giornata si è chiusa con una
nuova tripletta Peugeot, con
Peterhansel che ha chiuso in 5 ore 1 minuto e 7 secondi, staccando di 17” Sainz e di ben 8’ e 15” Loeb, risultato che gli consente di superare il 9 volte campione WRC in classifica general
e conquistando la leadership. Quarto Al-Attiyah sempre più confinato al ruolo di inseguitore delle “leonesse” francesi.
Francesco Colla