Un terzo GP dell&rsquo;anno cos&igrave; non si era mai visto. A dirla tutta non si era proprio mai visto un GP con ben tre bandiere rosse e quattro partenze. Eppure questo &egrave; stato il caotico GP d&rsquo;Australia, con maxi incidenti, ben 6 ritiri (Leclerc, Albon, Russell, Magnussen, Ocon e Gasly). Dopo quasi 3 ore di gara vince Verstappen con Hamilton e Alonso alle sue spalle. Ecco le pagelle con i migliori e peggiori della corsa a Melbourne

Il GP d’Australia è un incubo di bandiere rosse: ecco le pagelle di Melbourne

Si alza il sipario sulla nuova stagione della Formula 1. Esordio agrodolce nel Mondiale 2023 per la Ferrari che piange e si dispera con Leclerc, costretto a ritirarsi per un problema al motore endotermico proprio mentre stava lottando per il podio. Ma la Rossa pu&ograve; accennare un mezzo sorriso con Sainz, che ha chiuso con il 4&deg; posto riuscendo a difendersi dalla Mercedes di Hamilton. A vincere per&ograve; &egrave; sempre lui: il campione iridato in carica Max Verstappen. La Red Bull riparte proprio da dove era rimasta: il gradino pi&ugrave; alto del podio. Ecco le pagelle con i migliori e peggiori della corsa a Sakhir

GP Bahrain:  Verstappen trionfa nella prima gara del 2023, Ferrari già tra mille problemi

Tocca ai piloti &quot;dare i voti&quot;. Dopo la classifica stilata dai team principal, relativa ai 10 migliori piloti del 2022, sono i diretti interessati - con l&#39;eccezione di Lewis Hamilton, che non vi ha partecipato - a dire chi &egrave; stato tra i migliori 10 dello scorso campionato.  Giudizi slegati da quanto ha scritto la classifica Piloti con i risultati sui 22 Gran Premi. Se c&#39;&egrave; ovvia convergenza nell&#39;eleggere Max Verstappen il migliore del 2022, non mancano interessanti sorprese.  Sterzi a parte: Quel 1983 da onorare  Piloti che ottengono un piazzamento parecchio pi&ugrave; alto rispetto ai punti conquistati in pista. I 19 piloti che hanno partecipato all&#39;iniziativa del sito ufficiale della F1, hanno elencato quelli che, secondo loro, sono stati i migliori 10 piloti. A ciascuno &egrave; andato un punteggio, che replica i punti assegnati da un GP.    Tanti piloti &quot;fuori posizione&quot;  Verstappen precede Leclerc, in un risultato ovvio. Poi, spazio per il duo Mercedes. Hamilton - solo sesto nel mondiale - e Russell ottengono pari voti e occupano il terzo posto.  Al quinto, alla gi&agrave; alta considerazione dei team principal, Lando Norris (settimo nel campionato 2022) somma quella dei colleghi.  Sesto posto per Fernando Alonso, tre posizioni meglio di quanto non dica la classifica Piloti, mentre Carlos Sainz occupa solo il settimo, a dispetto di un quinto posto maturato in pista.  L&#39;editoriale del Direttore: Il 1983 secondo il Drake  In ottava posizione, il risultato di Alex Albon &egrave; da considerare notevole. La Williams non gli ha permesso di andare oltre il 19&deg; posto nel mondiale Piloti, con appena 2 punti ottenuti a Suzuka. Le prestazioni, per&ograve;, non sono passate inosservate, al di l&agrave; della ricompensa ottenuta in pista con i piazzamenti.  Albon occupa l&#39;ottava posizione a pari merito con Sebasti n Vettel (12&deg; nel mondiale) e con quella che pu&ograve; considerarsi la sorpresa negativa: Sergio Perez. I colleghi piloti lo hanno relegato ai margini della top ten, pur avendo ottenuto il terzo posto in classifica, vinto due gare e ottenuto 9 podi. 

Se Max Verstappen ottiene, con merito, il numero 1 anche dai voti dei colleghi, nella particolare classifica sono diverse le posizioni rimescolate rispetto ai risultati effettivi&nbsp;

I piloti votano il migliore del 2022: non mancano le sorprese

Riviviamo gara per gara la stagione 2022, dall'illusione Ferrari al ritorno di forza da parte della Red Bull, prima di un finale segnato dalla resurrezione Mercedes e la chiusura in trionfo di Verstappen

F1 2022: il romanzo del mondiale

Ecco l&#39;ultima puntata 2022 di &quot;Ci vediamo da Mario&quot; con gli auguri di rito del nostro Mario Donnini a nome di Autosprint a Voi lettori, pi&ugrave; qualche altra piccola e interessante sorpresa...

Ci vediamo da Mario: auguri di buon anno con sorpresa per il 2023

La scuderia di Maranello chiude il sipario sul Mondiale 2022 e lo fa ringraziando i suoi tifosi su Instagram, con un video dei momenti migliori di questa stagione

La Ferrari saluta il 2022: "Grazie tifosi per essere stati al nostro fianco"

Bando alle classifiche di merito, spazio a chi si &egrave; contraddistinto, in un modo o nell&#39;altro, lasciando il segno. In pista, al muretto o... nel mercato piloti.    F1 2022: il pagellone  &nbsp;  Nico Hulkenberg    Nella serie &ldquo;a volte ritornano&rdquo;, lui sarebbe sicuramente attore protagonista. Quello che ha fatto &egrave; ai limiti dell&#39;impensabile, almeno nella F1 di oggi: torner&agrave; titolare nel 2023 dopo tre annate da panchinaro, e lo far&agrave; mentre si avvier&agrave; a spegnere 36 candeline (ad agosto). Insomma, una smargiassata bella e buona: arrivare in F1 &egrave; per pochi, tornarci dopo essere usciti per pochissimi, vivere una carriera divisa in tre tronconi invece &egrave; roba per una manciata di essere umani in tutta la storia. Evidentemente, ha qualit&agrave; tecniche e umane pi&ugrave; che apprezzate nel paddock.  &nbsp;  Kevin Magnussen    Leggasi la voce &ldquo;Hulkenberg&rdquo;, l&#39;uomo che anni fa ha insultato in mondovisione con un&#39;espressione a dir poco colorita e che nella prossima stagione gli far&agrave; visita in pianta stabile nel box Haas come compagno di squadra. Nella storia ci sono state coppie di figli d&#39;arte, la loro invece sar&agrave; una coppia pi&ugrave; unica che rara: entrambi hanno vissuto una carriera in tre segmenti. La terza, nel caso di Kevin, &egrave; la pi&ugrave; sorprendente: richiamato in extremis dall&#39;America, si &egrave; preso la soddisfazione di una pole senza dimenticare la vecchia versione di s&eacute; stesso, quella che lo fa arrivare ai ferri corti in pista praticamente con chiunque. In una lista delle personalit&agrave; pi&ugrave; forti del Circus, una posizione gli &egrave; dovuta.  &nbsp;  Adrian Newey    E dire che al primo anno di universit&agrave; aveva pure pensato di mollare, perch&eacute; il corso di ingegneria aeronautica gli sembrava una faccenda troppo difficile per lui. Chiss&agrave; cosa si sarebbe perso, chiss&agrave; che cosa ci saremmo persi. Di sicuro la Ferrari avrebbe avuto qualche titolo in pi&ugrave;, al netto di una serie di gioielli, i suoi, che sarebbe andata perduta. L&#39;ultimo, in ordine cronologico, la RB18: la macchina delle 17 vittorie, la macchina del record personale. Mentre gli altri ci mettevano mesi per risolvere il porpoising, lui aveva previsto il problema gi&agrave; nell&#39;inverno, intuendo che la partita si sarebbe giocata soprattutto sulla gestione delle altezze da terra. L&#39;unico difetto, risolto da maestro, &egrave; stato quello del peso, pi&ugrave; ingombrante pure della scarsa affidabilit&agrave; di inizio campionato. Considerando che tra l&#39;incidente in bici dell&#39;estate 2021 e la lotta iridata fino all&#39;ultimo contro Hamilton questa RB18 ha avuto una gestazione piuttosto complicata, un altro capolavoro. E dei suoi capolavori, ormai, ha perso il conto.  &nbsp;  Esteban Ocon    Qualcosa prima o poi si dovr&agrave; pur riconoscere, a questo ragazzo. Non avr&agrave; la stoffa dei Verstappen, dei Leclerc, dei Russell, ma di certo non difetta in carisma: con lui, numeri alla mano, hanno faticato tutti. Dopo Wehrlein, tutt&#39;altro che un &ldquo;fermo&rdquo;, in F1 come compagni di squadra ha avuto Perez, Ricciardo e Alonso, mettendoci nel mezzo pure un anno sabbatico, da terzo pilota. Ha carattere, forse pure troppo: ha fatto a ruotate con tutti quanti i suoi compagni e da questo punto di vista urge rimediare, perch&eacute; mica puoi fare a botte tutto l&#39;anno con chi veste la tua stessa tuta. Eppure, nel momento in cui doveva difendersi dalla pressione crescente di Nando lo ha fatto, anche a costo di fare arrabbiare il Matador. Il quale, sar&agrave; un caso o forse no, &egrave; finito dietro in classifica. Vero, lo spagnolo ha pagato una serie di sfortune clamorosa, ma diamo ad Esteban ci&ograve; che &egrave; di Esteban: solo Button era riuscito a fare pi&ugrave; punti di Alonso a parit&agrave; di macchina (anno 2015), e nessuno aveva concluso una convivenza pluriennale con Fernando mettendo insieme pi&ugrave; punti. Qualcosa vorr&agrave; pur dire.  &nbsp;  Oscar Piastri    Non &egrave; da tutti diventare uomini mercato ancor prima di aver percorso un singolo metro in un weekend di gara. Segno che sul ragazzo in tanti sono pronti a scommettere, anche se questo significher&agrave; debuttare con un carico di pressione aggiuntivo. Norris, che davanti alle telecamere ride sempre, &egrave; invece uno che non fa sconti: citofonare a Ricciardo per saperne di pi&ugrave;. Tra Alpine e McLaren, tuttavia, il protetto di Mark Webber non ha avuto dubbi: sar&agrave; uno dei pi&ugrave; attesi a Sakhir 2023, e non solo a Sakhir, ma per tutto l&#39;anno. Siamo di fronte ad un potenziale crack?  &nbsp;  Hannah Schmitz    Ha vissuto un&#39;esplosione di notoriet&agrave;, tutta quanta meritata, con mosse tattiche perfette: Monaco, per dirne una, piuttosto che Budapest, quando ci mette un battito di ciglia, dopo i giri di schieramento pre-gara, a scartare la hard. Rapidit&agrave; di esecuzione per scelte puntualmente giuste, spesso vincenti, quasi sempre decisive: questo l&#39;ingrediente segreto per rendere la Red Bull quell&#39;armata che &egrave; stata quest&#39;anno. Onore e gloria per uno degli ingegneri del momento.  &nbsp;  Pat Symonds    Chief Technical Officer, ovvero direttore tecnico della Fia. Le regole 2022 hanno funzionato? S&igrave;, da un punto di vista delle lotte in gara: &egrave; evidente che seguire una vettura davanti oggi sia pi&ugrave; facile. Da un punto di vista pi&ugrave; generale, si &egrave; cambiato tutto per non cambiare nulla, nel senso che continua ad essere una F1 a blocchi a livello di gerarchie in pista. Bastava non illudere i tifosi, almeno quella parte che evidentemente ha meno dimestichezza con le faccende regolamentari: sono normative, queste, che puntano ad una griglia molto ravvicinata nello spazio di qualche stagione, non al primo colpo.  &nbsp;  Fr&eacute;d&eacute;ric Vasseur    Le attenzioni su di lui si sono moltiplicate in coda ad un mondiale che aveva visto l&#39;Alfa Romeo partire forte prima di perdersi con il passare delle gare, causa una staticit&agrave; preoccupante negli sviluppi. Comunque, parallelamente alla pista, sono andate avanti dietro le quinte una serie di discussioni che lo hanno portato direttamente alla Ferrari. Segno che a livello di gestione, sportiva ed economica, piace: ha risollevato la Sauber assicurandosi lo sponsor Alfa Romeo, ha risanato i conti mettendo in macchina Zhou (la cui valigia era corposa) ed ha reso appetibile il team pure per l&#39;acquisto da parte di un grande marchio come l&#39;Audi. Adesso, la sfida pi&ugrave; difficile della carriera.  &nbsp;  Sebastian Vettel    Se quello che ha fatto il Sebastian Vettel pilota &egrave; scolpito nella pietra, quello che ha fatto il Sebastian Vettel uomo &egrave; stata una sorpresa continua. Persona in un mondo di troppi personaggi, genuino fino al midollo anche a costo di risultare scomodo, ma almeno sempre sincero e con un&#39;idea in testa. Il lungo tributo che ha ricevuto dalla F1 &egrave; un plauso sia a quanto fatto in pista che per quanto fatto fuori. I risultati quest&#39;anno sono stati deludenti, ma nella parte finale di stagione ha guidato da dio, segno che il talento c&#39;&egrave; sempre. Mancher&agrave; uno capace di piazzare quel sorpasso a Magnussen all&#39;esterno del curvone di Austin, uno capace di quel giro nel Q2 di Suzuka, ma mancher&agrave; anche l&#39;aspetto umano di quello che a Melbourne, infischiandosene dei divieti, si &egrave; fatto mezza pista in motorino e di quello che, alla sua ultima Monza, in un posto magico per lui, il giro di pista del gioved&igrave; ha voluto farselo da solo con pap&agrave; Norbert piuttosto che con gli ingegneri. Mancherai tanto, Seb.  &nbsp;  Guanyu Zhou    A livello di numeri, Bottas lo ha surclassato. Eppure, ad Hinwil sono rimasti tutti colpiti da lui per il modo di fare: si dice sia uno studente diligente che ascolta prima di parlare, che si guarda allo specchio prima di dare la colpa a macchina o strategie, uno insomma molto adatto per fare squadra, e infatti con Valtteri il rapporto &egrave; buono. I capitali cinesi danno una mano, ma intanto si &egrave; portato a casa il rinnovo. In pista dovr&agrave; dare di pi&ugrave;, fuori basta anche meno: a livello di moda, ha lanciato la sfida nientemeno che ad Hamilton, presentandosi in pista, talvolta, con abiti talmente appariscenti da tenere addirittura testa a Lewis. 

Un plauso a chi a modo suo &egrave; riuscito a distinguersi, facendo parlare di s&eacute; e lasciando un segno nell&#39;arco del campionato 2022

F1 2022: le 10 personalit&agrave; dell&#39;anno

Ci siamo, Carlos Sainz si appresta a vivere la sua 16&ordf; avventura nella Dakar 2022, al volante per la seconda volta di un&rsquo;auto rivoluzionaria come l&rsquo;Audi RS Q e-tron della categoria T1+. Il matador &egrave; in forma ed &egrave; pronto per la classica sfida di inizio anno sulle piste pietrose e desertiche dell&rsquo;Arabia. Determinato e concentrato come sempre, Sainz si pone l&rsquo;obbiettivo di provare a vincere la maratona dei raid per eccellenza, puntando al quarto successo dopo quelli ottenuti nel 2010, 2018 e 2020.   Sulla strada delle Audi di Sainz e dei suoi compagni di squadra St&eacute;phane Peterhansel e Mattias Ekstroem, nella lotta per il successo finale ci saranno anche le Toyota capitanate da Nasser Al Attiyah e Yazeed Al-Rajhi, ed il buggy della Prodrive del Team BRX (Bahrein Raid Xtreme) di S&eacute;bastien Loeb e Guerlain Chicherit. Ma soprattutto ci sar&agrave; un percorso stavolta pieno di novit&agrave;, che prevede anzitutto i primi due giorni nel bivacco, definito da David Castera XXL, allestito ad hoc a Sea Camp, a nord di Jeddah. Da dove inizier&agrave; una &ldquo;Coast to Coast&rdquo; da ovest ad est della penisola arabica, con partenza dal Mar Rosso ed arrivo sul Golfo Persico a Dammam. Un percorso di complessivi 8.500 km di cui 4.700 km di prove speciali suddivisi in 14 tappe, con la seconda settimana tutta ricavata nella zona desertica dell&rsquo;Empty Quarter, che rappresenta la novit&agrave; pi&ugrave; significativa di questa edizione numero 45 della manifestazione.  Carlos, cosa ci dici del nuovo percorso di questa Dakar 2023?   &quot;Bisogna anzitutto evidenziare - ha commentato da Madrid il 60enne pilota spagnolo &ndash; che il percorso della prima settimana &egrave; totalmente diverso da quello della seconda. E poi che il 70% del chilometraggio lo percorreremo nella prima settimana di gara, questo per&ograve; non significa che la seconda sar&agrave; pi&ugrave; facile. Perch&eacute; la zona desertica dell&rsquo;Empty Quarter sar&agrave; davvero tosta da percorrere, dato che l&agrave; ci sono solo dune. La mia sensazione &egrave; che per&ograve; anche la prima settimana sar&agrave; abbastanza dura, molte pietre, strade difficili e poi si torna alle origini perch&eacute; sono state abolite quelle soste di un quarto d&rsquo;ora a met&agrave; speciale per poter bere, fare pip&igrave; eccetera. Ci sar&agrave; sicuramente una forte selezione sin da subito&quot;.  E tu come ti stai preparando a livello fisico in vista di questa Dakar?   &quot;Come sempre, la solita routine, ho cercato di rimanere in forma tutto l&rsquo;anno, poi da settembre ho iniziato una preparazione specifica che ogni anno diventa pi&ugrave; tosta da seguire. C&rsquo;&egrave; un&rsquo;&eacute;quipe che mi segue da tempo e mi prepara, ho dei parametri gi&agrave; stabiliti, prove di sforzo, bicicletta, ginnastica, sauna. Preferisco soffrire di pi&ugrave; ora prima di partire perch&eacute; qui mi posso anche fermare, mentre in gara poi per ovvi motivi non posso farlo&quot;.  E tu come ti stai preparando a livello fisico in vista di questa Dakar? &quot;Come sempre, la solita routine, ho cercato di rimanere in forma tutto l&rsquo;anno, poi da settembre ho iniziato una preparazione specifica che ogni anno diventa pi&ugrave; tosta da seguire. C&rsquo;&egrave; un&rsquo;&eacute;quipe che mi segue da tempo e mi prepara, ho dei parametri gi&agrave; stabiliti, prove di sforzo, bicicletta, ginnastica, sauna. Preferisco soffrire di pi&ugrave; ora prima di partire perch&eacute; qui mi posso anche fermare, mentre in gara poi per ovvi motivi non posso farlo&quot;.  A livello riflessi, considerato che hai 60 anni, come ti trovi? &quot;L&rsquo;et&agrave; c&rsquo;&egrave; perch&eacute; la evidenzia la nostra carta d&rsquo;identit&agrave;, per&ograve; poi nelle gare quello che conta sono i tempi che uno fa segnare ed il risultato finale della gara. E finch&eacute; riesco ad essere competitivo ed i riflessi mi accompagnano continuer&ograve; a correre. Ho ancora dentro di me le stesse motivazioni che avevo 30 anni fa. Ho ancora voglia come allora di fare test, di sviluppare la macchina...&quot;  Continua a leggere l&#39;intervista esclusiva completa sul nuovo numero di Autosprint in edicola, oppure qui in edizione digitale! 

Alla vigilia della Dakar 2023, il leggendario spagnolo si confessa. A 60 anni &egrave; pronto a dare l&#39;assalto al grande Raid dove ha gi&agrave; vinto 3 volte. &quot;Con l&#39;Audi si punta alla vittoria, finch&eacute; sar&ograve; competitivo continuer&ograve; a correre&quot;

Esclusivo, Carlos Sainz Senior: &quot;A caccia della Dakar 2023&quot;

        Qualche statistica curiosa, qualche curiosit&agrave; statistica. Il mondiale di F1 che si &egrave; concluso oltre un mese fa ci ha regalato qualche numero incredibile, qualche colpo di scena, qualche conclusione inattesa. Eccole qui.  Mondiale F1 2022: il pagellone SCORRI TRA LE SCHEDE &nbsp; Red Bull: Verstappen da record nel segno di... Watson  Per Max Verstappen &egrave; stato un 2022 da record. Con le sue 15 vittorie stagionali l'olandese &egrave; diventato il pilota capace di cogliere il maggior numero di successi in una singola stagione (battuto il precedente primato, di 13, appartenente a Schumacher e Vettel, ottenuto rispettivamente nel 2004 e nel 2013), ed oltre a questo &egrave; diventato pure il pilota capace di ottenere il maggior numero di punti in un singolo campionato: 454, battuto il vecchio record di Hamilton che nel 2019 aveva raccolto 413 punti (seppur con una gara in meno). In termini assoluti, per Max, questo per&ograve; non &egrave; un primato: il record resta pressoch&eacute; imbattibile, perch&eacute; in virt&ugrave; della regola degli scarti Alberto Ascari (1952) e Jim Clark (1963 e 1965) riuscirono a portare a casa il 100% dei punti disponibili, con Max invece fermo al 76,17%. Inoltre, nessuno negli ultimi 40 anni era riuscito a vincere due GP o pi&ugrave; in una singola stagione partendo dal 10&deg; posto o peggio: l'ultimo a riuscirci era stato John Watson. Max ha vinto partendo 10&deg; a Budapest e 14&deg; a Spa, mentre Watson nel 1982 vinse a Zolder partendo 10&deg; ed a Detroit scattando 17&deg;. &nbsp; Ferrari: per la F1-75 12 pole come la F2004  In termini assoluti, la F1-75 &egrave; stata la monoposto Ferrari ad aver raccolto il maggior numero di pole position in una singola stagione: 12, come la favolosa F2004. Certo, in termini percentuali non &egrave; lo stesso (66,67% per la F2004 in un mondiale di 18 GP, 54,55% per la monoposto 2022 in un campionato fatto di 22 appuntamenti), ma soprattutto non &egrave; lo stesso alla voce vittorie: la F2004 si impose ben 15 volte, mentre la F1-75 ha portato a casa solamente 4 GP. &nbsp; Mercedes: per Hamilton mai una pole e mai una vittoria  Dopo 15 stagioni consecutive con almeno una pole e almeno una vittoria, la striscia vincente di Lewis Hamilton si &egrave; fermata qui. Di chiudere un anno senza una pole e senza una vittoria all'inglese della Mercedes non era mai capitato. Fin qui, gli anni pi&ugrave; "magri" da questo punto di vista erano stati il 2011 per quanto riguarda le pole (una, in Corea, quando ancora correva in McLaren) ed il 2013 per quanto riguarda le vittorie, con il singolo successo di Budapest nel suo primo anno con i colori della Mercedes. &nbsp; Alpine: Ocon batte Alonso  Nella sua lunghissima carriera ultraventennale, solo tre volte Fernando Alonso aveva chiuso dietro al compagno di squadra in classifica e solamente in un'occasione gli era capitato di raccogliere, a fine anno, meno punti del compagno di squadra. Nell'anno del debutto in Minardi, nel 2001, Tarso Marques gli era finito clamorosamente davanti in virt&ugrave; dei piazzamenti (un 9&deg; posto contro un 10&deg; posto di Fernando), pur se entrambi avevano finito a quota zero punti. Nel 2007 in McLaren Alonso aveva chiuso alla pari con Hamilton (109 punti ciascuno) ma era stato classifica dietro in virt&ugrave; dei piazzamenti (quattro vittorie a testa, con Lewis davanti con cinque secondi posti contro i quattro dello spagnolo), mentre nella disgraziata stagione 2015, sempre alla McLaren, Nando aveva raccolto 11 punti contro i 16 di Jenson Button.&nbsp; Fino al 2022, Jenson era l'unico ad aver finito con pi&ugrave; punti di Nando a parit&agrave; di macchina, ma nessuno finora era riuscito a fare pi&ugrave; punti del talento di Oviedo al termine dell'intera convivenza da compagni di squadra. Quest'anno ci &egrave; riuscito Esteban Ocon: non solo ha fatto pi&ugrave; punti nel corso dell'anno (92-81), ma ha raccolto pi&ugrave; punti in totale nei due anni di convivenza con Alonso, dopo aver finito dietro di sette lunghezze (81-74) nel 2021. Per cui, in due anni nel box Alpine il francese ha conquistato un totale di 166 punti contro i 162 dello spagnolo: nessuno ci era mai riuscito. &nbsp; McLaren: Norris, podio "unico"  Nelle 22 gare del mondiale 2022, il podio &egrave; sempre stato appannaggio di piloti in tuta Red Bull, Ferrari o Mercedes, con l'eccezione di Imola. Sul Santerno, quarta gara dell'anno, dietro al duo Red Bull si &egrave; piazzato Norris, con la McLaren: Lando &egrave; stato l'unico, eccetto i piloti dei tre top team, a chiudere sul podio in questa stagione. &nbsp; Alfa Romeo-Sauber: percentuali al ribasso per Zhou  Il maggior divario tra compagni di squadra che si &egrave; registrato nel 2022 &egrave; stato quello del box Red Bull, con Max Verstappen avanti di 149 lunghezze rispetto a Perez (454 contro 305). In termini percentuali, per&ograve;, la prestazione pi&ugrave; deludente &egrave; stata quella di Guanyu Zhou, che ha portato a casa appena 6 punti contro i 49 di Valtteri Bottas: ci&ograve; significa solamente il 12,24% dei punti totali del compagno di squadra e, pi&ugrave; in generale, appena il 10,9% dei punti totali del team. &nbsp; Aston Martin: Vettel, 300 GP sfiorati  Sebastian Vettel ha chiuso la carriera con 4 titoli mondiali, 53 vittorie, 57 pole position, 122 podi e 38 giri veloci. I GP totali disputati in carriera, invece, sono stati 299: il tedesco non ha toccato quota 300 per pura sfortuna, perch&eacute; ad inizio anno ha dovuto saltare le prime due gare (Bahrain e Arabia Saudita) per Covid, un'assenza che gli ha precluso la possibilit&agrave; di diventare il settimo pilota della storia (dopo Barrichello, Schumacher, Button, Alonso, Raikkonen ed Hamilton) a toccare quota 300 GP. &nbsp; Haas: pole americana 47 anni dopo  Kevin Magnussen &egrave; stato il pilota numero 106 ad artigliare una pole position nelle 73 edizioni del mondiale di F1, mentre la Haas &egrave; stata la scuderia numero 41 a riuscirci. Una pole da parte di una squadra statunitense non la si vedeva dal 1975, 47 anni fa, quando Tom Pryce piazz&ograve; la sua Shadow DN5 davanti a tutti nelle qualifiche di Silverstone, al GP di Gran Bretagna. In totale sono 7 i team americani ad aver conquistato almeno una pole position nella storia della F1, per un totale di 15 pole a stelle e strisce: Kurtis Kraft (6), Stevens (1), Watson (2), Lesovsky (1), Ewing (1), Shadow (3) ed Haas (1). La differenza &egrave; che a parte la Shadow e la Haas, tutte le altre ci sono riuscite solamente ad Indianapolis, vale a dire negli anni ruggenti in cui la 500 Miglia era tappa fissa del mondiale di F1, per quanto spesso disertata dai team europei, mentre tali squadre americane partecipavano solo a quell'appuntamento.&nbsp; &nbsp; AlphaTauri,&nbsp;la coppia pi&ugrave; "cattiva"  Gasly e Tsunoda, due piloti finiti troppo spesso dietro alla lavagna. Pierre ha concluso la sua esperienza a Faenza con ben 10 punti di penalit&agrave; sulla patente (a 12 scatta la squalifica), mentre Yuki &egrave; stato il pilota pi&ugrave; investigato dell'anno: &egrave; finito "under investigation" per ben 13 volte a causa della sua condotta di guida, cui si aggiungono le tre sanzioni per l'utilizzo di componenti aggiuntivi della power unit. &nbsp; Williams: Albon maratoneta  Dopo una stagione da terzo pilota alla Red Bull, il 2022 &egrave; stato l'anno del ritorno da titolare per Alexander Albon. Per tornare nei punti, all'anglo-thailandese sono bastati tre GP, dato che a Melbourne ha chiuso al 10&deg; posto. Per riuscirci, lui e la Williams si sono inventati un capolavoro tattico: 57 giri su 58 con gomma dura prima di fermarsi alla fine del penultimo passaggio per la sosta obbligatoria. Il suo stint con la hard, durato 300,846 chilometri, &egrave; stato il pi&ugrave; lungo dell'anno con un set di slick.       

Record battuti, prime volte, sorprese e dati inaspettati: c'&egrave; un po' di tutto tra le statistiche del campionato 2022

F1 2022: le 10 curiosità del mondiale

&quot;Parlano&quot; i team principal, assegnando i voti ai piloti, nell&#39;annuale classifica che, non di rado, ha restituito risultati differenti rispetto a quanto scritto dalla pista.  Tutti i responsabili delle scuderie si sono espressi eleggendo la propria top ten dei piloti che meglio si sono comportati nel 2022.  Dieci nomi e punti come in un ordine d&#39;arrivo  La classifica finale &egrave; frutto della somma del punteggio assegnato come se si trattasse di un normale ordine d&#39;arrivo: 25 punti al pilota eletto da ciascun team principal il migliore dell&#39;anno, 1 punto a quello ritenuto il 10&deg; migliore della stagione.  Sterzi a parte: No Cavallino? No Party  Se la conferma di Max Verstappen, campione anche nelle preferenze dei responsabili dei team, &egrave; del tutto logica, non mancano delle variazioni rispetto alla classifica del mondiale Piloti, scritta dai risultati maturati in pista.  Verstappen ha totalizzato 207 punti su 250 disponibili: non tutti i 10 intervistati lo hanno ritenuto essere il miglior pilota dell&#39;anno.  Da Binotto a Wolff, nessun team principal si &egrave; sottratto dal dare un voto ai piloti; personalissime top ten che sono rimaste segrete, ovviamente.&nbsp;  La &quot;sorpresa&quot; Russell  Al secondo posto si piazza Charles Leclerc, che replica il piazzamento nel mondiale Piloti. Poi ecco la prima novit&agrave;: i team principal hanno eletto George Russell terzo miglior pilota dell&#39;anno. L&#39;inglese ha chiuso quarto nel mondiale, dietro Sergio Perez. Il messicano non va oltre il quinto nella graduatoria dei team principal, scavalcato anche da Lewis Hamilton: 27 punti di divario da Russell per Lewis.&nbsp;  Al sesto posto, resta sempre elevata la considerazione di Lando Norris, premiato con un piazzamento superiore a quello ottenuto in pista nel 2022. Precede Carlos Sainz, per i team principal ben 2 posizioni al di sotto del reale risultato sportivo ottenuto nel mondiale. Fernando Alonso &egrave; stato eletto ottavo miglior pilota dell&#39;anno, 1 punto appena alle spalle di Sainz.&nbsp;  Le pagelle ai Piloti  Sensibile il gap sulla nona piazza, occupata da Valtteri Bottas (10&deg; nel mondiale Piloti), a precedere un Sebastian Vettel (24 punti) che migliora di due posizioni il reale risultato sportivo.  I migliori 10 piloti del 2022    Verstappen - 207 punti&nbsp;  Leclerc - 144  Russell - 127  Hamilton - 100  Perez - 91  Norris - 81  Sainz - 68  Alonso - 67  Bottas - 29  10.Vettel - 24  

La classifica dei piloti migliori dell&#39;anno finisce per essere confrontata con i reali risultati sportivi e la graduatoria del mondiale Piloti. Ecco come hanno votato i team principal

I 10 piloti migliori del 2022 secondo i team principal

        La fine dell'anno &egrave; sempre il momento buono, quello pi&ugrave; distaccato, per analisi e valutazioni. E quindi eccoli qui, i protagonisti del mondiale 2022, pronti a discutere sul loro operato. Il pagellone delle squadre  SCORRI TRA LE SCHEDE &nbsp; Williams  Alexander Albon: 6,5 Dopo un anno da panchinaro e su una Williams fanalino di coda, chiedergli di pi&ugrave; francamente era impossibile. Qualche sortita in zona punti e qualche rimpianto per Monza, quando &egrave; stato messo fuori causa da un'appendicite che gli ha impedito di correre nel fine settimana pi&ugrave; propizio per la FW44, tra penalit&agrave; in griglia e caratteristiche della pista. Ha mostrato una buona pasta e si &egrave; meritato il rinnovo: non era facile dopo essere finito nella centrifuga di Marko. Nicholas Latifi: 4,5 Dispiace, ma ha perso su tutti i fronti. Aveva al fianco un pilota apparentemente meno temibile di Russell che rientrava dopo un anno, eppure ha preso legnate sia in qualifica che in gara. Suzuka &egrave; stato un episodio magnifico ma isolato, per lui che &egrave; parso soffrire sin troppo per le critiche post Abu Dhabi; questo, pur bocciandone il rendimento, porta a tendergli una mano di solidariet&agrave; ed affetto: la salute mentale, nello sport come nella vita, sarebbe un tema da avere un pochino pi&ugrave; a cuore da parte di tutti quanti. Nyck De Vries: s.v (senza voto) Una corsa &egrave; decisamente troppo poco per giudicarlo in toto, anche se nell'unica occasione in cui ha preso il via, a Monza, ha gareggiato beccandosi un voto altissimo. Contava farsi trovare pronto e lo ha fatto: nel 2023, quando sar&agrave; titolare in AlphaTauri, potremo scoprire qualcosa di pi&ugrave; su questo pilota dalla carriera imprevedibile. &nbsp; AlphaTauri  Pierre Gasly: 5 Prima di valutarlo, occorre fissare due punti: la scarsa competitivit&agrave; dell'AT03 ed il rinnovo di Perez in Red Bull che ha definitivamente distrutto i suoi piani di ritorno a Milton Keynes. Una doppia delusione dopo un biennio eccellente che lo ha destabilizzato: e infatti lo si &egrave; visto irascibile, nervoso, quasi demotivato. L'Alpine &egrave; linfa nuova per il futuro, dove arriver&agrave; con altri stimoli e con altre ambizioni, ma occhio ai punti di penalit&agrave;: siamo ad un passo dall'esclusione. Yuki Tsunoda: 4 Si sono visti pochi miglioramenti rispetto al 2021 ed &egrave; questo il problema. Ha perso di nuovo contro un Gasly che aveva una lista lunga cos&igrave; di attenuanti, e soprattutto, cosa che preoccupa molto di pi&ugrave;, ha continuato a mostrare gli stessi errori della passata stagione, leggasi incostanza e propensione allo svarione. Confermato solo per mancanza di reali alternative nella galassia Red Bull? Pensiero cattivo ma sensato: occhio al confronto con De Vries il prossimo anno. &nbsp; Haas  Kevin Magnussen: 7 Un ritorno in grande stile, quando il Circus sembrava essersi gi&agrave; dimenticato di lui. E invece, eccolo qui: gran 5&deg; al rientro a Sakhir, in pole ad Interlagos, complessivamente promosso e incostante in linea con una VF-22 che dell'incostanza &egrave; stata la regina. Certo, c'&egrave; stato qualche vecchio vizio, come la tendenza a strafare nei duelli, pi&ugrave; una manciata di gare rovinate per battaglie all'arma bianca al primo giro, quando in realt&agrave; ci sarebbe tutto il tempo per ragionare. Ma Kevin &egrave; questo, prendere o lasciare, ed a quanto pare in Haas se lo tengono stretto. Mick Schumacher: 5,5 Che abbia deluso, non ci piove; che sia tutta e solo colpa sua, &egrave; da vedere. Ha pagato l'uragano Kevin, le cui prestazioni lo hanno destabilizzato, ed ha pagato probabilmente anche un carattere agli antipodi rispetto a Steiner, per un rapporto che a quanto si dice ha avuto pi&ugrave; di qualche frizione. Sotto pressione, insomma, &egrave; caduto: peccato non aver dato seguito alle ottime prestazioni di Silverstone e Spielberg, ma lavorer&agrave; per avere nuovamente un sedile nel 2024. &nbsp; Aston Martin  Sebastian Vettel: 8 Lascia dopo aver dimostrato di saperci ancora fare, ma era una dimostrazione che doveva solo ad una parte di pubblico, non a tutta quanta. La certezza dell'addio, forse, lo libera mentalmente in maniera definitiva e parallelamente alla ripresa dell'Aston si riprende anche lui, piazzando una serie di gare da applausi con la ciliegina di Suzuka, un azzardo premiato dopo una qualifica super. La parte migliore di questa stagione, comunque, non &egrave; nei numeri del suo campionato, quanto piuttosto nel lungo tributo che la griglia gli ha riservato domenica dopo domenica. Un segno di aver lasciato... un segno. Lance Stroll: 6,5 Nei suoi bilanci (non quelli economici, a casa sua quelli sono sempre positivi) bisogna diversificare tra prestazioni e comportamento in gara: a livello di performance Seb lo bastona ma visto che &egrave; un quattro volte iridato, sorprese non ce ne sono; quello che non ci sta &egrave; l'atteggiamento garibaldino che a volte ha manifestato nei duelli, arrivando a manovre sopra le righe. Quando non cade in certi errori, &egrave; il solito Lance: spento per lunghi tratti, veloce sul bagnato, sornione nelle gare in cui serve un po' pi&ugrave; di cervello per poi risalire. Nico Hulkenberg: s.v. (senza voto) Nelle due gare che Seb ha dovuto vedere in tv da casa causa Covid, lui ha fatto quello che la macchina gli consentiva, arrivando pure davanti a Stroll a Jeddah. Non poteva sapere se sarebbero state o meno le sue ultime gare in F1, invece alla vigilia di Abu Dhabi ha avuto la certezza di tornare nella mischia nel 2023: dopo tre stagioni fuori, sar&agrave; un osservato speciale. &nbsp; Alfa Romeo  Valtteri Bottas: 7,5 Nella seconda parte di campionato &egrave; un po' scomparso dai radar, ma quasi esclusivamente per colpa di una C42 che si &egrave; persa per mesi nello sviluppo. Le sue buone gare comunque le ha fatte, soprattutto quando la macchina, come nella prima met&agrave; dell'anno, gli ha permesso di farsi valere nel centro gruppo. Non sar&agrave; un drago nei duelli corpo a corpo, ma &egrave; stato senza dubbio il valore aggiunto ad Hinwil: 49 dei 55 punti degli elvetici sono suoi. Guanyu Zhou: 6 Complessivamente, meglio nella prima met&agrave; dell'anno e spieghiamo perch&eacute;: la forbice cronometrica con Valtteri &egrave; rimasta praticamente identica, senza evidenti passi avanti. Poi, &egrave; vero che il confronto in termini di punti &egrave; parecchio migliorato, pur restando complessivamente impietoso (dal 46-5 dei primi 11 GP al 3-1 degli altri 11), ma solo perch&eacute; la C42 &egrave; calata di competitivit&agrave; ed anche per il finnico &egrave; stato molto pi&ugrave; complicato arrivare nei punti, pur rimanendogli spesso davanti. Insomma, valutazione al limite con l'insufficienza: il 6 &egrave; perch&eacute; era l'unico debuttante al fianco di un pilota comunque molto esperto e solido, ma &egrave; una sufficienza sulla fiducia. &nbsp; McLaren  Lando Norris: 9 Oggettivamente, era difficile fare meglio. L'unico ad eccezione dei magnifici sei ad artigliare un podio in questa stagione, ma ormai sembra prigioniero di una situazione tecnica che non gli permette di sognare pi&ugrave; in grande. Il confronto con Ricciardo &egrave; stato a senso unico, Daniel &egrave; stato sempre dietro. Dopo Sainz e Ricciardo, arriver&agrave; Piastri: altro confronto scomodo, e stavolta sar&agrave; lui a fare le veci dell'esperto. Daniel Ricciardo: 4,5 Quando un pilota cos&igrave; lascia il Circus, &egrave; sempre un gran peccato. Detto questo, non sembra pi&ugrave; lui: poche volte lo si &egrave; visto in palla, padrone del proprio destino, a suo agio dentro una McLaren che a poco a poco ha iniziato a dubitare di lui fino a dargli il benservito gi&agrave; a fine luglio. Si fermer&agrave;, nella speranza che una pausa possa fargli bene; altrimenti, meglio rivolgere lo sguardo ad altri campionati. &nbsp; Alpine  Esteban Ocon: 8 Sar&agrave; pur vero che per essere paragonato ai top gli manca ancora qualcosa, specie nella gestione interna, ma ragazzi, che carriera difficile: debutta con Wehrlein come compagno, si ritrova Perez in Racing Point, sta fermo un anno, torna con Ricciardo e poi lo piazzano per un biennio al fianco di Alonso prima di mettergli vicino uno con cui faceva a cazzotti da ragazzino, Gasly. Per forza, poi, perde la trebisonda quando una macchina con la stessa vernice lo affianca. Tuttavia solido, veloce, &ldquo;largo&rdquo; nei duelli in pista e poco propenso all'errore: non avr&agrave; le stimmate del fenomeno, ma ha talento. Fernando Alonso: 8 Una serie di rogne piuttosto lunga, un nervosismo crescente all'interno del team, un rapporto non pi&ugrave; idilliaco con Esteban: ed alla fine, nel pieno del personaggio, Nando ha tirato lo strappo piantando tutti in asso per sposare la causa Aston Martin. Tutta questa premessa per dire che ha corso praticamente da separato in casa, eppure ha avuto, come sempre, la scorza per tenere fuori tutto questo dall'abitacolo: infatti ha gareggiato magnificamente, dimostrandosi l'asso che tutti conoscono. Qualche svarione ogni tanto, tipo il tamponamento ad Ocon in Brasile, ma tanta, tantissima classe. &nbsp; Mercedes  George Russell: 9 Ha sempre pensato che tre anni in Williams siano stati troppi, eppure se ha saputo affrontare cos&igrave; le difficolt&agrave; di una stagione lontana dalle sue ambizioni, il merito &egrave; anche del lavoro a Grove. E cos&igrave;, mentre Lewis prendeva dimestichezza con la W13, lui marciava costante e prendeva punti: occhio che in 16 stagioni solo Button e Rosberg sono riusciti a fare pi&ugrave; punti di Hammer con la stessa macchina prima di lui, e nessuno al primo colpo. A suo modo, un traguardo niente male: il premio per un'annata comunque da protagonista, con la ciliegina del primo successo ad Interlagos. In pi&ugrave;, &egrave; arrivato a soli 33 punti dalla piazza d'onore: prego fare attenzione, a certi numeri. Lewis Hamilton: 8 Ci ha messo un po' a tirarsi su di morale: sognava la rivincita, invece dopo pochissime gare aveva gi&agrave; capito che non avrebbe potuto vivere una riedizione del 2021, in pi&ugrave; con la W13 all'inizio proprio non si trovava, tanto da accettare di fare il tester viaggiante nella speranza di capirci qualcosa, su questa macchina. Per finire, un ragazzino giovane e veloce al fianco: non era facile, insomma, trovare nuovi stimoli e la forza per reagire. Invece lui ce l'ha fatta: quando ha &ldquo;capito&rdquo; la macchina, &egrave; tornato ad andare forte e per quanto sia mancato l'acuto della vittoria (prima stagione senza successi in carriera), ha compreso di essere ancora al top; nel 2023, state tranquilli, ci sar&agrave;. Inteso non solo come presenza. &nbsp; Ferrari  Charles Leclerc: 8 E' arrivato stanco ad Abu Dhabi, mentalmente logorato da un'annata che prometteva scenari migliori all'alba della primavera. Tre vittorie, per quanto fatto vedere da lui e dalla macchina, sono troppo poche, ma nei numeri a volte si nascondono verit&agrave; pi&ugrave; profonde. La speranza &egrave; quella di avere subito un'altra occasione, il timore quello che nel prossimo futuro sar&agrave; ancora pi&ugrave; dura: intanto prover&agrave; a limare il divario tra giro secco e passo gara, evitando di ricadere in errori tipo Paul Ricard e, magari, essere pi&ugrave; deciso nelle richieste a livello di strategia. Carlos Sainz: 6,5 Senza la rottura di Hamilton ad Abu Dhabi, sarebbe arrivato 6&deg; in classifica Piloti: troppo poco. Detto questo, chi sa riconoscere i propri punti deboli e si dedica al lavoro per risolverli &egrave; sempre un passo avanti agli altri. Poi un conto &egrave; lavorarci, un conto risolverli del tutto: per quanto siano innegabili i passi avanti fatti nel corso dell'anno, complessivamente &egrave; sempre rimasto un pelo dietro a Leclerc nelle prestazioni, chiudendo con un divario di punti troppo marcato dal compagno di squadra. Intanto per&ograve; le prime pole e la prima vittoria: l'anno prossimo ripartir&agrave; da qui. &nbsp; Red Bull  Max Verstappen: 10 E' il terminale offensivo di una squadra costruita alla perfezione: Horner, Newey e Schmitz alle spalle sono una garanzia. La RB18 da agosto in poi ha messo il turbo, ma aveva gi&agrave; saldamente le mani sul titolo: merito di una stagione trionfale da parte sua, con un mondiale vinto in carrozza ed una serie di primati tra cui quello del maggior numero di vittorie conquistate nell'arco della medesima stagione. La fame, comunque, appare intatta: budget cap-gate a parte, vuole il tris nel 2023. Sergio Perez: 7,5 La piazza d'onore persa al fotofinish &egrave; un tocco in meno su un'annata che nel complesso lo ha visto comunque tanto, troppo lontano da Verstappen. Per vincere i campionati bisogna sapersi adattare in fretta: e lui alla RB18 che gli mettono in mano dall'estate in poi non si adatta. Si trova, pi&ugrave; o meno, nella stessa condizione del Bottas dell'ultimo quinquennio: in un posto ambitissimo ma con al fianco un fenomeno che non ha voglia di lasciare nemmeno le briciole. Occorre prenderne atto e poi, eventualmente, lavorare sulle mancanze, a patto che sia possibile.       

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Poi ciascuno lancia i segnali che vuole e si circonda di chi crede. Di certo, l&rsquo;antico adagio &ldquo;dimmi con chi vai e ti dir&ograve; chi sei&rdquo; in questo caso assume tonalit&agrave; lievi e contorni amabili, inorgogliendoci una volta di pi&ugrave;. E di sicuro fa felici pure voi, quindi tanto vale parlarne in anticipo. In occasione della prossima edizione dei Caschi d&rsquo;Oro e Volanti ACI, in programma la sera di mercoled&igrave; 21 dicembre al PalaCongressi di Bologna, come ormai tradizione in concomitanza e al fianco dei Volanti Aci, tra i tanti spunti, temi, stimoli e colpi di specchio per premiare chi merita e dare la giusta attenzione a chi rappresenta presente e futuro dell&rsquo;automobilismo tricolore e internazionale, abbiamo ritagliato un momento importante da dedicare a un grandissimo personaggio e a un caldissimo Amico di Autosprint, che di recente purtroppo ci ha lasciati: Mauro Forghieri.  Ciao Mauro  S&igrave;, la sua scomparsa ha lasciato un vuoto immenso, che sar&agrave; possibile tamponare e lenire non solo con la dolcezza del ricordo ma anche col piacere della testimonianza di tanti tra coloro che in vita hanno condiviso con lui momenti importanti, vincenti e umanamente intensi, al punto da fare la storia della Formula Uno, delle gare di durata e dello Sport non solo italiano. Per questo, durante la serata, uno spazio speciale e un fondamentale tema conduttore sar&agrave; dedicato alla Ferrari del Drake, ossia al Cavallino Rampante e ai personaggi che hanno fatto grande la Rossa nell&rsquo;epoca del fondatore Enzo Ferrari. Ecco quindi che sar&agrave; bello applaudire, dare voce e premiare a tutta la crew dei vecchi meccanici della Ferrari, tra l&rsquo;altro proprio nell&rsquo;anno che segna il quarantesimo anniversario della scomparsa di Gilles Villeneuve e contemporaneamente anche la stagione dell&rsquo;ultimo saluto al caro Patrick Tambay.  Vedere loro in compagnia di Brenda Vernor, per tanti anni segretaria del Drake e anche di Piero Ferrari, sar&agrave; bellissimo e anche segno di una magia che continua, rappresentata e incarnata da persone stupende, oggi come allora ricche di passione, di spirito e del fascino di un mondo delle corse per duri e puri. Oltre a loro, sar&agrave; presente alla serata anche la vedova dell&rsquo;ingegnere Forghieri, la signora Elisabetta, alla quale avremo l&rsquo;onore di consegnare un Casco d&rsquo;Oro alla memoria.  La sorpresa  E poi abbiamo il privilegio di poter annunciare anche una sorpresa, che rappresenta perfino un piccolo scoop. Come alcuni sanno, l&rsquo;ultimo prodotto da Gran Premio di Mauro Forghieri, per uno strano gioco del destino, non &egrave; una monoposto, ma addirittura una moto. Ovvero la fantomatica Bmw da MotoGp che vide la luce a inizio millennio, a lungo collaudata da Luca Cadalora e che non cominci&ograve; un&rsquo;effettiva carriera nel motomondiale, perch&eacute; all&rsquo;ultimo momento la Casa di Monaco decise di non andare avanti col progetto, preferendo concentrare il suo impegno nella Superbike. Da allora quella Bmw &egrave; rimasta gelosamente custodita nei locali della Oral Engineering che l&rsquo;aveva prodotta, divenendo una sorta di chimera nella storia delle corse. E anche l&rsquo;oggetto prezioso di una curiosit&agrave; mai soddisfatta. Ebbene, sul palco, il bolide da Gran Premio pi&ugrave; misterioso e meno visto tra quelli prodotti da Mauro Forghieri, far&agrave; sentire per la prima volta nella storia il suo inconfondibile e meraviglioso rombo a tutti gli appassionati. Perch&eacute;, &egrave; bene ricordarlo, anche se la serata non sar&agrave; aperta alla partecipazione diretta del pubblico in sala, verr&agrave; in ogni caso garantita, come sempre, la diretta streaming. Consentendo cos&igrave; agli entusiasti di Motorsport di gustare tutti i momenti di quella che si annuncia come una memorabile serata di pura passione, carezzata dal gusto per l&rsquo;attualit&agrave; ma anche dal fascino della nostalgia.  Gli altri ospiti  Volete saperlo? Di fronte avevamo una scelta da fare. Vivere la prima edizione dei Caschi e dei Volanti senza Mauro Forghieri, oppure organizzarne una che lo omaggiasse e a suo modo lo ospitasse, perpetuandone la memoria. Costituendo una volta di pi&ugrave; l&rsquo;occasione per ribadire quanto lui &egrave; stato importante per le corse e per noi tutti e, nondimeno, quanto bene gli vogliamo e gliene vorremo sempre. Non potevamo che preferire la seconda possibilit&agrave; e lavorarci su. Questi Caschi d&rsquo;Oro e Volanti ACI quasi natalizi sono stati preparati con molta cura, in realt&agrave;, e con la commozione di chi riabbraccia un Grande del nostro Sport. E, tenendo ben stretto il suo inimitabile esempio e ammirando una volta di pi&ugrave; la sua stupenda epopea, possiamo dire che sono stati organizzati senza fretta, ma con Furia. 

Mercoled&igrave; 21 dicembre serata di gala con i premi racing 2022 e nel ricordo di Mauro Forghieri

Caschi d&#39;Oro e Volanti Aci senza fretta ma con &quot;Furia&quot;!

La scuderia della Stella ha postato sui propri social un video in cui mostra tutte le foto istantanee da collezione che rappresentano i momenti salienti della stagione di Formula 1 appena conclusa. Ecco l'album dei ricordi!

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