        C'&egrave; voglia di Formula 1, di ospitare Gran Premi&nbsp;(quindi pagare importanti diritti alla FOM). Gode di un'ottima salute, come mai prima, la categoria. Il calendario si espande con tappe negli USA - Miami e Las Vegas -, riposizioner&agrave; verosimilmente la presenza europea, dove il GP di Francia &egrave; ad alto rischio. Guarda a un'espansione ulteriore in Asia e l'arrivo in Africa. In questo scenario, che posto pu&ograve; ritagliarsi, ancora, il GP di Monaco? Montecarlo una gara quasi come le altre Storicamente Montecarlo &egrave; stata ritenuta essere una gara in calendario "gratis", uno status che non &egrave; pi&ugrave; giustificabile e porter&agrave; anche il Principato a corrispondere diritti nell'ordine dei valori europei. Il dato della storia del Gran Premio &egrave; da tenere in considerazione, come lo &egrave; per appuntamenti quali Silverstone o Monza. Sono circuiti ed eventi da "zoccolo duro" del campionato. Impensabile applicare richieste finanziarie allineate a eventi come una Singapore, Jeddah o una Miami e Las Vegas. Ai rumours di un futuro incerto, in pericolo, per il GP di Monaco - il cui contratto scade quest'anno -, risponde Michel Bo&eacute;ri, presidente dell'Automobil Club di Montecarlo. Lo fa commentando a La Gazette de Monaco le indiscrezioni emerse nelle ultime settimane. Anche Zak Brown, a.d. McLaren, ha sollevato il "problema" Monaco. Contratto da rinnovare il nodo del circuito Tra diritti da corrispondere alla Formula 1 (che sono poi parte della torta spartita con le squadre) e un adeguamento del circuito per le nuove monoposto e per offrire gare un minimo pi&ugrave; interessanti. Su quest'ultimo fronte, da ormai un paio di anni si discute della possibilit&agrave; di ricavare un extra della tracciatura nella futura, nuova area residenziale destinata a essere creata nello specchio di mare di fronte alla curva del Portier. Programmi, appunto. Monaco e la F1, manca solo la firma sul contratto Bo&eacute;ri, sulla permanenza del GP di Monaco nel calendario di F1, ha invece puntualizzato: "Voglio far riferimento a quanto si &egrave; scritto sulla stampa, dove si &egrave; parlato di difficolt&agrave; dopo quest'edizione 2022, cio&egrave; dal prossimo anno, per continuare nell'organizzazione del Gran Premio. Si &egrave; fatto intendere che quanto chiesto da Liberty era una cifra eccessiva per Monaco e che il GP non si sarebbe pi&ugrave; tenuto. &Egrave; falso. Stiamo ancora discutendo e dobbiamo adesso giungere a concretizzare l'accordo con la firma del contratto. Posso garantire che dopo il 2022 il GP di Monaco continuer&agrave; a corrersi. Non so se il contratto sar&agrave; di 3 o di 5 anni ma si tratta di un dettaglio".&nbsp;       

La direzione dell'ACM ha rigettato le indiscrezioni che vorrebbero una Monaco a rischio, tra diritti da pagare alla F1 e un circuito da adeguare

GP Monaco, il futuro della F1 a Montecarlo non è in dubbio

        A pi&ugrave; di cinque mesi dal GP di Singapore, rientrante in calendario dopo le assenze dettate dalla pandemia, il promoter ha annunciato di aver esaurito i biglietti per le tribune in abbonamento sui tre giorni. Altri tagliandi verranno messi a disposizione per le singole giornate e un possibile incremento dei posti sulle tribune se le norme anti-Covid-19 vedranno un allentamento e l'incremento delle presenze ammesse. C'&egrave; voglia di Formula 1 a Oriente.&nbsp; Dopo Monza Singapore anzich&eacute; il Qatar Singapore &egrave; in calendario nel week end del 2 ottobre, con la consueta gara notturna. Singapore che potrebbe realizzare l'uno-due, un secondo Gran Premio da disputare il week end immediatamente precedente il 2 ottobre. &Egrave; il rumour rilanciato dal giornalista Joe Saward, che indica la gara sul tracciato cittadino quale credibile candidata in sostituzione del GP di Russia. Subentra alle indiscrezioni iniziali che davano il Qatar quale possibile rimpiazzo dell'appuntamento di Sochi. Tra le ragioni a supporto di una doppia gara a Marina Bay vi sono questioni strettamente logistiche, anzitutto. Il tema dei trasporti merci &egrave; caldo e risente nei costi dei venti di crisi globale, con un extra di spesa da sostenere. Optare per un duplice appuntamento a Singapore consentirebbe di ottimizzare gli spostamenti e contenere le spese&nbsp;rispetto a un duplice invio del materiale, a tappe, verso il Qatar prima e successivamente in direzione Singapore. Il tutto con l'ultima gara europea - prima del passaggio del materiale dalle sedi inglesi di team - oggi in programma che &egrave; il GP d'Italia a Monza.       

La soluzione di una duplice gara a Marina Bay, anzich&eacute; un appuntamento in Qatar, potrebbe essere preferita dalla F1, anzitutto per questioni di costi di trasporto

Idea Singapore-bis per sostituire il GP di Russia

        Se da un lato c'&egrave; una Monaco che rinuncer&agrave; alla tradizione del week end su quattro giorni, addio al gioved&igrave; di prove, dall'altro c'&egrave; un ritorno sulla scena, un GP di Las Vegas 2023, che si correr&agrave; al sabato. Appuntamento al 25 novembre, quando la Formula 1 far&agrave; ritorno l&agrave; dove corse nel 1981 e 1982. &Egrave; ufficiale il terzo Gran Premio negli USA, dopo Miami e Austin. &Egrave; ufficiale la tracciatura, velocissima e con curve prevalentemente secche, per passare da un boulevard all'altro. Cos&igrave; l'espansione negli Stati Uniti della categoria, su una pista composta da 14 curve, 6,12 km di sviluppo, 50 giri in gara e velocit&agrave; di punta attese nell'ordine dei 340 km/h. Tra i muretti, lungo la Strip di Las Vegas, da scoprire quanto larga una volta attrezzata delle necessarie barriere. Sterzi a parte: In F.1 Safety First, ma dove cavolo gli pare GP di Las Vegas su due giorni o libere al gioved&igrave;? Sebbene la data del 25 novembre sia stata ampiamente oggetto di rumours, &egrave; un dettaglio non ancora confermato dalla Formula 1. Lo &egrave; il GP di Las Vegas al sabato. Richiama un altro particolare: prove libere al gioved&igrave; o week end su due giorni di gara?&nbsp; Accanto alla Formula 1, tra i promoters dell'evento, c'&egrave; il mondo dell'intrattenimento, i casin&ograve; e i resort che popolano la Strip di Las Vegas. Si correr&agrave; ovviamente in notturna, partenza alle ore 22:00 locali, orario da prime time della costa ovest degli States, le 01:00 di domenica ora di New York e le 7:00 ora di Roma. La novit&agrave; di una F1 promoter diretto "L'iconica Las Vegas e la Formula 1, il vertice del motorsport, costituiscono il matrimonio perfetto tra velocit&agrave; e glamour", spiega Greg Maffei, presidente e a.d. di Liberty Media. C'&egrave; una novit&agrave; nella formula di promozione dei Gran Premi. Liberty Media, azionista della Formula 1, diventa promoter insieme a Live Nation. "La fiducia intorno a quest'opportunit&agrave; unica &egrave; evidente in quella che &egrave; la nostra decisione di rivestire il ruolo di promoter per il GP di Las Vegas, insieme a Live Nation.&nbsp; Non potremmo essere pi&ugrave; entusiasti di lavorare con i nostri partner locali per creare un evento di cartellone. Il potenziale della Formula 1 &egrave; stato dimostrato bene nell'arco delle ultime stagioni e il GP di Las Vegas lo porter&agrave; a un livello superiore". Domenicali, interesse enorme sulla F1 Popolarit&agrave; della F1 moltiplicata negli USA con la leva che &egrave; stata la serie Drive to Survive, oltre all'evidente dato sportivo delle ultime due stagioni, sulle quali quest'inizio di 2022 non pu&ograve; che aumentare l'appeal. "E' un momento incredibile per la Formula 1, dimostra l'enorme appeal e crescita del nostro sport con una terza gara negli USA. Las Vegas &egrave; una destinazione conosciuta nel mondo per la sua ospitalit&agrave;, divertimento, brividi e, ovviamente, la celebre Strip", aggiunge Domenicali. "Non c'&egrave; un posto migliore in cui correre per la Formula 1 della capitale globale dell'intrattenimento, non vediamo l'ora di esserci il prossimo anno. Vorrei ringraziare tutti quanti hanno aiutato a costruire quest'evento, specialmente il governatore Sisolak (Stato del Nevada; ndr), la Commissione della Contea di Clark, Steve Hill della LVCVA e i nostri partner locali".&nbsp;       

Annunciato il terzo GP negli USA, nel 2023 sar&agrave; in calendario il GP di Las Vegas e con la novit&agrave; di una gara che non si correr&agrave; alla domenica

La Formula 1 torna a Las Vegas, è ufficiale

        Semplicemente, non &egrave; previsto. Dove decide di correre la Formula 1 &egrave; una questione di affari, di soldi corrisposti con munifici contratti e base, solida, dei premi spartiti dalla FOM tra le squadre. I piloti, nel processo decisionale sul "dove" la categoria gareggia, non sono una voce in capitolo contemplata. Non hanno mai avuto una rilevanza. Ben difficilmente ne avranno nell'immediato futuro. A Jeddah a lungo si sono riuniti a confronto, per decidere quale posizione assumere, prima di essere ricondotti a pi&ugrave; miti consigli, secondo i rumours circolati: gareggiare con le rassicurazioni della massima sicurezza dell'evento, poi via, fuori dall'Arabia Saudita.&nbsp; F1, squadre e piloti parleranno dei fatti del GP a Jeddah Secondo le anticipazioni di Sky Sports News, si torner&agrave; a discutere dei fatti extra-sportivi dello scorso week end. Ne parleranno Formula 1 e piloti, prima del prossimo Gran Premio in Australia. Ci sarebbe il desiderio, da parte dei piloti, di avere un coinvolgimento sulle sedi di gara individuate dalla Formula 1. Coinvolgimento che appare irrealistico, considerati gli equilibri nella gestione del business. Vale sottolineare come, in direzione esattamente opposta a una rilevanza qualsiasi dell'espressione "alternativa" da parte dei piloti, su temi vari e sociali, sia stata prescritta dalle nuove disposizioni del regolamento. Vietato, ad esempio, indossare magliette o presentarsi al cerimoniale sul podio con la tuta alla vita. La stretta, indiretta, evidente, &egrave; su prese di posizioni potenzialmente imbarazzanti, negli ultimi anni con temi caldi, di stretta attualit&agrave;, sollevati da alcuni piloti: Hamilton e Vettel, su tutti. Imbarazzo che, in realt&agrave;, &egrave; creato nei piloti dalle scelte di diverse sedi di gara negli ultimi anni. Il futuro del GP dell'Arabia &egrave; in discussione? Quanto al GP dell'Arabia Saudita, le riserve dei piloti sulla presenza nel calendario della Formula 1 sono note dallo scorso anno, in un Paese dove le violazioni dei diritti umani sono una realt&agrave; certificata da tempo e documentata nei report, tra gli altri, di Freedom House (posizione 188 su 195 paesi valutati). Il promoter del GP di Jeddah ha un accordo di lungo periodo con la Formula 1. Fino almeno al 2025 si correr&agrave; sul circuito cittadino delle prime due edizioni, poi &egrave; previsto il trasferimento sull'impianto di Qiddiyah.       

La F1 decide gli accordi con i promoters e i proventi sono ripartiti con le squadre. Ai piloti non &egrave; mai stato riconosciuto un ruolo nel decidere se e dove gareggiare

F1 in Arabia Saudita, i piloti vorrebbero voce in capitolo

        Si va verso il Gran Premio di Las Vegas e un annuncio atteso gi&agrave; nella giornata di mercoled&igrave;. Questo quel che rimbalza sui social, anticipazioni di stampa statunitense, con il giornalista Adam Stern a indicare la data del 30 marzo per l'ufficializzazione della gara sul tracciato cittadino. Las Vegas approderebbe cos&igrave; in calendario gi&agrave; nel 2023 e con un posizionamento nel finale di stagione, indicato nel week end del 24-26 novembre. GP di Las Vegas in notturna Giornate di Ringraziamento negli USA, di Thanksgiving, con il GP atteso a un appuntamento serale (9 le ore di fuso orario quelle della costa occidentale degli USA rispetto all'Europa). Sar&agrave; il terzo Gran Premio che la Formula 1 correr&agrave; negli USA, accanto alla confermata Austin e alla new entry 2022, Miami la cui collocazione in calendario &egrave; immediatamente successiva al GP di Imola. Se l'anticipazione trover&agrave; riscontro, mercoled&igrave; si scopriranno i particolari dell'evento di Las Vegas, con un'attesa particolare sulla tracciatura, indicata a uno sviluppo lungo la Strip dei casin&ograve;.       

Il circuito cittadino si svilupper&agrave; lungo la Strip dei casin&ograve; e trover&agrave; un posizionamento in calendario sul finire della stagione. Ecco quando la F1 ufficializzer&agrave; l'accordo

GP di Las Vegas verso l'annuncio

        Dell'interesse di Las Vegas verso la Formula 1 se ne discute da tempo e gli incontri tra le parti si sono intensificati nel 2021, per discutere l'ingresso di una gara in calendario. Secondo i rumours provenienti dall'America sar&agrave; un posto in calendario gi&agrave; nel 2023 e una collocazione nel mese di novembre. Una direzione di ulteriore radicamento negli USA che la Formula 1 andr&agrave; ad affiancare a un'espansione in altre aree, come ha ribadito l'a.d. Liberty Media, Stefano Domenicali. "Non c'&egrave; solo Las Vegas, ci sono altre citt&agrave; interessate alla Formula 1. Dobbiamo mantenere un equilibrio, vedere dove abbiamo altre opportunit&agrave; e molto presto diremo a tutti qual &egrave; la nostra strategia per sviluppare quel mercato", spiega a Sky Sports UK. Tre gare in pianta stabile negli Stati Uniti o, piuttosto, come caldeggiato anche dal promoter di Austin, una possibile rotazione di Las Vegas?&nbsp;  Formula 1 da portare in Africa Sar&agrave; un calendario che assumer&agrave; un volto diverso nei prossimi anni. Lo sar&agrave; per il numero di gare, per gli avvicendamenti che potrebbero verificarsi. "Oltre all'America, oltre alla Cina, c'&egrave; il potenziale per essere presto anche in Africa. C'&egrave; parecchio interesse l&igrave; e do certo &egrave; un'altra area finora assente dalla geografia del nostro calendario", approfondisce Domenicali. Kyalami pi&ugrave; volte &egrave; stata accostata a un ritorno in Formula 1, appare tuttavia uno scenario pi&ugrave; di medio periodo se paragonato all'imminenza quasi dell'ingresso di Las Vegas. Un calendario con 24 gare&nbsp; "C'&egrave; il potenziale perch&eacute; il calendario dei GP salga a 24, io direi che c'&egrave; anche il potenziale per 30, in termini di interesse che registriamo in tutto il mondo. Sta a noi trovare il giusto equilibrio valutando quali sono le sedi che vorrebbero essere in Formula 1, quali sono i valori storici che dobbiamo vedere in calendario.&nbsp; Ci sono alcuni promoter i cui contratti sono in scadenza e, probabilmente, alcuni degli attuali Gran Premi non faranno pi&ugrave; parte del calendario". GP di Francia al Paul Ricard &egrave; tra gli appuntamenti in scadenza quest'anno e sul quale maggiori sono i rischi di taglio. Resta da verificare anche il supporto che verr&agrave; garantito al GP del Messico, in extremis con un accordo di permanenza strappato in occasione dell'ultimo rinnovo e l'impegno finanziario del governo. Per "popolarit&agrave;" e successo dei due eventi, a essere maggiormente a rischio potrebbe essere il Paul Ricard.&nbsp;       

L'ampliamento del calendario, le possibilit&agrave; di uscita di alcuni GP oggi in scadenza di contratto e l'imminente annuncio di un terzo GP negli USA

Domenicali, così una F1 su 24 GP è pronta a rafforzarsi negli USA

        Sakhir per cominciare, poi la Formula 1 far&agrave; tappa a Jeddah, pochi mesi dopo l'esordio del GP dell'Arabia Saudita in calendario, punto pi&ugrave; alto dello scontro in pista tra Hamilton e Verstappen. Jeddah avr&agrave; un volto leggermente diverso, modificati i muretti per offrire una maggiore visibilit&agrave; ai piloti. Jeddah destinata a restare ancora a lungo in calendario, diversamente dalle prospettive iniziali, orientate su due stagioni - 2021 e 2022 -. Circuito a Qiddiya in via di realizzazione Doveva essere una soluzione provvisoria - nell'accordo di lungo periodo, 15 anni, siglato con la F1 -, in attesa dell'impianto di Qiddiya, sulle strade del resort poco fuori citt&agrave;. LEGGI ANCHE - Hamilton, quattro gare per capire questa Mercedes Emerge uno scenario un po' diverso, che prospetta per la Formula 1 una permanenza di medio periodo a Jeddah, almeno fino al 2025, a sentire l parole di Martin Whitaker, direttore della societ&agrave; promoter dell'evento.&nbsp; F1 in Arabia, i desiderata del Circus&nbsp; "Sospetto che correremo la gara a Jeddah almeno per altri quattro anni. &Egrave; quel che penso, semplicemente perch&eacute; questo ci dar&agrave; il tempo necessario a realizzare Qiddiya. La&nbsp;Formula 1 &egrave; stata molto chiara nel contratto con Saudi come non vogliano correre a Qiddiya fintanto che &egrave; un cantiere. E questo ha assolutamente senso", riporta Espn. "Una volta che Qiddiya sar&agrave; pronto e pronto ad accogliere la Formula 1, allora ci sposteremo". Quanto al posizionamento in calendario, non &egrave; una novit&agrave; il desiderio del promoter del GP dell'Arabia Saudita - manifestato gi&agrave; lo scorso anno - di conservare uno slot a inizio stagione.       

L'impianto di Qiddiya non sar&agrave; pronto a breve, il promoter del GP a Jeddah conferma una permanenza di medio periodo sul circuito cittadino: ecco fino a quando

GP Arabia Saudita a Jeddah ancora a lungo

        Arriva la firma del contratto tra Imola e la Formula 1, che garantir&agrave; la permanenza in calendario del GP dell'Emilia Romagna fino al 2025. Appuntamento il 24 aprile prossimo per l'edizione 2022, con la prima Sprint 2022, un appuntamento che d&agrave; seguito al ritorno dell'Enzo e Dino Ferrari quale "jolly" in periodo di pandemia. Due Gran Premi spettacolari e un impegno diretto di Regione Emilia Romagna, insieme ad ACI e Governo - tanto da guadagnare il cappello GP del Made in Italy - hanno deposto a favore di una conferma di medio periodo. Momento d'orgoglio "Sono lieto che continueremo la nostra eccellente partnership con Imola per il Gran Premio dell'Emilia Romagna fino al 2025. Il circuito &egrave; iconico e ha fatto parte della storia del nostro sport e hanno fatto un lavoro incredibile per ospitare due gare durante la pandemia. &Egrave; un momento di orgoglio per i nostri tifosi italiani ospitare due gare e per tutti i nostri fan nel mondo vedere questo fantastico circuito nel calendario per il futuro", ha commentato Stefano Domenicali, imolese e a.d. di Liberty Media. Sterzi a parte: Salviamo Floriopoli! Imola arricchisce il Circus Imola e Monza per una presenza nuovamente di due gare sul territorio italiano, sulla quale il presidente dell'ACI ha aggiunto: "L'accordo di oggi sancisce la presenza del Gran Premio Rolex di Formula 1 del Made in Italy e dell'Emilia Romagna sull'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola fino al 2025. Imola, la sua grande storia e il forte legame del suo territorio con il mondo dei motori meritavano questo riconoscimento. Questo non &egrave; solo un grande successo per lo sport in Italia ma anche un grande arricchimento per la massima serie motoristica internazionale che da diversi anni ha confermato nel suo calendario una delle gare pi&ugrave; difficili, ma anche la pi&ugrave; grande, e quella pi&ugrave; amata dai piloti e dai team. Naturalmente le lunghe trattative portate avanti dall'Automobile Club d'Italia sono riuscite a raggiungere l'obiettivo desiderato anche grazie all'importante sostegno ricevuto da diverse autorit&agrave; locali. Tra tutti, vorrei sottolineare il lavoro entusiasta della Regione Emilia Romagna e del suo presidente Stefano Bonaccini". Lavoro di squadra Proprio dal governo regionale era arrivata la conferma, lo scorso anno a ottobre, di un accordo raggiunto con la Formula 1 per la presenza di Imola in calendario fino al 2025. Un accordo che ha visto la Regione Emilia Romagna partecipare finanziariamente al pagamento dei diritti chiesti dalla FOM. "Un risultato straordinario per tutta l&rsquo;Emilia-Romagna e la Motor Valley. La conferma del Gran Premio del Made in Italy e dell'Emilia-Romagna di Formula Uno all&rsquo;Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola fino al 2025 premia un importante lavoro di squadra che ha coinvolto il Ministero dell&rsquo;Economia e delle Finanze, il Ministero degli Affari esteri, l&rsquo;Ice, il Comune di Imola, l&rsquo;Aci, il CON.AMI e naturalmente la Formula Uno", dice Stefano Bonaccini. Per noi un grande motivo di orgoglio e un&rsquo;occasione preziosa per raccontare valori, saperi e professionalit&agrave; che significano in primo luogo lavoro, innovazione e capacit&agrave; di fare impresa, insieme a una grande passione"       

L'impegno della Regione, del governo e di ACI porta a definire l'accordo con la Formula 1 per la permanenza di Imola in calendario fino al 2025. E' il passo di finalizzazione dei un impegno assunto sul finire del 2021

GP Emilia Romagna, firmato l'accordo per Imola fino al 2025

        Non ci sar&agrave; nessun Gran Premio di Russia a Sochi, quest'anno. Non ci sar&agrave; alcun Gran Premio di Russia in futuro. E' un'altra delle conseguenze innescate dalla guerra mossa dalla Russia all'Ucraina. La Formula 1 ha diffuso una nota con la quale annuncia la rescissione del contratto che legava l'organizzatore del mondiale al promoter dell'evento russo.  L'edizione 2022 del GP sarebbe dovuta essere l'ultima a Sochi, con il programmato spostamento della gara, dal 2023, a Igora Drive. L'impianto, alla periferia di San Pietroburgo, &egrave; stato oggetto di interventi di adeguamento per ospitare la Formula 1. "La Formula 1 pu&ograve; confermare di aver rescisso il contratto con il promotore del GP di Russia, con la conseguenza che la Russia non avr&agrave; una gara in futuro", la stringata comunicazione, chiara come forse non era parsa essere la primissima nota relativa all'edizione 2022 del GP a Sochi.  Sui piloti in ordine sparso Il quadro sportivo legato alla vicenda Ucraina e, ancor pi&ugrave; strettamente lo scenario che interessa il motorsport, registra quest'ultima mossa dopo le posizioni espresse dalla FIA e da alcune federazioni automobilistiche nazionali. In materia di ammissione dei piloti con licenza russa, la Federazione internazionale ha previsto la possibilit&agrave; che gareggino sotto la bandiera FIA; di diverso avviso, allineata alla posizione del CIO, &egrave; invece la posizione dell'ente sportivo britannico e di altre federazioni nordiche - Finlandia, Svezia -: piloti russi e bielorussi si ritrovano con le licenze sospese in questi paesi, impossibilitati a gareggiare.       

Cancellato il GP a Sochi in calendario quest'anno, la Formula 1 ha annunciato un altro provvedimento, di rescissione dell'accordo in essere per correre in Russia negli anni a venire

Guerra in Ucraina, la F1 rescinde il contratto con il GP di Russia

        Il Consiglio mondiale del motorsport FIA ha deciso. Convocato d&rsquo;urgenza da Mohammed Ben Sulayem per pronunciarsi sulle vicende di guerra che interessano l&rsquo;Ucraina, aggredita dalla Russia, il WMSC si trovava le raccomandazioni del CIO da vagliare e applicare. La raccomandazione di escludere atleti russi e bielorussi, sancita dalla riunione del CIO di luned&igrave;, era in seconda battuta superata - con la giustificazione delle ristrette tempistiche dell&rsquo;applicazione dell&rsquo;iniziativa o per questioni legali - all&rsquo;ammissione degli atleti russi e bielorussi alle manifestazioni internazionali ma senza poter gareggiare sotto le insegne del paese d&rsquo;origine. Stop alle squadre, piloti salvi Ecco, la FIA ha deciso di impedire alle squadre russe e bielorusse di partecipare a competizioni internazionali fino a nuovo provvedimento. Quanto ai piloti si &egrave; usata una mano meno pesante. Mazepin in Formula 1, Kvyat in Classe LMP2 - per dire solo di due piloti interessati tra gli altri - potranno correre in competizioni internazionali &ldquo;solo nella loro neutralit&agrave; e sotto la bandiera FIA, soggetti a un impegno specifico e all&rsquo;aderenza ai principi FIA di pace e neutralit&agrave; politica&rdquo;.&nbsp; Una misura destinata a far discutere, se si pensa ai legami che corrono tra alcuni piloti, sponsor e il regime russo.&nbsp; Ulteriore provvedimento votato dal WMSC, il divieto di utilizzare simboli, colori, bandiere di Russia e Bielorussia, divieto esteso agli inni nazionali. Funzionari FIA in stand by Non mancano i provvedimenti relativi ai funzionari di Russia e Bielorussia, chiamati a farsi da parte temporaneamente dai rispettivi ruoli e responsabilit&agrave; di membri eletti presso le commissioni o gli uffici FIA.&nbsp; Vale ricordare come, oltre alle raccomandazioni del CIO, alla FIA si era rivolta venerd&igrave; scorso la Federazione automobilistica ucraina, chiedendo sanzioni pesanti su funzionari e atleti russi e bielorussi impegnati in competizioni sotto l&rsquo;egida FIA. In merito ai nuovi calendari, posto che il WMSC ha deliberato il divieto di correre competizioni internazionali in Russia e Bielorussia fino a ulteriori avvisi, sar&agrave; dalla prossima riunione del Consiglio mondiale, in Bahrain, che verranno aggiornati i calendari della Formula 1 e delle altre specialit&agrave; FIA con in programma un evento in territorio russo o bielorusso. &ldquo;Come saprete, la FIA sta osservando da vicino gli sviluppi in Ucraina con tristezza e shock. Spero in una rapida e pacifica soluzione dell&rsquo;attuale situazione. Condanniamo l&rsquo;invasione dell&rsquo;Ucraina da parte della Russia e i nostri pensieri sono con tutti coloro i quali stanno soffrendo dagli eventi in Ucraina. Vorrei sottolineare che la FIA, insieme ai nostro promoter, ha agito proattivamente su questa vicenda la scorsa settimana e comunicato di conseguenza sulla F1, F2, WTCS e sulla Coppa internazionale di Drifting&rdquo;, le parole del presidente Ben Sulayem.       

Il divieto di gareggiare &egrave; stato votato relativamente alle squadre russe e bielorusse. I piloti, invece, potranno gareggiare sotto le insegne neutrali della FIA

Guerra in Ucraina: la FIA mette al bando i team russi, non i piloti

        Dapprima il rinvio della pubblicazione dell'elenco degli iscritti alla prossima 24 Ore di Le Mans, poi la determinazione del Comitato Olimpico Internazionale, di esclusione degli atleti russi e bielorussi. La giornata di luned&igrave; &egrave; corsa su questi due binari sportivi, che hanno sollecitato la FIA a riunire il Consiglio mondiale del motorsport in riunione straordinaria. Il presidente Ben Sulayem ha dato notizia a sera dell'incontro convocato nella giornata odierna. Un tweet per anticipare l'oggetto della riunione straordinaria: discutere questioni relative alla crisi in atto in Ucraina.  I have called an extraordinary meeting of the World Motor Sport Council for tomorrow to discuss matters relating to the ongoing crisis in Ukraine. &mdash; Mohammed Ben Sulayem (@Ben_Sulayem) February 28, 2022    Stop ai piloti russi Questioni che sono nello specifico le sanzioni da estendere agli atleti russi e bielorussi, una rappresentanza che nel motorsport ha in Nikita Mazepin il volto pi&ugrave; in vista, certo non l'unico. Sterzi a parte: Bello vedere i F.1 boys parlare della guerra Il CIO ha raccomandato alle Federazioni sportive riconosciute di escludere gli atleti di nazionalit&agrave; russa e bielorussa, FIA che dal 2011 - prima per un periodo provvisorio di 2 anni, poi in pianta stabile dal 2013 - &egrave; Federazione sportiva riconosciuta dal CIO. Le ripercussioni di un'esclusione dalle competizioni sotto l'egida federale dei piloti russi e bielorussi andrebbe oltre la Formula 1, il caso Mazepin. Impatterebbe in misura sostanziale sulla griglia del mondo Endurance e, anche, sulle serie propedeutiche alla F1. L'esclusione dei piloti &egrave; una delle richieste avanzate dalla Federazione automobilistica ucraina, non l'unica. Se la sorte del GP di Russia di Formula 1 &egrave; segnata, con la cancellazione dell'evento di settembre, in prospettiva resta da definire anche l'accordo con Igora Drive, impianto in fase di ampliamento e con un contratto con la F1 per ospitare dal 2023 la massima serie.       

Ben Sulayem ha convocato la riunione d'urgenza del WMSC, per decidere come procedere dopo le raccomandazioni del Comitato Olimpico Internazionale e le richieste avanzate dalla federazione automobilistica ucraina

Guerra in Ucraina, la FIA convoca il Consiglio mondiale in via straordinaria

        "Nelle attuali condizioni &egrave; impossibile svolgere il GP di Russia". Cos&igrave; la Formula 1 nella nota diffusa poco dopo le 13:00, a sintesi dell'incontro tenutosi gioved&igrave; sera tra Formula 1, FIA e squadre, relativo all'attacco russo all'Ucraina e ai risvolti sul Gran Premio in calendario il prossimo 25 settembre. Parole articolate che non utilizzano in modo netto il termine "cancellazione", piuttosto, si rifanno alle "condizioni attuali", stanti le quali evidentemente non si correr&agrave; a Sochi.&nbsp;Condizioni che sono di guerra e hanno portato a una determinazione molto pi&ugrave; netta e chiara, limpida, di Sebastian Vettel: io un GP in Russia non lo correr&ograve;. Dopo la nota diramata dalla Formula 1 arriva un comunicato dell'organizzatore del Gran Premio a Sochi, che mette i tradizionali puntini sulle "i", chiarendo come, dalla propria prospettiva, il Gran Premio viva attualmente una condizione di sospensione per eventi di forza maggiore.  &Egrave; chiaro come tra Formula 1 e i promoters dei vari GP vi siano precisi accordi contrattuali che prevedono sanzioni in caso di cancellazione. Vale ricordare la gestione che fu del GP d'Australia nel 2019, con il Covid-19 nel paddock e una decisione di cancellare l'evento che non si ebbe fino al limite delle prime prove libere, perch&eacute; da chiarire le ripercussioni contrattuali. I distinguo del promoter Ecco, dalla Russia, il promoter Rosgonski specifica attraverso una nota come si tratti di una sospensione dell'evento. "Secondo la dichiarazione ufficiale diffusa dalla Formula 1 il 25/2/2022, dovuta all'attuale situazione politica mondiale, la FIA ha deciso di sospendere i preparativi per il round del mondiale di Formula 1 in Russia, precedentemente programmato per essere tenuto a Sochi nel settembre 2022, poich&eacute; &egrave; impossibile ospitarlo nelle attuali condizioni. L'accordo tra il promoter ufficiale del GP di Russia, Ano Rosgonski, e la Formula 1 &egrave; sospeso per cause di forza maggiore.&nbsp; I biglietti acquistati non sono cancellati, non &egrave; necessario chiedere rimborsi adesso perch&eacute; &egrave; ancora possibile che il round si svolta come precedentemente programmato.&nbsp; Ano Rosgonski continua regolarmente le proprie attivit&agrave; fornendo servizi agli ospiti dell'autodromo di Sochi, cos&igrave; come con l'organizzazione e lo svolgimento di eventi del motorsport e di altri a livello federale, regionale e municipale, quali parte del calendario di eventi approvato".&nbsp; Cos&igrave; il promoter del GP di Russia, in replica alla posizione espressa dalla Formula 1.       

Il Gran Premio di Russia del prossimo settembre &egrave; cancellato. Anzi no, a sentire l'organizzatore dell'evento a Sochi, che parla di sospensione per cause di forza maggiore. Resta l'interrogativo: se finir&agrave; la guerra potrebbe rientrare in scena Sochi a settembre?

GP Russia, il promoter replica alla F1: "L'evento è sospeso, non cancellato"

        Squadre al lavoro a Barcellona, con la seconda giornata di test in corso, mentre all'estremo opposto dell'Europa soffiano venti di guerra, con l'operazione militare di attacco, condotta stamane dalla Russia in Ucraina. Il profilo sportivo diventa d'attualit&agrave; se si guarda alla prospettiva del prossimo 25 settembre, week end del GP di Russia, con l'appuntamento di Sochi in calendario.&nbsp;  Il GP di Russia da monitorare Una nota diffusa da un portavoce della F1 ha commentato il momento, spiegando: "La Formula 1 sta monitorando da vicino - come molti altri - gli sviluppi molto fluidi e in questa fase non ha ulteriori commenti in merito alla gara programmata per settembre. Continueremo a monitorare la situazione molto da vicino". Sochi &egrave; all'ultima edizione prevista del Gran Premio di Russia, prima lo stesso si sposti, da 2023, sul nuovo impianto di Igora Drive - oggetto di ampliamento - vicino a San Pietroburgo.       

Con il GP di Russia a Sochi in programma il prossimo settembre, la Formula 1 ha diffuso una nota con la quale dichiara di monitorare l'escalation del conflitto tra Russia e Ucraina

Crisi Russia-Ucraina, F1 monitora lo scenario

        Che il Bahrain sia una sorta di cuore della nuova era della Formula 1 lo si &egrave; registrato da pi&ugrave; elementi. L'apertura stagionale, il battesimo "ufficiale" dei test, relegando la prima vera sessione di Barcellona quasi a un appuntamento in gran segreto. Gi&agrave; lo scorso anno il tentativo di vernissage delle monoposto 2022, uno scatto collettivo in griglia, prima della tre giorni di test, aveva preparato il terreno. C'&egrave; di pi&ugrave;, perch&eacute; la Formula 1 ha ufficializzato il prolungamento di contratto con il GP del Bahrain, affinch&eacute; resti in calendario fino al 2036. Un rinnovo di contratto del quale non si ha memoria prima d'ora per durata sottoscritta con un singolo accordo. Energia sostenibile Il tema caldo dei recenti annunci di rinnovo di contratto &egrave; la sostenibilit&agrave; ambientale e gli sforzi promessi dai promoter perch&eacute; realizzino eventi a basso impatto. In Bahrain, l'edizione che si correr&agrave; nel week end del 20 marzo, vedr&agrave; l'intero fabbisogno energetico provenire da fonti rinnovabili.&nbsp; In aggiunta c'&egrave; un impegno a fare meglio, perch&eacute; &egrave; necessario allinearsi alla strategia della Formula 1 a essere carbon neutral entro il 2030. L'editoriale del Direttore: Lancia che suggestione! Bahrain un posto speciale per la F1 "Sono felice che correremo in Bahrain fino al 2036. Sin dal 2004 abbiamo vissuto gare fantastiche a Sakhir e non vediamo l'ora di tornarci per l'avvio del campionato 2022, con l'inaugurazione di una nuova era per la Formula 1. Il Bahrain &egrave; stato il primo paese mediorientale a ospitare la Formula 1 e occupa un posto speciale nel nostro sport. Voglio ringraziare personalmente Sua Altezza Reale il principe Salman e la sua squadra per il duro lavoro e la dedizione riposti nella nostra collaborazione", il commento di Stefano Domenicali. Tris mediorientale Il radicamento della Formula 1 in Medio Oriente ha toccato nel 2021 il punto pi&ugrave; alto, con il Qatar evento una tantum, l'esordio dell'Arabia Saudita, le conferme di Abu Dhabi e Bahrain. Il prolungamento di contratto su un orizzonte cos&igrave; lungo crea un trittico di appuntamenti saldi in calendario, con Arabia e Abu Dhabi. Non vanno dimenticati, poi, gli investimenti di realt&agrave; finanziarie come il fondo sovrano Mumtalakat in squadre di Formula 1, con una partecipazione&nbsp; in McLaren del 56% fino alla scorsa primavera e un ruolo chiave nel rifinanziamento del Gruppo dopo la crisi dettata dal Covid. Pubblico di nuovi tifosi da incrementare "Dopo 18 anni di gare di Formula 1 ospitate, siamo orgogliosi d'aver giocato un ruolo nella ricca storia della categoria. Adesso non vediamo l'ora di continuare a costruire su queste basi in futuro. La crescita e l'interesse verso le corse in Bahrain e nel Medio Oriente ha guadagnato uno slancio importante, con una nuova generazione di tifosi che ha abbracciato il nostro grande sport e non vediamo l'ora di continuare a far crescere questo bacino", ha aggiunto lo sceicco Al Khalifa, a.d. della societ&agrave; organizzatrice e proprietaria dell'impianto.       

Formula 1 e organizzatore hanno siglato un accordo di lunghissimo periodo, che vedr&agrave; il mondiale correre in Bahrain per i prossimi 14 anni

Calendario F1, il GP del Bahrain prolunga fino al 2036

Puntata doppia, sul &quot;23&quot; e sul &quot;24&quot;, dicono nel Nevada. Anni, quelli buoni secondo le ultime indiscrezioni dello Sports Business Journal, perch&eacute; il GP di Formula 1 torni a Las Vegas (in foto l&#39;ultima edizione corsa nel 1982). Un circuito da far girare sulla celebre Strip, passare davanti al Bellagio, con le trattative tra Formula 1 e istituzioni locali che si sono intensificate negli ultimi mesi.  LEGGI ANCHE - McLaren, produzione snella e aggiornamenti gi&agrave; in Bahrain  L&#39;annuncio sull&#39;espansione del calendario negli USA potrebbe arrivare nella prima met&agrave; di quest&#39;anno, secondo le fonti raggiunge dal giornale. Tracciatura cittadina, da provare a inserire in calendario gi&agrave; nel 2023, sebbene sar&agrave; la tempistica con la quale verranno chiusi gli accordi a dettare il &quot;quando&quot; la F1 torner&agrave; a Las Vegas. Cos&igrave;, l&#39;orizzonte alternativo del 2024.  Dopo Miami, dove le operazioni per la realizzazione del circuito procedono spedite, con la posa del nuovo asfalto intorno allo stadio dei Miami Dolphins, un&#39;altra &quot;destination city&quot;, quelle che nelle intenzioni di Liberty Media devono essere citt&agrave; sedi di &quot;Gran Premi evento&quot;.&nbsp;   The sun is setting on another week  more days until @f1miami! #MiamiGP pic.twitter.com/g59qrldsfY &mdash; Hard Rock Stadium (@HardRockStadium) January 28, 2022   

L&#39;espansione del mondiale negli USA, accanto alle presenze di Austin e Miami, passer&agrave; da un GP sulla celebre Strip di Las Vegas. Intensificati i contatti tra istituzioni e F1, un accordo potrebbe essere annunciato nei prossimi mesi

Formula 1 a Las Vegas, discussioni in corso: in calendario gi&agrave; nel 2023?

        Uno dei pi&ugrave; "ricchi" appuntamenti del calendario di Formula 1 ha raggiunto un accordo per estendere la permanenza fino al 2028. Il GP di Singapore torner&agrave; a disputarsi nel 2022, dopo due edizioni cancellate causa Covid-19. Edizione, la prossima - in calendario il prossimo 2 ottobre - che rester&agrave; con protocolli Covid da seguire, nell'apertura del paese al turismo internazionale. La Formula 1 &egrave; vetrina anzitutto per il turismo, leva buona a generare un business cruciale per il paese, con l'impegno del ministero per il Turismo centrale nel negoziare i termini del rinnovo. Singapore accreditata di essere tra gli eventi che pagano diritti pi&ugrave; alti alla FOM per ospitare la Formula 1.  L'espansione asiatica "Sono felice che la Formula 1 continui a correre a Singapore per altri 7 anni. Il circuito di Marina Bay ha ospitato la prima gara in notturna nella storia della F1 e Singapore ha un posto speciale nel calendario. Il prolungamento del contratto fa parte del nostro impegno di lungo periodo a proseguire la crescita della Formula 1 in Asia", commenta Stefano Domenicali. Impegno a ridurre l'inquinamento Il tema "verde" &egrave; centrale nelle dichiarazioni che supportano l'estensione dell'accordo. Promoter e ministero del Turismo della citt&agrave;-Stato lavoreranno alla riduzione delle emissioni prodotte dall'organizzazione del GP di Singapore. L'utilizzo di energia da fonti rinnovabili, un maggior e pi&ugrave; efficiente processo di riciclo dei rifiuti, l'adozione di materiai sostenibili, saranno linee guida nell'organizzazione dei prossimi GP a Singapore. "I piani che sono stati definiti per ridurre l'impronta carboniosa dell'evento sono impressionati e si allineano ai nostri di essere uno sport a emissioni carboniose nette pari a zero entro il 2030", aggiunge Domenicali. GP e vantaggi economici Ruolo di vetrina, quello della F1, ben pesato nella visione del promoter a Singapore, che ammette come "pur nela gestione delle sfide immediate della pandemia, &egrave; importante che ci concentriamo sul nostro recupero e crescita di lungo periodo. La gara di Formula 1 a Singapore continua a essere un forte punto focale per i turisti, eventi globali e incontri d'affari", spiega S Iswaran, ministro per i Trasporti e incaricato delle relazioni commerciali. "Abbiamo deciso di continuare a ospitare la gara di F1 per altri 7 anni dopo aver valutato a fondo i vantaggi di lungo termine che un'estensione lunga potrebbe portare a Singapore.&nbsp; Ci assicureremo che la gara di quest'anno e dei prossimi siano sicure dal Covid e aggiornate alla situazione pandemica prevalente e alla valutazione di salute pubblica", puntualizza ancora il ministro. Il classico asterisco sulla certezza relativa di poter ospitare il GP nel quadro globale della pandemia.&nbsp;       

Il supporto del ministero del Turismo alla gara di Formula 1 porta a un accordo di lungo periodo, visto come un elemento chiave per alimentare le presenze internazionali. L'edizione 2022 sar&agrave; "Covid-safe" assicura l'organizzatore

GP Singapore in calendario fino al 2028, sarà più sostenibile

Da un lato ci sono gli obiettivi di ampliamento, un calendario da bilanciare diversamente, che sfrutti determinati mercati &quot;emergenti&quot;, dall&#39;altro la realt&agrave; di restrizioni legate agli spostamenti, causa Covid, che potrebbero impattare ancora sul calendario che la Formula 1 affronter&agrave; nel 2022.  Stefano Domenicali ne ha parlato in un&#39;intervista ai tedeschi di Sport1. Il mondiale della nuova era tecnica porter&agrave; il Circus a raddoppiare la propria presenza negli Stati Uniti, con il Gran Premio a Miami. Un appuntamento i cui tagliandi sono andati a ruba nella fase di prevendita, nonostante prezzi non esattamente popolari. Prima tappa di un consolidamento firmato Liberty Media che proseguir&agrave; su un altro fronte.  Zhou l&#39;interesse in Asia  C&#39;&egrave; la novit&agrave; Zhou in griglia, Alfa Romeo Sauber ha puntato sul cinese per evidenti ragioni commerciali, che hanno alimentato l&#39;interesse degli sponsor verso il team elvetico, come confermato da Vasseur recentemente. La livrea della monoposto per mostrare il proprio brand globalmente e a una platea di pubblico asiatico, cinese, che seguir&agrave; attentamente Zhou.  &quot;Gli USA per noi sono importanti e stiamo lavorando sodo perch&eacute; Miami sia un successo. Un&#39;altra area che non dobbiamo sottovalutare &egrave; il lontano Oriente, specialmente adesso con Guanyu Zhou che guider&agrave; per Alfa Romeo. L&#39;interesse dalla Cina &egrave; crescente, per questo quella regione sar&agrave; anche oggetto delle nostre attenzioni&quot;, ha commentato Domenicali, immaginando le prossime mosse di espansione della Formula 1. &quot;Un ritorno in Africa sarebbe anche grandioso, che sia nel nord o a sud&quot;.  La realta della pandemia  Prospettive, da bilanciare con delle radici europee ferme, numerose gare del Vecchio Continente rinnovate con accordi di medio periodo, da Imola a Barcellona, per dire di due principali protagoniste.  Alla Formula 1 se c&#39;&egrave; un merito che non pu&ograve; essere negato &egrave; l&#39;aver reagito e operato negli ultimi due anni di pandemia come nessun altro sport globale. Piani sanitari, modulazione del calendario in funzione delle limitazioni presenti di Paese in Paese. 2020 e 2021 sono state, dopotutto, stagioni con una loro ordinariet&agrave; pur nella condizione straordinaria.  Sul mondiale che partir&agrave; dal Bahrain le certezze di un calendario immutabile non possono esserci. Semplicemente perch&eacute; resteranno le varianti del virus, le politiche di gestione degli accessi nei singoli Stati, i fattori guida. &nbsp;  Ecco, quindi, che sul progetto di espansione globale della Formula 1, Domenicali aggiunge: &quot;La rapidit&agrave; con la quale tutto ci&ograve; avverr&agrave; dipender&agrave; anche dalla situazione legata al Covid. Dobbiamo continuare a non sottovalutare la pandemia del coronavirus. Nel 2022 potremmo anche dover nuovamente adattare il calendario&quot;. 

Nei piani della Formula 1 c&#39;&egrave; un&#39;espansione della presenza in Asia, per sfruttare la leva offerta dalla presenza di Zhou. Il 2022 rester&agrave; ancora un anno nel quale farsi trovare pronti con GP alternativi per superare le limitazioni imposte dalla pandemia

Domenicali, il futuro calendario della F1 tra espansione e vincoli da Covid

        I calendari sempre pi&ugrave; compatti della Formula 1 fanno sempre pi&ugrave; discutere, soprattutto in vista dell'aumento del numero di gare gi&agrave; programmato per i prossimi anni. Pi&ugrave; GP significano pi&ugrave; soldi, ma al tempo stesso anche un numero di impegni maggiore che tiene gli addetti ai lavori lontani da casa. Un qualcosa che ha riportato all'attenzione anche Martin Brundle, ex pilota ed oggi commentatore per Sky Sports UK.   GP Spagna, ufficiale: Barcellona in calendario fino al 2026   Addetti ai lavori senza un attimo di respiro  Il 62enne britannico, nella sua analisi post GP del Qatar, ha posto all'attenzione proprio l'aspetto delle lunghe trasferte, che ha provocato una stanchezza diffusa agli uomini del box, soprattutto i meccanici che sono volati da una nazione all'altra con impegni molto ravvicinati. Loro infatti a gara terminata hanno il compito di smontare le strutture e ripartire subito per ricostruire il box sulla pista successiva. "Per le ultime tre gare, che si sono svolte in tre fine settimana consecutivi - ha detto Brundle - sono rimasto seduto in aereo per un totale di 41 ore. E facendo un confronto posso ammettere che io fossi in una delle posizioni pi&ugrave; privilegiate, perch&eacute; volando da una pista all'altra dovevo solo pensare a me stesso. Abbiamo avuto cinque gare in sei settimane, di cui due su circuiti completamente nuovi. E' stata una grande sfida per tutte le persone coinvolte. E il prossimo anno, dopo la pausa estiva, ci saranno 10 GP in 13 weekend.   Leggi anche - &nbsp;Hamilton e quella statistica favorevole... Ritornando a casa, il luned&igrave; mattina presto dopo la gara, ho parlato con alcuni amici che lavorano in team di Formula 1. Dall'aeroporto sono andati direttamente alla fabbrica per prepararsi alle riunioni del giorno successivo. Questa &egrave; una dedizione notevole al loro impiego, ma anche brutale al tempo stesso".  Sainz loda Leclerc: "In qualifica &egrave; il migliore"       

L'ex pilota, oggi commentato per Sky Sports UK, &egrave; tornato sulla questione dell'alto numero di impegni che impone agli addetti ai lavori della F1 ritmi notevoli

Brundle ed i troppi GP ravvicinati: "41 ore di aereo nelle ultime tre settimane"

La bandiera cinese torner&agrave; a sventolare sulla pista di Shanghai. La Formula 1 ha ufficializzato l&#39;accordo col paese del Sol Levante per avere il GP di Cina in calendario dal 2022 al 2025.  Una bellissima notizia per i piloti e i tifosi che hanno subito l&#39;assenza della gara da due anni, dall&#39;inizio della pandemia Covid, che inevitabilmente ha portato all&#39;annullamento dei due appuntamenti previsti dopo una presenza consecutiva di ben 15 anni, dal 2004 al 2019 con Lewis Hamilton che coi suoi 9 trionfi, detiene il record di vittorie di sempre di questo tracciato.  GP Messico: tutte le notizie&nbsp;  &quot;La F1 &egrave; felicissima di confermare il GP di Cina&quot;  Ad annunciare l&#39;accordo &egrave; la stessa Liberty Media con un cominucato ufficiale: &ldquo;La Formula 1 &egrave; felicissima di annunciare l&rsquo;estensione del contratto con il Gran Premio della Cina almeno fino al 2025. Bench&eacute; non sia stato possibile includere la Cina nel calendario del 2022 a causa della pandemia in corso, siamo molto contenti di questo nuovo accordo che assicura ai fans cinesi di avere la loro gara di Formula 1 nei prossimi anni&quot;.  Lieto anche il CEO della Formula 1, Stefano Domenicali che conferma: &quot;Questa &egrave; una grande notizia per i nostri tifosi in Cina e siamo contenti di annunciare che saremo a Shanghai almeno fino al 2025. La nostra partnership con Juss Sports &egrave; incredibilmente forte e guardiamo a loro per un accordo a lungo termine. Siamo dispiaciuti di non aver potuto inserire in calendario la Cina nel 2022 a causa della pandemia, ma torneremo non appena le condizioni lo permetteranno&quot;.&nbsp;   

Il Circus torner&agrave; a Shanghai dal 2002 e per le tre stagioni seguenti. La pandemia Covid, che ha annullato in questo Mondiale l&#39;appuntamento, aveva negato la gara ai tifosi cinesi

GP Cina fino al 2025: c&#39;&egrave; l&#39;ufficialit&agrave; della Formula 1

        Accordi come quello raggiunto da Imola per una permanenza in calendario fino al 2025 hanno un peso notevolissimo, perch&eacute; alle porte della Formula 1 certo non mancano i paesi che vorrebbero ospitare un Gran Premio. E bussano con valigie pesanti. Allo stesso modo, questa pressione agisce sui promoter delle gare cancellate causa Covid-19 da due stagioni consecutive. Il caso del GP d'Australia fa il paio con quello del Canada, entrambi fuori dai giochi nel 2021 per le restrizioni imposte all'accesso nel Paese. Sterzi a parte: Sorelle d&rsquo;Italia vanto da corsa Richiama questa pressione, la necessit&agrave; di onorare un contratto di lungo termine in essere, l'a.d. della societ&agrave; organizzatrice del GP d'Australia, Andrew Westacott.&nbsp; Pazienza e contratti "Per Melbourne si tratta di un appuntamento decisivo. Credo che ci sia un reale rischio che, considerato l'ammontare della competizione per un posto nel calendario della Formula 1, la pazienza possa arrivare solo fino a un certo punto e la pazienza pu&ograve; esaurirsi", dice agli australiani di Drive. Nel dover cancellare l'edizione 2021, rinviata a novembre per l'impossibilit&agrave; di rispettare la consueta programmazione di un GP d'Australia a inizio campionato, dalle autorit&agrave; dello Stato di Vittoria si immaginava l'aprile 2022 quale data verosimilmente esente da problemi all'accesso nel Paese.&nbsp; Sar&agrave; i 10 aprile 2022, salvo ulteriori colpi di scena, che la Formula 1 correr&agrave; sul rinnovato Albert Park, a tre anni dall'ultima esibizione, targata 2019. "Se non fossimo stati in grado di portare l'evento 2022 in Australia, penso che la Formula 1 avrebbe avuto le sue ragioni a cercare alternative a Mebourne. Sono assolutamente rassicurato dal dialogo e dal fortissimo sostegno che abbiamo dal nostro ministro per lo Sport, il Turismo e i Grandi Eventi, Martin Pakula", ha aggiunto Westacott. Il calendario di F1 2022     Data   Evento   Circuito     20 marzo   GP Bahrain   Sakhir     27 marzo   GP Arabia Saudita   Jeddah     10 aprile   GP Australia   Melbourne     24 aprile   GP Emilia Romagna   Imola     8 maggio   GP Miami   Miami     22 maggio   GP Spagna   Barcellona     29 maggio   GP Monaco   Montecarlo     12 giugno   GP Azerbaijan   Baku     19 giugno   GP Canada   Montreal     3 luglio   GP Gran Bretagna   Silverstone     10 luglio   GP Austria   Spielberg     24 luglio   GP Francia   Paul Ricard     31 luglio   GP Ungheria   Budapest     28 agosto   GP Belgio   Spa-Francorchamps     4 settembre   GP Olanda   Zandvoort     11 settembre   GP Italia   Monza     25 settembre   GP Russia   Sochi     2 ottobre   GP Singapore   Singapore     9 ottobre   GP Giappone   Suzuka     23 ottobre   GP USA   Austin     30 ottobre   GP Messico   Citt&agrave; del Messico     13 novembre   GP Brasile   San Paolo     20 novembre   GP Abu Dhabi   Yas Marina           

Dopo l'ultima edizione cancellata per le limitazioni all'ingresso nel &nbsp;Paese, l'organizzatore del GP d'Australia ammette la pressione su Melbourne per esserci a ogni costo nel 2022 e non abusare della "pazienza" della F1

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