        E' una F1 che guarda al futuro e che nei prossimi anni punta a crescere, nella popolarit&agrave; e nel numero di gare in calendario. Se la pandemia non si metter&agrave; di mezzo, la F1 2021 sar&agrave; quella che conter&agrave; pi&ugrave; gare, con 23 GP previsti dal calendario. Un record che per&ograve;, se anche venisse registrato, sarebbe destinato ad avere vita breve, perch&eacute; nei prossimi anni il numero di appuntamenti potrebbe crescere ancora. Ferrari, Shwartzman e Fuoco nei test di Abu Dhabi Priorit&agrave; al lungo termine, ma anche eventi a rotazione Lo ha detto Chase Carey, in queste ultime settimane di lavoro prima di lasciare il timone a Stefano Domenicali: "Molti luoghi nei quali abbiamo corso quest'anno hanno mostrato un grande interesse nell'organizzazione altre gare ed altri paesi si dicono pi&ugrave; interessati che mai. Ci aspettiamo un calendario di 24 gare nel giro di pochi anni con la probabilit&agrave; di ruotare alcuni appuntamenti, in modo da trovare qualche nuovo accordo. La priorit&agrave; per&ograve; va sui contratti a lungo termine, per cui questi tipo di pratica sar&agrave; limitata". Pirelli, in Bahrain test per le costruzioni definitive 2021  Verso il rientro del paddock L'augurio, poi, &egrave; quello di tornare ad una normalit&agrave; che preveda il regolare accesso di pubblico: "Stiamo cercando di reintrodurre il Paddock Club ai nostri eventi. Abbiamo grandi piani che quest'anno sono stati rinviati, ma che speriamo possano essere un significativo contributo alla nostra crescita nel lungo termine. Abbiamo dimostrato che possiamo viaggiare in sicurezza e che siamo in grado di disputare le nostre gare, ed i nostri promoters stanno sempre pi&ugrave; riconoscendo il bisogno di andare oltre il virus. Molti organizzatori infatti vogliono usare i nostri eventi per dimostrare al mondo che si pu&ograve; andare avanti". Alessandra Zinno, una lady alla guida di Monza F1, crescita vertiginosa sui social In conclusione, Carey ha riportato i dati di una F1 che pare proprio in salute: "I tifosi hanno avuto reazioni positive verso la stagione rivista ed i nuovi circuiti. Molti sport hanno sofferto con un'audience in calo quest'anno, la nostra invece &egrave; leggermente salita. Ottenere questi risultati nonostante il dominio Mercedes e le difficolt&agrave; della Ferrari &egrave; un ottimo traguardo, soprattutto considerando che altri sport hanno avuto un ripido calo. La nostra crescita digitale &egrave; stata notevole, la F1 &egrave; stato lo sport che &egrave; cresciuto pi&ugrave; rapidamente in termini di followers tra Facebook, Twitter, Instagram e YouTube, con un aumento del 17% tra marzo e settembre. Dal punto di vista del coinvolgimento social la F1 &egrave; quella che anno dopo anno ha mostrato la crescita pi&ugrave; grande, un 70% che &egrave; oltre tre volte superiore al competitor pi&ugrave; vicino, La Liga (il campionato di calcio spagnolo), che ha visto un incremento di poco pi&ugrave; del 22%". Massa: "Schumi un maestro, Alonso pi&ugrave; duro da affrontare"         

Chase Carey ha spiegato come la F1 intende crescere nei prossimi anni, con un calendario ancora pi&ugrave; lungo e con eventi a rotazione, il tutto mentre il Circus pare essere in ottima salute

F1, oltre il 2021: 24 GP ed eventi a rotazione

        Verso un 2021 di &ldquo;normalit&agrave;&rdquo;, perlomeno nelle intenzioni di una Formula 1 che con la sua bolla ha navigato nella tempesta del Covid-19 riportando meno danni &ndash; leggi casi di positivit&agrave; al Sars-CoV-2 &ndash; che in altri sport internazionali. Chase Carey parla di calendario che sar&agrave; e della futura guida a capo del Circus, di Stefano Domenicali che &egrave; l&rsquo;uomo giusto per scrivere la nuova fase della gestione Liberty Media dello sport. Americhe e Asia essenziali F1 Calendario, in ritardo ovviamente con gli annunci, perch&eacute; la situazione &egrave; complessa e le incognite legate al coronavirus massime. &ldquo;Penso che nel 2021 sar&agrave; un calendario un po&rsquo; simile a quello che avevamo programmato per quest&rsquo;anno. Siamo uno sport globale e quest&rsquo;anno la realt&agrave; &egrave; che non abbiamo avuto uno sport globale, correndo ampiamentenell&rsquo;area europea. Vogliamo tornare ad avere gare in America, in Asia, &egrave; importante per noi che sia uno sport globale. L'editoriale del Direttore: La solitudine dei numeri primi Le piste storiche europee sono importanti ma sar&agrave; pi&ugrave; bilanciato su uno sport globale nel calendario 2021&rdquo;, spiega a Beyond The Grid commentando la possibilit&agrave; che certe new entry restino anche in futuro: &ldquo;A questo punto siamo piuttosto vicini ad avere un calendario 2021, ci sono un paio di problemi da risolvere, siamo un po&rsquo; in ritardo &egrave; chiaro per i problemi vissuti nel 2020. Pianifichiamo un calendario 2021 che sembri come un calendario normale, abbiamo in programma di avere il pubblico, gare, qualcosa che si avvicini alla normalit&agrave;&rdquo;. A volte serve un outsider Dal prossimo gennaio, al vertice della F1 andr&agrave; Stefano Domenicali. Per Chase Carey un avvicendamento dopo tre anni pieni, nei quali il Patto della Concordia firmato da tutte le squadre e la definizione di un calendario 2020 possono considerarsi i punti di maggior successo dell&rsquo;operato del manager statunitense. Un outsider che lascer&agrave; nelle mani di chi, pi&ugrave; insider, non potrebbe esserlo. Team principal e direttore sportivo, con la FIA ha vissuto le corse dal punto di vista del legislatore &ndash; strutturando un percorso razionalizzato nelle serie minori in monoposto: dalla F4 alla F2 &ndash;, conosce la prospettiva delle case automobilistiche e i limiti dell&rsquo;appeal della Formula 1. Hamilton: 'Rispetto le leggende ma io non sar&ograve; arrogante verso i giovani' &ldquo;Ho avuto il privilegio di conoscere Stefano, presiede la Commissione monoposto della FIA e ovviamente conosce molti degli attori dello sport, mi ha preceduto ma sicuramente ha un curriculum nello sport che parla da s&eacute;. Io sono arrivato come un outsider e penso ci sia una sua importanza, perch&eacute; sentivamo servisse un importante cambiamento e una prospettiva fresca. Procedendo in futuro sentivamo che era giusto volere qualcuno che possa mantenere lo slancio e continuare a costruire su quel che pensiamo d&rsquo;aver posto quali fondamenta per la crescita dello sport&rdquo;, spiega Carey. Una sedia nell'occhio del ciclone Non avr&agrave; certo bisogno di una fase di adattamento, essendo stato parte della Formula 1 per tantissimi anni, Domenicali: &ldquo;Stefano porta anche una personalit&agrave; unica, di qualcuno che ha un grande rispetto. A volte in questo ruolo ho sentito come se fossi nell&rsquo;occhio del ciclone, con tanti partner che girano intorno e penso lui porti una personalit&agrave; equilibrata in grado di navigare tepi hce possono portare situazioni molto confuse&rdquo;. Una F1 migliore per i tifosi l'obiettivo assoluto Un&rsquo;unica offerta avanzata da Liberty Media, all&rsquo;indirizzo di Domenicali, pur avendo esaminato anche altri nomi, papabili a.d. della F1. Non parla di Toto Wolff, del veto posto dalla Ferrari, Carey. Piuttosto, indica le priorit&agrave; che dovr&agrave; curare Domenicali: &ldquo;Si tratta sempre di continuare a migliorare lo sport in pista, la competizione, l&rsquo;azione; dare una chance ai protagonisti di secondo piano di poter vincere, renderlo un business pi&ugrave; in salute per le squadre, perch&eacute; tutto si fonda intorno a questo. A parte ci&ograve;, c&rsquo;&egrave; l&rsquo;equilibrio tra breve e lungo termine; nel lungo ci sono le sfide della sostenibilit&agrave;, la prossima generazione di motori per uno sport come questo dove &egrave; importante proseguire a costruire su questo punto e creare una pi&ugrave; vasta visione di lungo periodo che ci permetta di continuare a crescere e cogliere le opportunit&agrave;. Le fondamenta sono tutte sull&rsquo;avere un grande sport in pista, che dia ai tifosi quel che vogliono e lo faccia con una visione non solo di breve periodo ma di lungo termine, su dove si dirige e quali saranno gli aspetti che lo definiranno&rdquo;.       

L'a.d. della F1 vive gli ultimi mesi a capo dello sport. Parla del calendario 2021, l'obiettivo di tornare a uno sport globale. E in Domenicali vede la figura giusta per proseguire sulle fondamenta gettate dall'outsider Carey

Carey, calendario 2021 verso la normalità. Domenicali l'insider che serviva

        Il Gran Premio del Brasile si far&agrave; ancora, ma si sposter&agrave; da Interlagos, San Paolo, a Rio de Janeiro. Ormai sembra imminente il passaggio di consegne tra le due citt&agrave; quale sede della corsa brasiliana, come si evince dal documento firmato da Chase Carey ed indirizzato a Claudio Castro, governatore di Rio. A riportare tutto &egrave; stato il blog brasiliano Diario Motorsport. Vettel: "Nessun rimpianto, in Ferrari ho fallito per dei motivi" Gli accordi ci sono La lettere di Carey recita cos&igrave;: "Grazie per il vostro supporto fino ad ora per la Formula 1 in Brasile. Il Brasile ha un posto speciale nella storia della Formula 1 ed abbiamo tanti ed&nbsp;apprezzati tifosi in Brasile. Vi scrivo per aggiornarvi che abbiamo finalizzato gli accordi con Motorsports LLC per ospitare, organizzare e promuovere gli eventi della Formula 1 a Rio de Janeiro. Questi accordi sono pronti per l&rsquo;esecuzione e l&rsquo;annuncio da parte della Formula 1 non appena tutte le licenze necessarie saranno state rilasciate dalle autorit&agrave; competenti, INEA/CECA, in Brasile". Gli 80 anni di Interlagos Resta in bilico solo la questione ambientale Interlagos cos&igrave; si appresta a scomparire dal calendario, un'altra pista storica ormai ad un passo dall'addio. Da tempo il tracciato paulista &egrave; sul piede di lasciare, con difficolt&agrave; economiche che a pi&ugrave; riprese avevano minacciato lo svolgersi della corsa brasiliana. Tra Rio e la F1 pare esserci solo una questione ambientale, dal momento che per l'appuntamento carioca si dovrebbe andare a disboscare la foresta di Camboat&agrave;. Sterzi a parte: Il turbo ibrido &egrave; il male assoluto       

Sembra imminente lo spostamento della sede del Gp brasiliano, che dovrebbe trovare nuova collocazione a Rio

GP Brasile, passaggio di consegne: da Interlagos a Rio

        Dopo tre anni Chase Carey &egrave; pronto a farsi da parte, per lasciare il ruolo di Ceo della Formula 1 a Stefano Domenicali. Carey rester&agrave; comunque nell'orbita F1, assumendo il suolo di presidente non esecutivo. Hamilton non contento del venerd&igrave;: "Libere 1 da dimenticare, devo lavorare su guida e assetto" 2020, una sfida molto impegnativa Le sue parole di commiato sono state raccolte dal sito ufficiale della Formula 1, al quale Carey ha affidato il suo pensiero: "E' stato un onore guidare la Formula 1, uno sport globale con una storia alle spalle lunga 70 anni. Sono orgoglioso della nostra squadra che non solo ha attraversato un 2020 immensamente impegnativo, ma che ha anche risposto con ancor pi&ugrave; convinzione e determinazione nelle aree della sostenibilit&agrave;, della diversit&agrave; e dell'integrazione. Sono sicuro che abbiamo costruito delle solide basi affinch&eacute; il business cresca a lungo termine. E' stata un'avventura e mi &egrave; piaciuto lavorare con le squadre, la Fia e tutti i nostri partner. Guardo avanti rimanendo coinvolto nel progetto e supportando Stefano che prende il comando". Gp Russia, Fp2: cronaca, tempi e passi gara       

Chase Carey lascia il posto di Ceo della F1 a Stefano Domenicali restando come presidente non esecutivo

F1, Carey: "Basi solide, per me è stato un onore"

        Della triade Carey-Brown-Bratches, con la quale Liberty Media ha governato la Formula 1 dal 2017, dopo la sostituzione del direttore commerciale a fine 2019 si prospetta, adesso, l&rsquo;avvicendamento nella posizione di presidente e amministratore delegato. Chase Carey &egrave; in uscita e, al suo posto, arriverebbe Stefano Domenicali. La notizia &egrave; stata anticipata da racefans.net. GP Emilia Romagna, i prezzi dei biglietti per la due giorni a Imola Domenicali, attuale amministratore delegato e presidente Lamborghini dal 2016, ha legato la propria carriera in Formula 1 alla Ferrari, dove tra il 2008 e il 2014 ha ricoperto il ruolo di team principal e guidato la GeS nell&rsquo;era del dopo-Todt, prima ancora direttore sportivo: 23 anni trascorsi a Maranello, poi una nuova sfida, chiamato da Audi e posto a capo di Lamborghini, dove i successi commerciali hanno portato il marchio a consegnare oltre 8.000 vetture nel 2019 (+43% sul 2018). Domenicali il nome giusto Posizione di amministratore delegato della Formula 1 d&rsquo;attualit&agrave; negli ultimi 18 mesi, dapprima per le mire di Toto Wolff, bloccate dal veto Ferrari, pi&ugrave; di recente per i rumours circolati intorno al nome di Luca Cordero di Montezemolo. Domenicali spezza una lancia a favore di Binotto Secondo le anticipazioni di stampa, Domenicali - la cui presenza in ambito motorsport FIA &egrave; proseguita dopo l'uscita dalla Ferrari con la presidenza della Commissione monoposto della Federazione - rileverebbe Chase Carey prima dell&rsquo;avvio del prossimo campionato. Carey, il crollo e la risalita della F1 Portata a conclusione la firma del Patto della Concordia con tutti i 10 team, il 2020 del manager statunitense pu&ograve; descriversi bene osservando l&rsquo;andamento del titolo in borsa, con il tracollo della Formula 1 tra fine febbraio (46 dollari/azione al 19 febbraio) e la cancellazione del GP d&rsquo;Australia (titolo a 20,51 dollari/azione), per i casi di coronavirus rilevati nel paddock. Il punto pi&ugrave; basso della gestione Carey, al quale &egrave; seguito un recupero, seppur altalenante, fino agli attuali valori del titolo (35 dollari/azione). Meriti alla gestione dell&rsquo;emergenza da riconoscere nella capacit&agrave; di strutturare un calendario alternativo - sebbene con un drastico impatto sul bilancio - e su un buon numero di gare, prima categoria internazionale del motorsport a essere tornata in pista, la Formula 1.&nbsp; L'editoriale del direttore: Ferrari, l'attesa del segnale buono       

L'indiscrezione &egrave; supportata da pi&ugrave; fonti, per l'attuale a.d. Lamborghini si tratterebbe di un ritorno in Formula 1 dopo l'esperienza da direttore sportivo prima e team principal poi, in Ferrari.&nbsp;

Formula 1, Domenicali futuro nuovo a.d. al posto di Carey

        Resta il nodo &ldquo;americano&rdquo; da sciogliere per definire il campionato del mondiale al via dall&rsquo;Austria, con 8 Gran Premi confermati e almeno altri 5 dati per certi. Chase Carey chiede ancora un po&rsquo; di pazienza, rinvia l&rsquo;annuncio del secondo blocco di gare alle prossime settimane, quando &egrave; attesa l&rsquo;ufficializzazione degli appuntamenti al Mugello, la decisione su Sochi o Portimao &ndash; quest&rsquo;ultima &egrave; indicata favorita &ndash; e una gara a Hockenheim tornata d&rsquo;attualit&agrave;, dopo la candidatura a riempire un eventuale vuoto lasciato da Silverstone. GP Austria, Vettel: "Mai ricevuto offerta di rinnovo" &ldquo;Nelle prossime settimane cercheremo di posare sicuramente almeno un altro pezzo di calendario, idealmente ci piacerebbe far atterrare l&rsquo;intera seconda met&agrave; del calendario. Ci sono una serie di gare che sappiamo gi&agrave; saranno presenti, non voglio dare un quadro frammentario, vorrei risolvere in modo olistico. Per bloccare le date, per&ograve;, ci serve davvero scoprire quali altre gare saranno in calendario&rdquo;, spiega Carey. L&rsquo;idea che dopo Monza si corra al Mugello, poi in Portogallo per proseguire con Hockenheim &egrave; la pi&ugrave; accreditata, mentre la chiusura di campionato vedr&agrave; due gare in Bahrain e una ad Abu Dhabi. &ldquo;Abbiamo detto che ne avremmo avute tra le 15 e le 18, siamo ancora tranquilli su questo obiettivo. In questo momento abbiamo un numero di gare sulle quali essenzialmente siamo d&rsquo;accordo, ci manca solo l&rsquo;indicazione di una data. Poi ci sono una serie di posti nei quali stiamo procedendo, nel tentativo di indicare una data&rdquo;. I dubbi su USA, Messico e Brasile L&rsquo;incertezza assoluta &egrave; relativa ai Gran Premi tra Nord e Sud America, dove con l&rsquo;eccezione del Canada - dove pi&ugrave; del virus sono grandi gli interrogativi su una gara in un mese di novembre freddissimo - il quadro sulla diffusione dei contagi (e morti) da coronavirus Sars-CoV-2 continua a essere allarmante. &ldquo;Alcuni GP sono molto pi&ugrave; per aria considerate le situazioni in quel paese. Quando guardiamo agli Stati Uniti, Messico, Brasile, al momento &egrave; chiaro come sembrino avere una pi&ugrave; alta incidenza di infezioni rispetto ad altri posti. Perci&ograve; stiamo provando a ottenere indicazioni da questi posti su ci&ograve; che &egrave; possibile e quel che possiamo fare. Davvero abbiamo bisogno di sapere se potremo correre in un luogo, se ci saranno restrizioni sulla nostra possibilit&agrave; di entrare e uscire in un modo che funziona&rdquo;, analizza Carey. Decidere senza il dono della preveggenza Decisioni da assumere adesso, sulla base di un quadro che potrebbe essere completamente stravolto quando sar&agrave; il tempo di gareggiare. &ldquo;Per certi aspetti stiamo provando a dare risposta alle domande dei tifosi. Ci piacerebbe avere i tifosi alle gare, &egrave; una possibilit&agrave;. Tra le sfide del guardare a un calendario a novembre c&rsquo;&egrave; il fatto che &egrave; distante quattro mesi. Siamo da meno di quattro mesi nel virus, provare a proiettarsi a dove saremo a novembre capisco come sia difficile per tutti. In definitiva, per&ograve;, abbiamo bisogno di programmare in anticipo. C&rsquo;&egrave; un punto temporale in cui dovremo mettere un paletto sul terreno e decidere sulla base di quel che sappiamo. Penso arriver&agrave; presto&rdquo;. GP Austria, Leclerc: 'Al 99% faremo pi&ugrave; fatica del 2019'       

Nelle prossime settimane l'intenzione della F1 &egrave; di definire il calendario, che conter&agrave; tra le 15 e 18 gare. I GP negli USA, in Messico e in Brasile appaiono i pi&ugrave; incerti in virt&ugrave; dello sviluppo attuale della pandemia

Carey: calendario F1 in dirittura d'arrivo, il nodo Americhe

        Si chiama #WeRaceAsOne ed &egrave; il grido che la Formula 1 lancia contro il razzismo. Letteralmente "Noi corriamo come se fossimo una cosa sola", &egrave; l'iniziativa che il Circus ha deciso di intraprendere per la tolleranza delle diversit&agrave;, e debutter&agrave; in Austria. Hamilton scende in piazza a Londra L'arcobaleno della F.1 Si preannuncia una campagna dal forte impatto visivo, seguita da altre iniziative a sostegno della diversit&agrave; pi&ugrave; concrete che saranno svelate nei prossimi giorni. L'immagine che diffonder&agrave; la Formula 1 sar&agrave; quella di un arcobaleno formato dai colori di tutte le monoposto del campionato accompagnato dall'hashtag presentato in apertura. Questo arcobaleno sar&agrave; presente sulle vetture, ai box e sulle tribune, e si tratta del primo passo della F.1 contro il razzismo. In Austria, ci sar&agrave; anche l'occasione per ringraziare tutte quelle persone che hanno combattuto in prima linea contro il Covid, in una lotta in cui ha dato il suo piccolo contributo anche il Circus.  For frontline workers.For inclusion and equality.For a more sustainable future.@F1 launches #WeRaceAsOne initiative to fight challenges of COVID-19 and global inequality  https://t.co/bLvZgh9cYz pic.twitter.com/ZziVvMzgHY &mdash; Alfa Romeo Racing ORLEN (@alfaromeoracing) June 22, 2020    Carey: "Il razzismo deve finire" Chase Carey, presidente e CEO della F.1, &egrave; orgoglioso del nuovo progetto: "La nostra prima gara in Austria all'inizio di luglio sar&agrave; un gran momento per il nostro sport dopo quasi quattro mesi senza corse. Sar&agrave; un momento importante per la comunit&agrave; della F.1 ma anche il momento per prendere atto di alcune questioni che sono pi&ugrave; grandi di qualsiasi altro sport o paese. L'iniziativa del #WeRaceAsOne che abbiamo lanciato in supporto del&nbsp;#PurposeDriven Movement presentato dalla FIA nella scorsa settimana &egrave; il nostro modo di dire grazie al coraggio ed all'unit&agrave; che ognuno nel mondo ha mostrato in questo periodo inedito. Sar&agrave; anche una piattaforma per la F.1 per ritrovarsi insieme ed ottenere risultati contro i problemi pi&ugrave; importanti che interessano noi come sport ed il mondo. Questo &egrave; il motivo per cui alla nostra prima gara in Austria la Formula 1 si schierer&agrave; unita per dire forte e chiaro che il razzismo deve finire. Mostreremo il nostro totale supporto nella lotta alla disuguaglianza durante il fine settimana e aumenteremo i nostri sforzi per rendere la Formula 1 pi&ugrave; variegata e aperta a tutti. Come sport globale dobbiamo rappresentare la diversit&agrave; e gli interessi dei nostri fan, ma dobbiamo anche ascoltare di pi&ugrave; e capire cosa debba essere fatto ed andare avanti su quella strada". Sterzi a parte: forza Alex! Lo slogan Il&nbsp;#WeRaceAsOne &egrave; solo la frase conclusiva di uno slogan pi&ugrave; articolato, che recita cos&igrave;:&nbsp; "Corriamo per competereCorriamo per l'eccitazioneCorriamo perch&eacute; &egrave; nel nostro sangueMa per cambiare il nostro sport in meglioE cambiare il mondo una volta per tutteDobbiamo correre per qualcosa di pi&ugrave; grandePer i lavoratori in prima lineaPer l'integrazione e l'uguaglianzaPer un futuro miglioreNoi corriamo come se fossimo una cosa sola"  We must return with added purpose and determination to tackle the major issues that we as a sport, but also society, are facing.Today we make our commitment to addressing those issues.#WeRaceAsOne #F1 pic.twitter.com/wXbbNiw8tD &mdash; Formula 1 (@F1) June 22, 2020          

Il Circus ha lanciato un nuovo hashtag accompagnato da un arcobaleno per iniziare la sua lotta contro il razzismo, e si tratta della prima di una serie di iniziative

WeRaceAsOne, la F1 scende in pista contro il razzismo

        La pandemia di coronavirus &egrave; stata, per la Formula 1, una sorta di &ldquo;palla al balzo&rdquo; da cogliere per cambiare. Di fronte alla rappresentazione plastica di un business a rischio tracollo davanti a uno stop prolungato dell&rsquo;attivit&agrave; - per il modello stesso di dipendenza finanziaria -, il tema del budget cap &egrave; stato sviluppato su valori che fino allo scorso anno sembravano essere impensabili da poter raggiungere con l'accordo delle squadre. In Edicola: 131 Abarth, favola italiana La crisi ha colpito duramente, impattato sull&rsquo;industria dell&rsquo;auto che apre i rubinetti a molte realt&agrave; in griglia. Rinnovarsi era una necessit&agrave;. Sul futuro serve scrivere ancora la parola decisiva in accordi commerciali tra F1 Group e le squadre, quel Patto della Concordia in scadenza a fine anno e sul quale Chase Carey spiega si riprender&agrave; a tessere le fila del discorso una volta superato un ordine di priorit&agrave;. &ldquo;Eravamo su una strada in discesa, probabilmente nella fase finale dal compiere l&rsquo;accordo dalla nostra prospettiva, finalizzarlo, prima che esplodesse il coronavirus. Sentivamo c&rsquo;erano delle priorit&agrave; che avremmo dovuto gestire e dare precedenza. Le sfide del rispondere a un calendario, ai problemi sorti durante l&rsquo;anno e mettere a punto i cambiamenti regolamentari: la forza finanziaria, sportiva, tecnica dello sport sul lungo periodo sono diventate questioni prioritarie. A breve probabilmente torneremo a parlarne&rdquo;. La firma sulla spartizione della torta Un tasto pausa sulle trattative legate ai privilegi riconosciuti alle squadre storiche, il pi&ugrave; equo ripartire i premi derivanti dai diritti tv, organizzativi, le sponsorizzazioni. Si torner&agrave; a discutere con squadre minori a rischio sopravvivenza senza il budget cap messo a punto, grandi marchi come Mercedes e Renault a ribadire l&rsquo;impegno in una presenza garantita nella Formula 1 che si &egrave; delineata. Sainz, in Ferrari non da secondo Si attende una questione dalla rapida definizione Carey una volta archiviata la &ldquo;pratica calendario&rdquo; &ndash; a fine giugno l&rsquo;obiettivo di un quadro completo sui GP dopo Monza e fino ad Abu Dhabi &ndash;. &ldquo;Per lo sport &egrave; di massima importanza che ci siano davvero la competitivit&agrave; e l&rsquo;azione in pista che vogliamo. Non &egrave; un caso che le tre squadre che hanno conquistato fondamentalmente ogni podio negli ultimi 5 anni siano le 4 squadre che hanno speso di gran lunga pi&ugrave; di chiunque altro. Vogliamo che la Formula 1 continui a essere il vertice delle corse&rdquo;, la premessa dell&rsquo;a.d. di F1 Group. Minori differenze Farlo con budget rivisti, strutture da ripensare, un&rsquo;idea che a essere premiante sia &ldquo;come spendi i soldi e non quanti ne spendi&rdquo;. &ldquo;Le squadre credo spendano 10 volte quanto spende qualsiasi altro team in altre serie motoristiche, non si tratta di un&rsquo;assenza di risorse. In realt&agrave;, sebbene capiamo come vi siano delle sfide da questo tetto ai costi per alcuni team, render&agrave; il business pi&ugrave; in salute nel lungo periodo ed &egrave; di estrema importanza. Non penso si possa avere uno sport che sul lungo periodo abbia 3 squadre su 10 in lotta davvero per un campionato. Non ci sar&agrave; un campo di gara assolutamente livellato ma sar&agrave; un campo nel quale gli outsider avranno pi&ugrave; possibilit&agrave; di vincere&rdquo;.       

Con altre priorit&agrave;, legate alla sopravvivenza della Formula 1, le discussioni in dirittura d'arrivo con le squadre per il rinnovo degli accordi commerciali riprenderanno a breve, assicura Chase Carey

F1, Carey: discussioni in pausa sul Patto della Concordia

        La Formula 1 che annuncia il &ldquo;nuovo 2020&rdquo; post-pandemia al via dall&rsquo;Austria &egrave;, sintetizzando, racchiusa in tre concetti: un caso di positivit&agrave; al coronavirus non fermer&agrave; il Circus; il calendario pu&ograve; puntare all&rsquo;obiettivo di 15-18 GP; i tempi erano quelli giusti per sperimentare la (bocciata) gara di qualifica. Sterzi a parte: Rivalutiamo il reale, please Chase Carey d&agrave; forma ufficiale alle valutazioni del professore Gerard Saillant, responsabile della Commissione medica FIA, con un ruolo chiave nel definire il protocollo medico che accompagner&agrave; la Formula 1 anzitutto nelle prime 8 gare europee che compongono il calendario. Il Circus non si fermer&agrave; di nuovo &ldquo;Alla FIA spetta un enorme merito in questo processo, per molti versi hanno guidato in termini di tematiche sulla salute e sicurezza. C&rsquo;&egrave; un rigido protocollo di linee guida, saranno 80-90 pagine probabilmente, che comprendono tutto: da come viaggi a quali sono i processi per arrivare in hotel, fino a quelli all&rsquo;uscita dal circuito, i pasti, i passaggi nelle aree di riposo, la gestione dei tempi tra pista e controlli con i test. La festa d'ognisSainz! L'intervista al Matador Ci saranno test prima di partire, poi ogni 2 giorni. Abbiamo delle procedure nel caso si rilevasse un infetto. Siamo consapevoli che c&rsquo;&egrave; la possibilit&agrave; e siamo preparati per gestire adeguatamente la cosa. Stiamo lavorando nel mettere a punto la possibilit&agrave; di tracciamento e ci sono due soluzioni alternative&rdquo;, dettaglia Carey. Il ripetersi di quanto accaduto a Melbourne, la positivit&agrave; di un membro della McLaren, porter&agrave; a sviluppi del tutto diversi, poich&eacute; si prevede sin d&rsquo;ora che il GP andr&agrave; avanti comunque. Anche fosse interessato un pilota. &ldquo;Un individuo rilevato infetto non porter&agrave; alla cancellazione della gara. Invitiamo i team ad avere procedure in caso di un soggetto che dovesse essere posto in quarantena, possiamo realizzare una quarantena in hotel e sostituire il singolo soggetto. Alcune cose dovremo discuterle e lavorarci, l&rsquo;insieme di &ldquo;cosa accade se&rdquo; &egrave; troppo ampio per avere una previsione su tutto, per&ograve; una squadra che non dovesse essere in grado di gareggiare non porterebbe a cancellare la corsa. Avremo delle procedure per le quali il rilevamento di un infetto non porter&agrave; alla cancellazione e se un pilota dovesse essere infetto, le squadre hanno i piloti di riserva disponibili. Non andremmo avanti se non fossimo altamente fiduciosi di avere le giuste procedure e competenze e possibilit&agrave; di offrire un ambiente sicuro e gestire qualsiasi problema dovesse sorgere&rdquo;. Il calendario europeo C&rsquo;&egrave; una stagione europea di per s&eacute; sufficiente per numero di gran premi ad assegnare il titolo mondiale 2020, tuttavia, Carey resta dell&rsquo;idea di un campionato che potr&agrave; contare tra i 15 e i 18 GP. Cosa sar&agrave; possibile fare dopo Monza, quali spostamenti organizzare e a quali condizioni &egrave; presto per dirlo oggi. Russia e Baku saranno come da intenzioni le gare successive al GP d&rsquo;Italia o si ricorrer&agrave; a un&rsquo;opzione Mugello pi&ugrave; che mai attuale?        Gara   Circuito   Data     1.   GP Austria   The Red Bull Ring, Austria   3-5 luglio     2.   GP della Stiria   The Red Bull Ring, Austria   10-12 luglio     3.   GP Ungheria   The Hungaroring, Hungary   17-19 luglio     4.   GP Gran Bretagna   Silverstone, UK   31 luglio-2 agosto     5.   GP 70th anniversario   Silverstone, UK   7-9 agosto     6.   GP Spagna   Circuit de Barcelona-Catalunya, Spain   14-16 agosto     7.   GP Belgio   Spa-Francorchamps, Belgium   28-30 agosto     8.   GP Italia   Monza, Italy   4-6 settembre     In generale, Carey ammette: &ldquo;Navighiamo in acque sconosciute, certamente ci manca la possibilit&agrave; di visione oltre un orizzonte piuttosto breve. Siamo impegnati con tutti i promoters e intratteniamo discussioni con tutti, tutti hanno difficolt&agrave; ad avere una stessa possibilit&agrave; di visione. Non daremo una data limite in questo momento, stante la situazione fluida creerebbe pressioni che potrebbero non essere corrette e realistiche per la situazione. Quindi, pensiamo a obiettivi. Il nostro sar&agrave;, prima della fine di giugno, se non il completamento della parte restante di calendario, di avere tutto sotto controllo. Ci sono altre opzioni se alcune cose non dovessero comporsi, ci aspettiamo gare in calendario che probabilmente non si terranno, abbiamo delle opzioni&rdquo;. Griglia invertita, no a trucchi ma era il momento giusto Il terzo punto chiave emerso con la programmazione della ripartenza interessa la sperimentazione della gara di qualifica nei due appuntamenti al momento &ldquo;bis&rdquo; sul medesimo circuito: il Gran Premio della Stiria, ovvero, il Red Bull Ring bis del 12 luglio, e il Gran Premio del 70&deg; Anniversario, a Silverstone in 9 agosto. Gara di qualifica, Horner: 'Variabile eccessiva secondo Wolff' Niente da fare, per l&rsquo;opposizione Mercedes: il format del week end e della qualifica rester&agrave; invariato: &ldquo;Non tutte le squadre erano a loro agio circa la griglia invertita e apportare cambiamenti in questo ridotto lasso di tempo richiede l&rsquo;unanimit&agrave; dei consensi. Stiamo cambiando pressoch&eacute; in tempo reale in questa stagione, continueremo a vagliare idee, vogliamo assicurarci che non ci siano espedienti. La F1 &egrave; un grande sport dalla grande storia, eroi, stelle e piloti di talento come altre persone. Vogliamo rispettare tutto ma non vogliamo che questo comporti l&rsquo;impossibilit&agrave; di esaminare dei modi per apportare dei cambiamenti. Per certi versi questa stagione unica ci d&agrave; un po&rsquo; di opportunit&agrave; in pi&ugrave; per provare qualcosa che altrimenti non credo faremmo se non pensassimo fosse una vera possibilit&agrave; di aggiungere qualcosa alla gara. Vogliamo sempre sfidare noi stessi e osservare se vi sono corse che possiamo fare per migliorare lo sport&rdquo;, spiega Carey.       

La Formula 1 ha delineato il volto della prima met&agrave; di calendario, con 8 GP europei caratterizzati da un rigido protocollo medico e sanitario da osservare. Entro fine giugno un quadro pi&ugrave; chiaro sul post-Monza e i GP extraeuropei

Carey, GP avanti anche con un positivo o senza una squadra

        Contrattualmente non &egrave; certo in una posizione forte la Formula 1 chiamata a negoziare nuovi accordi, ad esempio, con i promoters. Ha la necessit&agrave; di mettere insieme un calendario il pi&ugrave; ricco possibile, almeno 8 Gran Premi perch&eacute; il mondiale sia valido e assegni i due titoli; tanti in pi&ugrave; per tamponare le perdite comunque ingenti che soffrir&agrave; la categoria e si rifletteranno nel complessivo dei premi in denaro destinati ai team. Gareggiare a porte chiuse &egrave;, per i promoters, una realt&agrave; in molti casi critica per la sostenibilit&agrave; dell&rsquo;evento, tale da richiedere a F1 Group il pagamento dei costi vivi per mettere in piedi la struttura minima necessaria, di sicurezza anzitutto, perch&eacute; un impianto possa ospitare un Gran Premio di Formula 1. Indycar, c'&egrave; il calendario 2020: via in Texas Gare come il Bahrain, Abu Dhabi, l&rsquo;Azerbaijan, Russia, Cina, Singapore vivono sulle solide spalle di sovvenzioni pubbliche/reali, appuntamenti spostati nella seconda met&agrave; del 2020 e con la speranza che possano, almeno alcune, corrersi con il pubblico in tribuna. Diverse centinaia di milioni di dollari in gioco quanto a diritti pagati a F1 Group, pi&ugrave; i diritti televisivi. Da qui l&rsquo;esigenza di arricchire il pi&ugrave; possibile il numero di eventi, prima ancora del loro rilievo sportivo. Chase Carey, nel presentare i risultati finanziari nel primo trimestre di F1 Group agli investitori, ha approfondito la situazione anomala che vivr&agrave; nel 2020 la Formula 1, le cui entrate nel Q1 sono ovviamente risultate in drastico calo e con l&rsquo;incertezza della quota di premi FOM che potranno essere suddivisi tra le squadre a partire dal prossimo anno. Confronto leale con sponsor, squadre e promoters Greg Maffei, in aprile, ha puntualizzato la disponibilit&agrave; di F1 Group ad aiutare le squadre in difficolt&agrave;, tuttavia senza trasformare tale disponibilit&agrave; in un &ldquo;libretto degli assegni sempre aperto&rdquo;. Carey, ha aggiunto: &ldquo;Che si tratti delle squadre, dei promoter o degli sponsor, non andremo a distribuire caramelle a tutti. Ci aspettiamo di essere trattati correttamente, contratteremo da adulti e con le previsioni che il 2021 andr&agrave; a somigliare al business che tutti conoscevamo 4 mesi fa. L'editoriale del direttore: Montezemolo, un nome, un'emozione (...)&nbsp;Il fondo dei premi &egrave; una formula regolata dai contratti, &egrave; quel che &egrave;, realisticamente non potremmo modificarla unilateralmente se decidessimo di farlo. Per andare oltre su questo punto, si tratta di una percentuale sui profitti, che saranno in calo e il monte dei premi risulter&agrave; in calo.  Se faremo qualcosa per supportare certe squadre? Non siamo nel business dei sussidi, detto ci&ograve; ci confronteremo con tutti i nostri partner per capire come andare avanti in un modo sensato per tutti&rdquo;.       

La Formula 1 si trova a dover rivedere molti accordi commerciali, dagli sponsor alle tv fino ai promoters, per strutturare la stagione 2020. Senza tralasciare il supporto alle squadre in difficolt&agrave;. Chase Carey chiarisce: "Non distribuiremo caramelle"

Carey sul Mondiale 2020: 'F1 non elargirà sussidi, contrattiamo da adulti'

        Chase Carey ha rappresentato agli investitori quel che in gran parte era gi&agrave; emerso nelle ultime settimane, circa l&rsquo;avvio del campionato di Formula 1 e la &ldquo;convivenza&rdquo; con il coronavirus. Partenza dall&rsquo;Austria, due Gran Premi a inizio luglio, la speranza di arrivare a disputare tra le 15 e le 18 gare, fino alla possibilit&agrave; &ndash; tutta da riesaminare e approfondire &ndash; che si possa estendere la stagione oltre il mese di dicembre. Una possibilit&agrave; emersa quale &ldquo;salvagente&rdquo;, restando il programma della F1 su uno scenario relativamente ideale di conclusione della stagione 2020 nella prima met&agrave; del mese di dicembre. Gare a porte chiuse, perlomeno all'inizio, con l'auspicio che nella seconda parte si possa correre con il pubblico di nuovo in tribuna. Durante la conference call di presentazione dei risultati finanziari del primo trimestre, di Liberty Media e F1 Group, Carey ha confermato la possibilit&agrave; che in calendario entrino Gran Premi inizialmente non programmati. Hockenheim tra le possibili soluzioni L&rsquo;elenco di circuiti che hanno avanzato la propria candidatura per ospitare un Gran Premio, spazia da Imola a Portimao fino a Hockenheim, quest&rsquo;ultimo visto come una concreta possibilit&agrave; &ndash; tanto pi&ugrave; alla luce dei riferimenti di Gerard Saillant circa il &ldquo;raggio d&rsquo;azione&rdquo; della Formula 1 all&rsquo;interno dell&rsquo;Europa &ndash;. &ldquo;Abbiamo due sfide principali: individuare sedi nelle quali poter svolgere una gara e determinare come trasportare l&igrave; tutto il necessario, parti e attrezzature. Stiamo discutendo con tutti i nostri promoter al pari di alcune piste che non sono attualmente nel calendario 2020, per assicurarci di aver esplorato tutte le opzioni. Il nostro obiettivo &egrave; di far partire la stagione nel week end del 4 e 5 luglio in Austria ed &egrave; probabile che correremo in Austria anche nel week end dell&rsquo;11-12 luglio&rdquo;, ha illustrato Carey. Spostamenti in sicurezza Hockenheim ha confermato le discussioni in essere con F1 Group, resterebbero da definire gli aspetti economici e il contributo che verrebbe riconosciuto ai gestori del circuito a copertura delle spese vive dell&rsquo;organizzazione e gestione dell&rsquo;evento. L&rsquo;a.d. della F1 ha poi proseguito: &ldquo;Siamo in fase avanzata circa il mettere insieme un programma di gare europee fino a inizio settembre, comprese gare durante il tradizionale stop di agosto. Stiamo lavorando insieme alla FIA, le autorit&agrave; locali e altri esperti per individuare i passi e le procedure necessarie affinch&eacute; si possa trasportare tutti in sicurezza su ogni sede di gara, per consentire a queste persone di operare ed essere ospitate in modo sicuro . Abbiamo sensazioni sempre pi&ugrave; positive circa il numero di sedi che potranno e vorranno ospitare delle gare quest&rsquo;anno&rdquo;.       

F1 Group lavora anche alla possibilit&agrave; di introdurre Gran Premi non previsti originariamente nel calendario 2020, Hockenheim sembrerebbe una candidatura credibile

Carey, possibile un calendario 2020 con 'new entry'

        Non c&rsquo;&egrave; ancora un esatto calendario del mondiale, da &ldquo;post-coronavirus&rdquo; nella sua fase pi&ugrave; acuta e limitante. C&rsquo;&egrave;, per&ograve;, un&rsquo;indicazione chiara da parte di Chase Carey sul programma che la Formula 1 si &egrave; dato per tornare in pista. Europa per cominciare, dall&rsquo;Austria il 5 luglio &ndash; con un secondo GP il 12 luglio, secondo quanto rivelato da Helmut Marko &ndash; poi si attende una Silverstone con pi&ugrave; GP a porte chiuse. GP Francia, cancellata la gara al Paul Ricard E dopo, come proseguire? I mesi di luglio, agosto e fino a met&agrave; settembre, vedranno la F1 su campi di gara europei, poi si sposter&agrave; in Eurasia (prevedibile una soluzione per Sochi e Baku, posto che in Azerbaijan abbiano un solido preavviso), proseguendo con le gare asiatiche in ottobre, immaginiamo Giappone, Cina, Singapore. In novembre toccher&agrave; alle gare &ldquo;americane&rdquo;, tra Nord America e Sudamerica. Infine, e qui Chase Carey ha indicato chiaramente gli eventi, Bahrain in pista a dicembre per chiudere poi con Abu Dhabi. Fiducia in 15-18 GP Il calendario, con le sue date e una fisionomia pi&ugrave; chiara, verr&agrave; ufficializzato prossimamente. &ldquo;Adesso siamo sempre pi&ugrave; fiduciosi dei progressi dei nostri piani sull&rsquo;inizio della stagione quest&rsquo;estate. Puntiamo a un inizio delle corse in Europa passando per luglio, agosto e inizio settembre, con la prima gara che si terr&agrave; in Austria nel week end del 3-5 giugno. Settembre, ottobre e novembre ci vedranno correre in Europa, Asia e nelle Americhe, per condludere la stagione nel Golfo, a dicembre, con il Bahrain prima del tradizionale finale di Abu Dhabi, avendo completato tra le 15 e le 18 gare&rdquo;, ha spiegato Chase Carey.  A potential start date for the seasonFormula 1 is targeting a 15-18 race season, beginning in Austria on the weekend of July 3-5 #F1 pic.twitter.com/UjBGtvDj2s &mdash; Formula 1 (@F1) April 27, 2020    Porte chiuse almeno in avvio Resta da definire la sorte del GP d&rsquo;Olanda, con il promoter pi&ugrave; volte apparso scettico sulla possibilit&agrave; di correre a porte chiuse, uno scenario, invece, contemplato in Spagna. Sul punto delle gare senza pubblico, Carey ha proseguito: &ldquo;Ci aspettiamo che le prime gare si svolgano senza tifosi, speriamo per&ograve; che i tifosi siano parte dei nostri eventi con il progredire delle gare in programma.  Dobbiamo risolvere ancora molti problemi, come le procedure per le squadre e i nostri partners per entrare e operare in ogni Paese. La salute e la sicurezza di tutti quanti sono coinvolti continuer&agrave; a essere la priorit&agrave; numero uno e andremo avanti sono se avremo fiducia di avere procedure affidabili che rispondano a possibili rischi e problemi. Tutti i nostri piani sono ovviamente soggetti a cambiamento, avendo ancora tanti problemi da risolvere e siamo tutti soggetti alle incognite del virus.  Vogliamo tutti che il mondo torni a essere quello che conosciamo e amiamo, riconosciamo tuttavia che deve essere fatto nel modo giusto e quello pi&ugrave; sicuro. Ci aspettiamo di fare la nostra parte, consentendo ai tifosi di condividere nuovamente la passione per la Formula 1 in sicurezza con famiglia, amici e tutta la comunit&agrave;&rdquo;.       

Partenza in Austria, chiusura a dicembre con Bahrain e Abu Dhabi. Chase Carey delinea le tappe del nuovo calendario, che avr&agrave; tra i 15 e i 18 gran premi&nbsp;

Calendario F1 2020 e coronavirus, Carey indica il programma

        Il digiuno con la F1 si allunga ancora di pi&ugrave;. E' infatti ufficiale il rinvio del Gran Premio del Canada, previsto in calendario nel fine settimana tra il 12 e 14 giugno. Una scelta inevitabile, data per scontata ed adesso ufficiale. La Mercedes in lotta contro il Covid Le parole di Carey Questo il commento di Chase Carey, CEO della F1: "Abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri amici del Gp del Canada nelle ultime settimane, li abbiamo supportati nel prendere questa decisione, che &egrave; necessaria per garantire la sicurezza dei tifosi e di tutta la F1. Non vediamo l&rsquo;ora di ritornare nella meravigliosa citt&agrave; di Montreal e anche se dovremo aspettare ancora un po&rsquo;, realizzeremo un grande spettacolo quando saremo l&igrave;, pi&ugrave; avanti nel corso dell&rsquo;anno&rdquo; . Gi&agrave;, ma quando? Per via di un autunno contraddistinto da basse temperature, per non parlare dell'inverno, il Gp di Montr&egrave;al deve essere inserito entro settembre per evitare brutte sorprese climatiche, ma &egrave; evidente come la cosa non sia affatto facile, perch&eacute; se il mondiale ripartir&agrave; avremo molte domeniche "piene" ed una trasferta extra continentale non sarebbe di facile organizzazione. Staff in congedo anche per la F1 Le dichiarazioni ufficiali Queste invece le dichiarazioni ufficiali nel comunicato: "Questo rinvio non &egrave; stata una decisione facile da prendere, nell&rsquo; ultimo mese siamo stati in costante comunicazione con la F1 e con i rappresentanti della citt&agrave; di Montreal, governi provinciali, federali ed il Turismo. Abbiamo ascoltato le direttive emesse dai funzionari della sanit&agrave; pubblica che stanno seguendo le linee guida dettate dalle autorit&agrave; per il Covid-19. I nostri pensieri e i nostri pi&ugrave; sinceri ringraziamenti vanno agli uomini e alle donne che lavorano instancabilmente per mantenerci sani, al sicuro e nutriti durante questi periodi incerti." Il Gp d'Austria ed i dubbi di Marko Paul Ricard prima gara? Difficile... A questo punto la prima tappa in calendario diventerebbe il Gp di Francia, previsto nel fine settimana dal 26 al 28 giugno, ma anche in questo caso &egrave; molto difficile fare previsioni, anche se le sensazioni non sono ottimistiche. Si decider&agrave; a breve sulla corsa del Paul Ricard, e quasi sicuramente sar&agrave; una decisione uguale a quella che prender&agrave; l'organizzazione del Tour de France, che dovrebbe iniziare il 27 giugno.       

Ufficialmente annullato il Gp del Canada, per il quale si cercher&agrave; una nuova data, anche se non sar&agrave; facile ricollocare la trasferta di Montreal

F1, ufficiale: rinviato il Gp del Canada

Anche un&rsquo;ampia parte della &ldquo;squadra della Formula 1&rdquo; &egrave; costretta a registrare le misure di congedo non retribuito e ripiegare sull&#39;integrazione al reddito garantita dal governo britannico. Provvedimenti figli della crisi provocata dal coronavirus e la mancata attivit&agrave; con le conseguenti difficolt&agrave; di introiti, a fronte di premi sui risultati 2019 da corrispondere e - prossimamente - i rimborsi da assicurare ai promoters i cui GP sono stati cancellati.  La notizia segue i provvedimenti adottati gi&agrave; da tre squadre, per prima &egrave; stata McLaren ad annunciare le misure di riduzione degli stipendi sullo staff ancora operativo per i prossimi mesi, una quota di personale invece rester&agrave; a casa per rientrare una volta ripresa la &ldquo;normalit&agrave;&rdquo;. Dopo &egrave; toccato a Williams e Racing Point seguire la via aperta da McLaren. Per tutti, riduzione degli stipendi anche su figure manageriali e piloti.  F1 Group ha posto circa met&agrave; del personale in congedo mentre sar&agrave; del 20% la riduzione delle competenze pagate alle figure apicali del management, con Chase Carey &ndash; presidente e amministratore delegato &ndash; che dar&agrave; un contributo ben superiore al 20%.   

F1 Group ha deliberato la riduzione del 20% delle competenze spettanti ai manager, Carey ha accettato un taglio maggiore. Parte dello staff posto in congedo per i prossimi mesi

Coronavirus, staff in congedo anche per la F1

        Con l'annuncio del rinvio del Gran Premio d'Azerbaijan a data da destinarsi, salgono a 8 le gare momentaneamente annullate in questo mancato inizio di stagione della F1 per le vicende del Coronavirus. Melbourne e Monaco sono gi&agrave; ufficialmente saltate, sorte che molto probabilmente toccher&agrave; anche alla Spagna, mentre si prover&agrave; a fare qualcosa per Bahrain, Cina, Vietnam ed Olanda. Tuttavia, la prospettiva di un calendario molto ridotto &egrave; assai concreta, come afferma Chase Carey. Hamilton: "Sto bene!" Mondiale a 15-18 gare L'uomo forte di Liberty Media infatti guarda in faccia la realt&agrave; ed afferma: "Sappiamo che c'&egrave; la possibilit&agrave; di ulteriori rinvii, noi e i nostri partner ci aspettiamo che la stagione cominci quest'estate, con un calendario composto tra le 15 e le 18 gare. Al momento nessuno sa quando la situazione migliorer&agrave;, ma le cose andranno meglio e quando questo accadr&agrave; saremo pronti per tornare a correre". Sticchi Damiani: "Il Mondiale si far&agrave;" Calendario in alto mare Le difficolt&agrave; di riorganizzare il calendario non sono poche, anche perch&eacute; la situazione &egrave; in continuo cambiamento:"Siamo tutti impegnati per dare ai fan un mondiale 2020 - ha proseguito Carey -, come sapete abbiamo spostato tra marzo ed aprile la pausa estiva per poter correre in quello che sarebbe stato lo stop estivo. La fine del campionato sar&agrave; oltre quella precedentemente prevista del 29 novembre, dal momento che la sequenza e del date effettive delle corse differiscono in modo significativo dal nostro calendario originale. Tuttavia al momento non &egrave; possibile definire un calendario preciso per la fluidit&agrave; della situazione attuale, contiamo di avere informazioni pi&ugrave; chiare da ciascuno dei paesi ospitanti, ed anche sulle questioni relative ai viaggi in questi paesi nel prossimo mese". Sterzi a parte: Mario Andretti incita l'Italia       

Il presidente della Formula 1 parla di quello che potr&agrave; essere il calendario 2020, affermando come al momento sia difficile fare previsioni e che l'ipotesi pi&ugrave; concreta &egrave; quello di vedere un mondiale composto tra i 15 ed i 18 Gp

F1, Carey: "Mondiale tra le 15 e le 18 gare"

        L&rsquo;eccezionalit&agrave; del momento storico, dettata dalla pandemia di coronavirus Sars-CoV-2, richiede misure eccezionali anche nel percorso di assunzione delle decisioni in Formula 1. Dall&rsquo;incontro in videoconferenza tenutosi gioved&igrave;, al quale hanno partecipato FIA, Formula 1 Group e le 10 squadre iscritte al campionato, il dato principale emerso &egrave; nel rinvio delle regole tecniche altrimenti programmate per un&rsquo;introduzione nel 2021. Chase Carey ha approfondito i contenuti del rinvio e ha confermato il &ldquo;mandato&rdquo; delle squadre a Formula 1 e FIA per riscrivere il calendario &ndash; o quel che sar&agrave; possibile recuperare nei prossimi mesi &ndash; senza l&rsquo;ulteriore passaggio di approvazione rimessa delle squadre. Si supera, quindi, il limite che nelle scorse settimane aveva impedito l&rsquo;inserimento di alcune gare nel periodo di pausa estiva, quando vi furono voci contrarie a tale scenario, peraltro in tutt'altro clima globale per magnitudo del virus Sars-CoV-2. Libert&agrave; necessaria &ldquo;Abbiamo discusso con le squadre la necessit&agrave; di una flessibilit&agrave; ulteriore per accogliere una stagione riprogrammata una volta che la situazione legata al Covid-19 sar&agrave; migliorata. All&rsquo;incontro c&rsquo;&egrave; stato il pieno supporto per il piano di riprogrammare quante pi&ugrave; gare rinviate possibile, non appena sar&agrave; sicuro farlo. La Formula 1 e la FIA lavoreranno per finalizzare un calendario 2020 rivisitato e si consulteranno con le squadre, tuttavia, come concordato durante l&rsquo;incontro, il calendario rivisitato non richieder&agrave; la loro approvazione formale.  Questo ci sar&agrave; la flessibilit&agrave; necessaria per concordare diverse date con i promoter delle gare interesssate ed essere pronti a iniziare a correre nel momento giusto&rdquo;, ha spiegato Chase Carey.  Un processo decisionale che viene snellito un po&rsquo; e concretizza la flessibilit&agrave; richiesta da Ross Brawn alle squadre, lo scorso week end in Australia, nel prospettare l&rsquo;evoluzione di un campionato stravolto dagli eventi globali in atto. Telai 2020 (e non solo) il prossimo anno Carey ha definito, inoltre, anche il contenuto del rinvio dei regolamenti 2021 al 2022. Si dovr&agrave; attendere il Consiglio mondiale della FIA, salvo una riunione straordinaria il prossimo &egrave; fissato nel mese di giugno, per capire nei particolari quali componenti verranno congelati dalle monoposto 2020, oltre al telaio: trasmissione e sospensioni sono emersi come altri due sistemi destinati a restare invariati. &ldquo;Come annunciato dalla FIA, all&rsquo;unanimit&agrave; si &egrave; concordato il rinvio fino al 2022 del regolamento tecnico che avrebbe dovuto svilupparsi dal 2021. In ragione della situazione finanziaria volatile creatasi, &egrave; stato concordato che le squadre utilizzeranno i telai 2020 nel 2021, con il potenziale congelamento di ulteriori componenti da discutere a tempo debito.  L&rsquo;introduzione e implementazione del regolamento finanziario andr&agrave; avanti come programmato nel 2021. Siamo tutti molto grati della natura collaborativa delle discussioni e l&rsquo;approccio pienamente concorde da tutte le parti per gareggiare nel 2020 non appena l&rsquo;attuale situazione globale si placher&agrave;, la Formula 1 resta completamente impegnata nel lanciare la stagione appena possibile&rdquo;. Ufficiale, cancellato il GP di Monaco       

Il clima collaborativo raggiunto tra FIA, Formula 1 e scuderie si &egrave; concretizzato in una maggior libert&agrave; per governo e organizzatore nel definire il nuovo calendario 2020&nbsp;

Carey: 'Non servirà ok delle squadre al nuovo calendario'

Se il coronavirus e la raffica di rinvii e annullamenti di Gran Premi in calendario possono considerarsi la navigazione in un mare forza 8 per la Formula 1, gi&agrave; prima degli eventi dello scorso week end la situazione non poteva dirsi certo tranquilla.  La fronda dei 7 team contro la Federazione e la Ferrari &ndash; dalla quale si sarebbe sfilata Mercedes &ndash;, le questioni di legalit&agrave; del DAS e Red Bull determinata a protestare, gli accordi commerciali con le squadre da sottoscrivere, solo alcuni dei temi caldissimi di discussione.  Coronavirus, secondo positivo in F1: &egrave; un membro Pirelli  Alla F1 serve un venditore d&#39;auto usate  A giudicare l&rsquo;operato di Liberty Media arriva Bernie Ecclestone, parole come sempre affilate non risparmiano la Ferrari. Nell&rsquo;ipotesi di scuola che qualcuno gli chiedesse di tornare al timone del business che ha retto quasi 40 anni, Ecclestone analizza: &ldquo;Non ricomprerei la Formula 1. Se i tizi di Liberty mi chiedessero di gestirla direi al 100% no. Si tratterebbe di provare a smantellare tutte le cose che hanno messo insieme.  Hanno il loro modo di fare, Chase da quel che si dice &egrave; stato il braccio destro di Rupert Murdoch, ma non lo era. Pensavano che sarebbe stato facile gestire la Formula 1, come un business normale.  Sterzi a Parte:&nbsp;Questa F1 deve farsi l&#39;esame di coscienza  Hanno scoperto che non lo &egrave;, per me ogni accordo &egrave; come comprare e vendere una macchina usata. La Formula 1 ha bisogno di un venditore di auto usate&rdquo;. Mercato per definizione dei &ldquo;lemons&rdquo;, delle fregature da scartare, di asimmetrie informative, nella teoria economica di Akerlof.  Liberty Media alla quale va dato atto, al di l&agrave; delle critiche, di aver aperto la Formula 1 a un nuovo modo di fruire lo sport, pi&ugrave; opportunit&agrave; dai nuovi medium di comunicazione, in un confronto con la gestione Ecclestone che viene fuori come il periodo della preistoria.  Alla Ferrari servirebbe Briatore  La stoccata sulla gestione Carey non &egrave; l&rsquo;unica che rifila il quasi novantenne ex Supremo della Formula 1. Ne ha anche per la Ferrari, in due direzioni: la gestione del team e il mercato piloti, nel commentare uno scenario che sempre pi&ugrave; &egrave; fuori dai radar, di un Hamilton in arrivo nel 2021.  Prima, per&ograve;, le critiche al modello di guidare della GeS: &ldquo;Binotto &egrave; un ingegnere non un leader. In Ferrari serve qualcuno che faccia capire alla gente che quando dici qualcosa dev&rsquo;essere fatta, senza se o discussioni. Io avrei preso Flavio Briatore a gestire la Ferrari, avrebbe fatto quel che ha sempre fatto con Benetton e Renault: avrebbe sottratto le persone migliori alle altre squadre. Il problema &egrave; che alla fine Flavio avrebbe fatto pensare alla gente che la Ferrari appartenesse a lui&rdquo;.  GP Australia e Nurburgring, non c&#39;&egrave; solo Verstappen al simulatore  Critica che si allarga al presunto &ldquo;modo di fare&rdquo; italico secondo la visione di Ecclestone: &ldquo;Il problema con tutti gli italiani &egrave; che non vogliono una lotta, non vogliono una discussione con qualcuno. Piuttosto che dire a qualcuno che sta lavorando male &lsquo;risolvi le cose da te o sar&ograve; io a sistemarti, voglio i risultati&rsquo;, loro dicono &lsquo;facciamo una cena e parliamone, siamo amici&rsquo;&rdquo;.    Lewis resta in Mercedes  E non &egrave; l&rsquo;alternativa giusta per Lewis Hamilton, &ldquo;se fossi Lewis, resterei in Mercedes. Sta bene, &egrave; nella posizione di essere il capo, ha qualcuno che gli accende e spegne la luce, completamente a supporto. Non so se funzionerebbe per lui in Ferrari. Sono italiani, dovrebbe imparare la lingua per capire cosa gli direbbero alle spalle, per iniziare.   Se fossi un team principal firmerei con Max, &egrave; veloce ed &egrave; uno facile da trattare. Se avessi Lewis gli direi solo qual &egrave; l&rsquo;orario della prossima gara e di farsi trovare l&igrave;. A parte questo pu&ograve; fare quel che vuole. Gli taglierei la paga e gli farei fare le sue sponsorizzazioni personali, qualsiasi cosa. Mercedes prova un po&rsquo; a tenerlo a freno, io gli darei completa libert&agrave;&rdquo;.   

Le critiche all&#39;operato di Liberty Media sono affilate come le parole sulla Ferrari e il presunto &quot;modo all&#39;italiana&quot;. Su Hamilton: &quot;Deve restare in Mercedes, gli darei ancor pi&ugrave; libert&agrave;&quot;

Ecclestone, riprendermi la F1? Dovrei smantellare tutto

Seppur tra mille ostacoli, posizioni diverse &ndash; anche contrarie nella votazione dei team a quella risultata la decisione finale, di cancellare il Gran Premio d&rsquo;Australia a seguito della positivit&agrave; al coronavirus di un meccanico della McLaren &ndash;, la Formula 1 &egrave; giunta a una decisione anzitutto di buonsenso.  Cari amici della F1, fermatevi  &ldquo;In termini di assunzione della decisione, abbiamo trascorso la notte a raccogliere input da tutti; se c&rsquo;erano visioni e opinioni differenti? S&igrave;, ed &egrave; stato quello che tutti hanno provato a risolvere, credo per&ograve; siamo giunti alla decisione giusta, sulla quale tutti siamo concordi&rdquo;, ammette Chase Carey.  Poi c&rsquo;&egrave; il dato legato alla programmazione del futuro, sportivo e del business, fattore cruciale per gli interessi economici coinvolti e, direttamente, sostegno all&rsquo;intera esistenza del Circus per come si &egrave; configurato negli ultimi 30 anni.  Navigazione a vista  Chase Carey guarda all&rsquo;attualit&agrave;, la gestione della vicenda Melbourne, prima di spostare l&rsquo;attenzione su quel che (non) sar&agrave; in Bahrain, in Vietnam. Decisioni sul punto d&rsquo;essere annunciate, evidentemente gi&agrave; concordate con i partner locali, arriveranno nei prossimi giorni, forse ore. Non &egrave; affatto irrealistico pensare a un rinvio dell&rsquo;inizio della stagione al Gran Premio d&rsquo;Azerbaijan, in giugno, alla luce dell&rsquo;evoluzione della pandemia di coronavirus e l&rsquo;impatto sulle popolazioni degli Stati europei.  Coronavirus, Formula E sospesa per due mesi  &ldquo;A questo punto il nostro focus &egrave; sui problemi di questo week end. Sono appena arrivato dal Vietnam e stiamo discutendo, a questo punto quel che vogliamo &egrave; verificare i problemi qui e nei prossimi giorni risponderemo agli eventi in arrivo.  &Egrave; una situazione difficile da prevedere, abbiamo utilizzato spesso il termine situazione fluida, oggi &egrave; diversa da com&rsquo;era 4 giorni fa, provare quindi a fare previsioni quando le cose cambiano, &egrave; sfidante&rdquo;. Carey incalzato nel corso della conferenza con i giornalisti presenti all&rsquo;Albert Park, in attesa di una posizione che arriver&agrave; sul GP del Bahrain e del Vietnam ma non dal paddock di Melbourne.  Calendario, opzioni al vaglio  &ldquo;Guarderemo a Bahrain e Vietnam, faremo ulteriori annunci su come navigheremo, gli annunci odierni sono concentrati sul GP d&rsquo;Australia. In termini molto brevi risponderemo agli eventi immediatamente successivi.  Non siamo solo noi a prendere le decisioni, le assumiamo con i nostri partner, la FIA, i partner in Bahrain, &egrave; una situazione in atto. Sono realista, &egrave; uno scenario fluido, guardiamo a come sono cambiate le cose negli ultimi 5 giorni, provare a prevedere cosa sar&agrave; in avanti &egrave; irrealistico.   Tutti vogliono una risposta, a noi piacerebbe avere una risposta, penso non si possa prevedere. Penso dobbiamo continuare a essere in contatto con tutti, ogni esperto, tutti in giro per il mondo, &egrave; uno sport globale e non ci confrontiamo solo con un singolo paese, ci confrontiamo con una serie di complessit&agrave;, dobbiamo proseguire con l&rsquo;evolversi della situazione&rdquo; dice.  GP di Monaco confermato, per ora  Circa la possibilit&agrave; che si sposti verso fine anno il calendario si limita ad aggiungere: &ldquo;Non credo che in questa fase sia produttivo andare per ipotesi. Avremo delle discussioni nei prossimi giorni,i problemi di breve termine, per&ograve; provare a definire dei piani, s&igrave; &egrave; sicuro che stiamo guardando a varie opzioni ma in questa fase non credo si possano definire piani di lungo periodo. Vedremo come evolver&agrave;, tutti sperano che nel mondo si torni in una situazione di operativit&agrave;&rdquo;.  Cash is king  Nelle 24 ore tra le pi&ugrave; convulse in termini politico-organizzativi in 70 anni di campionato del mondo, al gioved&igrave;, Lewis Hamilton ha espresso una posizione da gigante, non solo sportivo. &ldquo;Cash is King&rdquo;, la spiegazione semplice, netta, vera, del perch&eacute; la Formula 1 fosse a Melbourne nonostante quel che accade nel mondo.  Parole alle quali Carey ha replicato: &ldquo;Se il denaro fosse il re non avremmo assunto la decisione presa oggi. Ho gi&agrave; risposto, quindi mi ripeto: col senno di poi le cose appaiono ovviamente diverse, gli eventi si evolvono, le situazioni cambiano e abbiamo assunto una decisione che, date le tempistiche per arrivare qui e svolgere l&rsquo;evento, era con uno scenario globale differente.  Con il cambiare giornaliero della situazione, a volte ora dopo ora, continuiamo a valutare e assumere le giuste decisioni. Abbiamo provato a elaborare tante diverse informazioni nell&rsquo;assumere la scelta giusta al momento giusto e penso l&rsquo;abbiamo fatto.   Credo abbiamo preso la giusta decisione per come si sono sviluppate le cose, penso abbiamo lavorato bene con tutti i nostri partner. Col senno di poi guardi sempre le cose in modo diverso. In molti posti al mondo la situazione in 24-48 ore &egrave; molto diversa di quanto non fosse molto prima. La gente viaggiava tra USA ed Europa, in 24 ore non ci sono pi&ugrave; voli, sono problemi che devi provare a gestire in tempo reale. Provare ad avere tutti gli input degli esperti e fare le cose giuste&quot;.  Westacott tra diritti e un recupero impossibile  Accanto a Chase Carey anche gli organizzatori del GP d&rsquo;Australia, Paul Little presidente del&rsquo;AGPC e l&rsquo;a.d. Andrew Westacott, che su due punti caldi come il pagamento dei diritti alla FOM e la possibilit&agrave; di recupero dell&rsquo;evento, ha chiarito: &ldquo;Annullamenti di questo genere hanno molte conseguenze, ci sono tanti aspetti contrattuali e finanziari. Lavoreremo con i detentori dei diritti commerciali (F1 Group; ndr) nei prossimi giorni e settimane, faremo s&igrave; che delle misure contrattuali adeguate vengano esaminate. Con i tifosi lavoreremo al rimborso dei tagliandi.&nbsp;  Abbiamo usato il termine cancellazione per la tempistica, era importante per i tifosi qui a Melbourne che non vi fosse un&rsquo;errata convinzione dall&rsquo;utilizzo della parola rinvio, intesa come alcune ore. Abbiamo utilizzato la parola cancellazione deliberatamente. Ho imparato dal mondo della Formula 1 a &ldquo;mai dire mai&rdquo;; non abbiamo parlato con Chase di organizzazioni future (riposizionamento del GP in calendario; ndr).  Non c&rsquo;&egrave; la possibilit&agrave; di lasciare le strutture nel parco per settimane n&eacute; mesi, abbiamo il privilegio di poterlo occupare e cerchiamo di ridurre al minimo l&rsquo;impatto delle strutture&rdquo;. 

Le decisioni, i tempi, con i quali la Formula 1 ha deciso di recarsi comunque in Australia. Gli scenari futuri sul calendario, i contratti in essere con gli organizzatori. Chase Carey e Andrew Westacott (a.d. della AGPC) spiegano i passaggi chiave di 24 intense ore

Carey replica a Hamilton, su Bahrain e Vietnam annunci in arrivo

        Aspettando il pronunciamento ufficiale della FIA, che non dovrebbe tardare ad arrivare, gi&agrave; nella giornata odierna, Chase Carey guarda allo scenario del coronavirus e l&rsquo;impatto sullo svolgimento del Gran Premio di Cina, il prossimo 19 aprile. Si va verso il rinvio di data, con alte probabilit&agrave; che possa diventare un depennamento definitivo dal calendario, stante la problematica gestione di una fitta sequenza di gare al ritorno dopo lo stop estivo. I team hanno espresso una posizione contraria a ridurre il break estivo tra GP d&rsquo;Ungheria e GP del Belgio, resta da valutare la fattibilit&agrave; di un inserimento del GP di Shanghai tra la gara di Interlagos e il finale di Abu Dhabi, o tra Suzuka e Austin. Tutte opzioni al limite della praticabilit&agrave;. Rinvio una concreta opzione Di pi&ugrave;: c'&egrave; l&rsquo;incertezza legata alle tempistiche di gestione dell&rsquo;epidemia, il completo rientro dell&rsquo;emergenza, finora fronteggiata con misure essenzialmente legate all&rsquo;isolamento dalle aree maggiormente colpite. Red Bull RB16, presentata la monoposto 2020 &ldquo;I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno a quanti sono stati colpiti in Cina e riconosciamo l&rsquo;importanza dei fatti. Riconosciamo come questo crei incertezza sulla possibilit&agrave; di ospitare un evento in Cina. Attenderemo ulteriori istruzioni dal paese ma riconosciamo, senza dubbio, che esiste una significativa possibilit&agrave;, se non la probabilit&agrave;, che l&rsquo;evento venga rinviato&rdquo;, ha commentato Chase Carey, a Sky Sports News. Le difficolt&agrave; di un posizionamento diverso Il carico di incognite fa presupporre che, se rinvio sar&agrave;, in assenza di un'indicazione di massima sulla data alternativa di svolgimento del GP, avr&agrave; tutti i connotati di una cancellazione di fatto. In merito alla riprogrammazione, Carey ha proseguito:&nbsp;&ldquo;Parte della sfida &egrave; legata al fatto di non conoscere davvero l&rsquo;orizzonte temporale, &egrave; difficile dire quale tempistica pu&ograve; funzionare.  Abbiamo chiaramente un calendario pieno di impegni e non &egrave; facile riprogrammare il Gran Premio in una fase successiva, quando manca solo un mese alla prima gara. La Cina &egrave; un partner molto importante, siamo eccitati dalla crescita che ha sviluppato la collaborazione, tuttavia, ancora una volta, riconosciamo quale sia la cosa principale e in assoluto pi&ugrave; importante (la tutela della salute del Circus e del pubblico; ndr). Lavoreremo con i nostri partner cinesi per provare e vedere, quando ne sapremo di pi&ugrave;, quali opzioni ci siano&rdquo;. L'analisi della Ferrari SF1000: riprogettata ma non rivoluzionata       

L'a.d. della Formula 1 parla apertamente della possibilit&agrave; di rinvio del GP di Cina, in attesa che la FIA ufficializzi una posizione che sembra inevitabile. Le difficolt&agrave; di riposizionare la gara in calendario

Carey, probabile il rinvio del GP di Cina

Ha parlato della Formula 1 che sar&agrave; agli investitori, prima di presentare a Austin il pacchetto di interventi che, dal 2021, cambieranno volto allo sport. Chase Carey tocca temi caldi: il rinnovo degli accordi con le squadre dopo l&rsquo;attuale Patto della Concordia, in scadenza a fine 2020, la necessit&agrave; di cambiare il modo in cui, in Formula 1, si assumono le decisioni, l&rsquo;incremento della competizione oltre i 3 top team oggi a monopolizzare il podio.  MIAMI, OSTACOLI DA SUPERARE  Lo fa alla vigilia del Gran Premio degli USA, Austin sede alla quale Liberty Media vuole affiancare un GP di Miami avversato dai cittadini dell&rsquo;area nella quale dovrebbe svilupparsi il circuito dell&rsquo;Hard Rock Stadium. E Chase Carey, sul punto, ha confermato l&rsquo;intenzione della F1 di lavorare per superare gli ostacoli sorti, da ultimo il &ldquo;no&rdquo; del Consiglio cittadino. Serve un&rsquo;espansione negli Stati Uniti, dopo aver messo a punto un nuovo tassello in Asia, con il GP del Vietnam dal 2020. Non indica un &ldquo;numero perfetto&rdquo; di Gran Premi da disputare in una stagione: si andr&agrave; dove l&rsquo;evento sar&agrave; di qualit&agrave;, assicura. E il bilanciamento con le esigenze logistiche dei team sar&agrave; conseguente.  BUDGET CAP, 2021 GI&Agrave; A HANDICAP?  Il 31 ottobre &egrave; la scadenza per votare sul pacchetto di norme sportive, tecniche e finanziarie che entreranno in atto dal 2021. In realt&agrave;, dal 2020 si sperimenter&agrave; il funzionamento del limite di spesa, sul quale Carey ha garantito un controllo esterno e indipendente, 12 mesi di rodaggio verso l&#39;effettivit&agrave; del 2021.  C&rsquo;&egrave; un interrogativo, un rischio, che accompagna tale passaggio. L&rsquo;effettivit&agrave; del limite di spesa, in vigore dal 2021, consentir&agrave; alle squadre meglio attrezzate e con pi&ugrave; risorse &ndash; quelle che dovranno operare i tagli veri e propri per rientrare nel limite di 150 milioni di euro a stagione &ndash; di anticipare gli investimenti e prepararsi al meglio per la nuova era regolamentare, garantendosi in qualche modo un vantaggio competitivo. Carey &egrave; convinto non accadr&agrave;, di diverso avviso le voci registrate tra le squadre di seconda fascia.  DECISIONI FARRAGINOSE  &Egrave; una Formula 1 che arriva alla definizione del futuro 2021 dopo un percorso avviato nel 2018, ricco di contrasti, opposizioni, divieti veri e propri &ndash; sugli aspetti che richiedevano l&rsquo;unanimit&agrave; per l&rsquo;introduzione gi&agrave; nel 2020, vedi la gara di qualifica &ndash;, che hanno evidenziato nuovamente un sistema di assunzione delle decisioni molto articolato, tema, la &ldquo;governance&rdquo;, sul quale Carey ha commentato: &ldquo;Non voglio scendere nei particolari di quel che abbiamo proposto alle squadre, penso per&ograve; che l&rsquo;obiettivo primario sia la semplificazione della struttura di governo. Oggi ne abbiamo una molto farraginosa, con due livelli di approvazione, votazioni molto complesse e tante parti coinvolte.  Se c&rsquo;era un obiettivo nel superare tutto ci&ograve;, era di semplificare la struttura decisionale per poter avanzare e non avere le dinamiche avute in passato.  Leggi anche: F1, Brawn: &egrave; tempo di cambiare, frustrante chiedere un rinvio  I cinque elementi della discussione avuta con le squadre sono di tipo regolamentare per tre tipi &ndash; finanziario, tecnico e sportivo &ndash; saranno tutti votati domani (oggi; ndr). Comprendono il limite ai costi e cose del genere, elementi finanziari, regolamenti tecnici sull&rsquo;aerodinamica delle monoposto e cose per il futuro delle corse  Altri due elementi non sono oggetto di votazione, la governance e la ripartizione dei ricavi. Siamo in una fase di discussioni avanzate con le squadre su questi aspetti. Si risolver&agrave; in 10 accordi individuali con le squadre, sono accordi pi&ugrave; di tipo unilaterale con le squadre&rdquo;.  RISCHIO APPIATTIMENTO TECNICO    Il timore sollevato dai team, in particolare le grandi squadre, sui grandi cambiamenti alla configurazione aerodinamica delle monoposto 2021, &egrave; legato all&rsquo;omologazione delle monoposto, che lascer&agrave; pochi margini di intervento ai progettisti per la ricerca e lo sviluppo, elementi chiave, parte del DNA della Formula 1.  Si rischia un appiattimento tecnico? Carey ha discusso dell&rsquo;obiettivo finale delle norme, incrociandolo con le voci di nuove squadre in arrivo (scenario escluso dalla FIA sul 2021): &ldquo;Il problema pi&ugrave; grande non &egrave; aggiungere un&rsquo;undicesima o dodicesima squadra, piuttosto &egrave; creare una competizione tra le 10 squadre che abbiamo. Aggiungerne una o due, viceversa, renderebbe il gruppo dei 7 dietro i top 3 solo un gruppo di 9 e non darebbe un grande apporto allo sport.  Se riuscissimo a incrementare da 3 a 6-7 squadre quelle competitive, rappresenterebbe un cambiamento enorme e in positivo. Vorresti che tutti i 10 team, ciascuno di essi, potesse avere una chance. Ci saranno sempre i favoriti e gli outsider, &egrave; un fattore positivo. Non so se l&rsquo;obiettivo sul quale impegnarci sia l&rsquo;assoluta parit&agrave;, probabilmente non &egrave; realistico, per&ograve; vuoi che un outsider possa avere una chance di vittoria e questo &egrave; legato alla qualit&agrave; delle squadre, non alla quantit&agrave;&rdquo;. 

Nel gioved&igrave; di Austin si conosceranno i dettagli finali delle monoposto 2021. Il CEO di Liberty Media parla della necessit&agrave; di ridiscutere il modo di assunzione delle decisioni e l&#39;obiettivo finale delle norme tecniche, finanziarie e sportive: non assoluta parit&agrave;, ma una chance in pi&ugrave; per gli outsider

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