Questo numero di Autosprint &egrave; dedicato a Carlos Reutemann e alla poesia, a volte anche un po&rsquo; maledetta, declinata da quella F.1 capace di generare una quantit&agrave; industriale di passione. Con la scomparsa del pilota argentino cede un altro incastro importante dentro a quel meraviglioso puzzle che ha composto il Circus tra la seconda met&agrave; degli Anni 70 e la prima met&agrave; degli Anni 80. Una delle icone che hanno popolato quella scena piena di miti e leggende, generando un vero fenomeno incurante delle primavere trascorse, rimasto potente anche ai giorni nostri.  Cos&igrave;, mentre il Mondiale di Formula Uno 2021 mette le ruote sul sacrario di Silverstone e cambia la sua storia con il debutto della gara di qualifica, ci sar&agrave; tempo per raccontare e farsi un&rsquo;idea pi&ugrave; approfondita degli effetti di questa soluzione che come tutte le novit&agrave; divide e fa discutere&hellip; Ci perdonerete se abbiamo percorso una strada diversa e scelto di compiere un atto dovuto rendendo omaggio lungo 24 pagine a un personaggio che ha bucato la scena e raccolto molto meno di quanto seminato. Era uomo di Pampa, il Lole, cresciuto in una fazenda, con una faccia da attore e i modi da signore. Uno dei miti anche per la valanga di lettori in continua ascesa di Autosprint, con il settimanale da corsa che in quelle stagioni tocca i picchi di vendita pi&ugrave; alti mai registrati nella sua storia, lunga sessant&rsquo;anni. &Egrave; stato quindi inevitabile lasciarsi andare sull&rsquo;onda di ricordi ancora caldissimi.   Reutemann, l&#39;ultimo saluto della figlia Cora con la copertina di Autosprint  Carezze verso l&rsquo;uomo e il pilota. &Egrave; un numero pieno zeppo di testimonianze, interviste esclusive, ritratti. Davvero da collezione. Trasuda emozione. Ma soprattutto tracima dalla voglia di raccontare il tormentato e tormentoso argentino e un mondo che non esiste pi&ugrave; ma ancora capace di stuzzicare l&rsquo;immaginario collettivo, senza per questo lanciare il messaggio di essere migliore o peggiore. &Egrave; una ricostruzione che cristallizza un&rsquo;epoca straordinaria e la sua vena inesauribile di storie da raccontare. Come quella che ha scritto Carlos Reutemann da Santa Fe, 12 Gp vinti in carriera (5 al volante di una Ferrari nel biennio 1977- 1978), unico pilota che dopo aver vinto in F.1 &egrave; pure salito sul podio (per ben due volte) in una gara valida per il Mondiale Rally. Vice-campione del mondo di F.1 nel 1981 e altre tre volte terzo. Appartiene alla categoria dei quasi campioni. Con quel quasi di mezzo a dare un senso di incompiuto perch&eacute; ristretto dentro ai confini di una bacheca. E invece in Carlos Reutemann c&rsquo;&egrave; molto di pi&ugrave; di un quasi-banale elenco di vittorie&hellip;    In copertina con Paul Newmann  Ripercorrere la carriera di Lole nei giorni tristi del suo adi&ograve;s fa innestare una retromarcia clamorosa nel passato che siamo andati a rileggere anche sulle pagine (mai ingiallite) di Autosprint. Dal mazzo ne sono emerse alcune, piene zeppe di significato. La faccia da bellissimo di Hollywood di Reutemann compare in tutta la sua bellezza per la prima volta sulla copertina del settimanale da corsa nel numero 34 del1 974: &egrave; quello che narra della vittoria numero uno dell&rsquo;argentino in F.1 al Gp del Sudafrica a Kyalami. Ma a proposito di belli di Hollywood. Davvero spettacolare la cover del numero 46 del 1976 con Carlos Reutemann e Paul Newman a prendersi tutta la scena. &Egrave; novembre inoltrato, siamo a Imola e la foto dei due immortalati dalla reflex del mai dimenticato inviato Giancarlo Cevenini, finisce direttamente sulla copertina dell&rsquo;Autosprint diretto da sua maest&agrave; Marcello Sabbatini.  Per quel giorno di test, con ingresso libero, sono settemila a darsi appuntamento in riva al Santerno e assistere a quelle prove dell&rsquo;argentino sulla Ferrari. Forse un modo per esorcizzare il finale del Mondiale 1976 e l&rsquo;ultimo drammatico Gp del Fuji con Lauda che alza bandiera bianca sotto al diluvio, dopo essere scampato solo pochi mesi prima al rogo del Nurburgring, dentro a un campionato terribile. Bello andare a immergersi di nuovo in quelle atmosfere e rileggere la cronaca di quei giorni.  &quot;L&rsquo;attore Paul Newman, il pugile Carlos Duran e circa settemila persone sono state il corollario di due giornate di prove sulla pista di Imola della Ferrari. Reutemann ha girato moltissimo sul tracciato imolese giudicato dall&rsquo;argentino molto bello e sicuro. La vettura di Reutemann aveva ulteriori aggiornamenti delle soluzioni di quella portata in Giappone per Lauda. Paul Newman, accompagnato dal rappresentante della Ferrari in Usamr. Mir, ha seguito interessato le prove. Era stato dal giorno prima a Maranello, per provare una 308GTB4 con la quale potrebbe fare alcune corse negli Stati Uniti assieme al suo amico pilota Elliot Forbes Robinson, abbondando in questo modo la Triumph TR6 che gli ha dato quest&rsquo;anno tante soddisfazioni. Newman si &egrave; detto un entusiasta del Cavallinoe, accompagnato da Reutemann, hafatto alcuni giri della pista, per&ograve; a bordo diuna 124 familiare, non si sa mai&hellip;&quot;.    Un signore racing  Indimenticabile &egrave; anche la copertina maxi- sdraiata su due pagine - del numero 4 del 1977. &Egrave; quella che racconta del primo successoin rosso di Carlos, mani giganteschee un piede destro maledettamente pesante.  &quot;Quando si andava a correre in Sudamerica - racconta Pietro Corradini, uno dei meccanici-icona della Ferrari di quei giorni quando c&rsquo;era ancora il Drake a dirigere la vita del Cavallino - con Reutemann la gente andava in visibilio: nelle due vittorie colte in Brasile con la Ferrari la folla era in delirio. Vuoi che ti dica la verit&agrave;? Lole era un gran signore. Ha ricevuto molto meno di quello che ha dato. Al volante guidava col cuore e con la testa. Ricordo ancora le sue quattro vittorie nel Mondiale 1978. Quando la Rossa andava con lui al volante non ce n&rsquo;era per nessuno. Ripeto: &egrave; stato un grande. Possedeva anche ottima sensibilit&agrave; di guida. E all&rsquo;epoca chi guidava una Ferrari doveva averne inabbondanza, anche perch&eacute; l&rsquo;ingegner Forghieriera sempre lanciato verso gli esperimenti, collaudava sempre nuove soluzioni: non sempre i piloti gradivano. Rammento le lotte tra Furia e Lole: una delle pi&ugrave; belle &egrave; stata al Gp di Brands Hatch quando Forghieri chiede all&rsquo;argentino perch&eacute; non riesce pi&ugrave; a fare un tempo e lui per risposta allarga le braccia e guarda il cielo. A proposito di Brasile, non potr&ograve; mai dimenticare l&rsquo;edizione del 1978. Per la prima volta si correva al Japarepagu&agrave;. Reutemann vinse nuovamente: ma il giorno prima io ero finito in ospedale investito proprio dalla Rossa di Carlos. La vettura mi sfior&ograve; la gamba sinistra, in fase di ripartenza: caddi a terra e mi fratturai la scapola. Il dolore pi&ugrave; grande fu affrontare in ambulanza il tratto tra il circuito e l&rsquo;ospedale. E non posso dimenticare neanche una sera a cena a Zandvoort quando Lole venne al tavolo con noi meccanici. Voleva staccare dopo una giornata di test e calcoli. &ldquo;Se non sto con voi, stasera divento un ingegnere!&rdquo;.    Ha corso con Lauda e Villeneuve come compagni di squadra, due tosti con i quali convivere. Sicuramente ha avuto un rapporto migliore con Gilles rispetto a Niki. Quella Ferrari del 1978 mi &egrave; rimasta nel cuore. E posso dire di aver battuto Villeneuve in quella stagione nel tratto Amsterdam-Zandvoort. Macchine a noleggio. Lui inizia a tamponarmi in autostrada: tutto si risolve con una mia staccata sopra a un marciapiede. Chiudo Gilles. Quando arriviamo a destinazione, scende di macchina, si avvicina e quasi stupito sibila: &ldquo;Tu collega&rdquo;. Certe cose potevano succedere soloa quell&rsquo;epoca. Ma fammi concludere con un ultimo aneddoto su Reutemann. &Egrave; il 1981 e con la Williams &egrave; in lotta per il Mondiale. Noto che sulla sua vettura si sta sfilando una ghiera. Vado da Lole e gli dico: &ldquo;D&igrave; ai tuoi di controllare l&rsquo;altezza&rdquo;. Lui guarda prima la sua monoposto e poi me e mi dice:&ldquo;Grazie Pietro&rdquo;. Ecco me lo porto ancora dentro ben stampato nel cuore&quot;.    Adi&ograve;s, Amigo!  &nbsp; 

&quot;Abbiamo percorso una strada diversa e scelto di compiere un atto dovuto rendendo omaggio lungo 24 pagine a un personaggio che ha bucato la scena e raccolto molto meno di quanto seminato. Era uomo di Pampa, il Lole, cresciuto in una fazenda, con una faccia da attore e i modi da signore&quot;

L&#39;editoriale del Direttore: Carlos, vero eroe e gran signore della F.1 cult

Addio a Lole, addio al vicecampione del mondo di Formula 1 nel 1981 che sfior&ograve; il titolo che poi vinse Nelson Piquet. Il motorsport piange Carlos Reutemann, ex pilota Ferrari, Brabham, Lotus e Williams che se ne va a 79 anni. A dare il triste annuncio &egrave; la figlia Cora su Twitter che conferma purtroppo l&#39;aggravarsi delle condizioni di salute dell&#39;argentino.  &ldquo;Pap&agrave; se n&rsquo;&egrave; andato in pace e con dignit&agrave; dopo aver combattuto come un campione con un cuore nobile e forte che &egrave; lo ha accompagnato fino alla fine. Sono orgogliosa e benedetta per il padre che ho avuto. So che sar&agrave; con me tutti i giorni della mia vita fino a quando ci incontreremo di nuovo nella casa del Signore&rdquo;, si legge nel tweet.   Pap&aacute; se fue en paz y dignidad despu&eacute;s de luchar como un campe&oacute;n con un coraz&oacute;n noble y fuerte que lo acompa&ntilde;&oacute; hasta el final. Siento orgullo y bendici&oacute;n por el padre que tuve. S&eacute; que me acompa&ntilde;ar&aacute; todos los d&iacute;as de mi vida hasta que nos volvamos a encontrar en la casa del Se&ntilde;or pic.twitter.com/84wo3WgfTg &mdash; Cora Reutemann (@CoraReutemann) July 7, 2021    Addio a un grande pilota  Reutemann dal 2017 combatteva contro un tumore al fegato e a maggio scorso era stato ricoverato in ospedale per un&#39;emorragia intestinale. Le sue condizioni purtroppo sono peggiorate nella giornata di ieri, tanto che era stato trasferito in terapia intesiva, nella sua Santa Fe.  Nella sua carriera decennale in Formula 1 ha collezionato 146 Gran Premi tra gli anni 70 e i primi anni 80, vincendo 12 gare e conquistando sei pole position. Con la Casa di Maranello ha conquistato due GP di Interlagos consecutivi nel 1977 e nel 1978, oltre ai due GP degli Usa e quelli di Gran Bretagna a Brands Hatch. &nbsp;   

Il pilota argentino, ex Ferrari, Brabham, Lotus e Williams &egrave; scomparso all&#39;et&agrave; di 79 anni a Santa Fe, per complicazioni dovute ad un&#39;emorragia intestinale&nbsp;

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L'editoriale del Direttore: Carlos, vero eroe e gran signore della F.1 cult

La F1 piange la morte di Carlos Reutemann