        Agli azionisti di Exor, John Elkann, pu&ograve; indirizzare una lettera sostanzialmente diversa in questo 2024 per quanto riguarda la prospettiva Ferrari.&nbsp; C'&egrave;, anzitutto, spazio per un ricordo di Sergio Marchionne, nel ventennale della nomina ad amministratore delegato della fu FCA. "L'azienda era passata attraverso una serie di amministratori delegati prima del suo arrivo ed era sull'orlo del fallimento. Quando rifletto su dove siamo oggi, sono molto grato a Sergio per averci dimostrato che l'impossibile &egrave; possibile. Il suo coraggio e la sua tenacia hanno salvato prima la Fiat, poi la Chrysler e i posti di lavoro di centinaia di migliaia di persone che lavoravano direttamente e indirettamente con queste aziende. Oggi vediamo lo stesso coraggio e la stessa tenacia nella leadership e nelle persone di Stellantis", scrive Elkann. Sterzi a parte: Hamilton si piega e non si spezza "Mentre continuiamo ad andare avanti, ricorderemo sempre ci&ograve; che Sergio ha giustamente detto: 'La mediocrit&agrave; non vale mai il viaggio'. Ci manchi molto, caro Sergio". Ferrari, la Scuderia &egrave; un esempio di passi in avanti Poi, spazio al mondo Ferrari. La SF-24 ha aperto un nuovo capitolo di competitivit&agrave;, fatto di podi, una vittoria e il ruolo di seconda forza in campo ben consolidato. Il tutto con l'attesa verso un 2025 che vedr&agrave; l'arrivo di Lewis Hamilton, citato da Elkann. "Il 2024 sar&agrave; un anno in cui accelereremo il nostro obiettivo di costruire grandi aziende con il giusto allineamento di propriet&agrave;, governance e leadership. La Scuderia Ferrari sta dando un buon esempio di questi progressi, visto che ha iniziato la nuova stagione di F1 con dei podi. Con il successo, &egrave; importante tenere a mente le parole di Lewis Hamilton (che si unir&agrave; alla Scuderia nella prossima stagione): 'Nelle corse ci sono sempre cose da imparare, ogni singolo giorno. C'&egrave; sempre spazio per migliorare e credo che questo valga per tutto nella vita'. Le sue parole sono in linea con i nostri valori: Ambizione e Umilt&agrave;". La Ferrari elettrica sar&agrave; fedele alla tradizione Su un altro fronte, quello industriale, la Ferrari lavora all'elettrificazione e al progetto della prima elettrica a batteria, che verr&agrave; presentata nel corso del 2025. Le assicurazioni di Vigna sul dna Ferrari che sar&agrave; ben presente anche sull'inedita elettrica sono quelle di Elkann. "Non vediamo l'ora di ottenere altre vittorie con i clienti, i fan e i dipendenti, mentre Benedetto Vigna e il suo team di leadership mantengono il loro approccio 'con le quattro ruote ben per terra' e il Cavallino Rampante continua il suo viaggio verso l'elettrificazione rimanendo fedele alla sua tradizione".       

Il presidente della Ferrari, nel rivolgersi agli azionisti di Exor, ha ricordato Sergio Marchionne, &nbsp;commentato i progressi sportivi del team e richiamato le parole di Lewis Hamilton, "ferrarista eletto" verso il 2025

Elkann cita Hamilton: Nelle corse c'è sempre da imparare e migliorare

Non &egrave; mai stata in lizza per la vittoria la Scuderia Ferrari nel GP dell&#39;Arabia Saudita, ma il bilancio del team di Maranello &egrave; comunque positivo. Terzo Leclerc, autore anche del giro veloce, mentre Bearman nonostante le difficolt&agrave; del debutto &egrave; riuscito a portare la SF-24 al settimo posto finale contribuendo a incrementare il bottino iridato della Rossa. Una gara da bicchiere mezzo pieno, a cui hanno assistito anche Carlos Sainz, ai box all&rsquo;indomani dell&rsquo;intervento chirurgico che gli ha impedito di partecipare al GP, e John Elkann. Ed &egrave; stato proprio il presidente della Ferrari il primo a spendere parole di apprezzamento nei confronti del team. Ecco cos&rsquo;ha detto.    Elkann: &quot;Dobbiamo continuare a migliorare e progredire&quot;  &ldquo;Fuochi d&rsquo;artificio per Ferrari! Leclerc ha ottenuto il podio, e ha fatto il giro veloce, e abbiamo avuto un grande debutto per il pilota pi&ugrave; giovane che la Ferrari abbia mai avuto in Formula 1. E grande spirito di squadra anche per Carlos Sainz che nonostante l&rsquo;intervento era l&igrave;: questo &egrave; ci&ograve; che fa sentire la Ferrari. Siamo sempre molto orgogliosi per tutti quelli che hanno lavorato per un risultato che &egrave; estremamente incoraggiante&rdquo; ha spiegato Elkann poco dopo la bandiera a scacchi.  &ldquo;Uno dei grandi sforzi che &egrave; stato fatto in Ferrari negli ultimi anni &egrave; stato quello di puntare sui giovani. Charles e Oliver (Leclerc e Bearman, n.d.r.) sono due piloti cresciuti con la Rossa. &Egrave; bello vedere come la Ferrari sia un luogo dove il talento si pu&ograve; esprimere&rdquo; ha proseguito il presidente.  GP Arabia Saudita, la classifica Piloti aggiornata dopo Jeddah  E riguardo le prestazioni espresse dalla SF-24 in questi primi due GP del 2024: &ldquo;Se guardiamo dove eravamo un anno fa, questo Campionato &egrave; partito meglio, ma l&rsquo;importante &egrave; cercare sempre di migliorare e progredire. Nel 2026 si chiuder&agrave; un ciclo, dobbiamo continuare a essere competitivi e ad alimentare lo spirito che si sente questa sera&rdquo;.   Infine, John Elkann ha commentato l&rsquo;abbraccio tra Bearman e Lewis Hamilton, che l&rsquo;anno prossimo correr&agrave; per la Ferrari e che &egrave; stato fortemente voluto proprio dal presidente: &ldquo;Ho sempre detto negli anni che &egrave; un grandissimo pilota. Il suo arrivo in Ferrari &egrave; un segno di come possiamo fare grandi cose. L&rsquo;abbraccio con Oliver? Dimostra quanto sia un grande campione anche fuori dalla pista, e un esempio per le prossime generazioni&rdquo; ha concluso Elkann. 

Il presidente della Rossa ha speso parole di stima nei confronti di Leclerc, Bearman e Sainz dopo il GP d&#39;Arabia Saudita. Con un occhio puntato gi&agrave; a Lewis Hamilton

Elkann: &quot;Risultato incoraggiante. In Ferrari grande spirito di squadra&quot;

Quando, nel luglio 2018, John Elkann assunse la Presidenza della Ferrari sostituendo lo sfortunato Sergio Marchionne, l&rsquo;accoglienza del nostro ambiente, quella di tutti noi cosiddetti giornalisti specializzati, fu tanto educata ma tiepidina assai. Venata dai sussurri laterali e dai gridolini che di solito si emettono in questi casi, quando si scrive una cosa ma fondamentalmente se ne pensa un&rsquo;altra.  In estrema sintesi, anche l&rsquo;opinionista pi&ugrave; simpatico e conciliante, per non dire accondiscendente, non poteva esimersi dal notare che John Philip Jacob Elkann al tempo ben poco aveva dell&rsquo;uomo di corse. Tutt&rsquo;al pi&ugrave;, certo che s&igrave;, poteva essere definito uno sportsman - usando una definizione ellittica cara al nonno, l&rsquo;Avvocato Gianni Agnelli -, ma delle competizioni per duri e puri, quelle alla mistura di Castrol a condire curvoni, gioie terribili e poesia ruvida, fin l&igrave; Elkann medesimo a rigor di logica non ne aveva mangiato manco due pizzichi.  Per tutti era un beneducato finanziere in libera uscita, in altre faccende affaccendato, agonisticamente anaffettivo e presumibilmente poco empatico con l&rsquo;universo racing. In buona sostanza, un amabile estraneo totalmente privo della voglia e dell&rsquo;attitudine a non esserlo.  Tirando le conclusioni, pi&ugrave; che una soluzione tout court, lui sembrava una specie di problema.    Elkann, un presidente che ha stupito  Quasi sei anni sono passati da allora, ci apprestiamo all&rsquo;inizio della sua settima stagione da Presidente Rosso, siamo alla vigilia delle aperture simultanee WEC-F.1 e penso sia giusto e onesto fare una botta di conti giudicandolo a secco, come si fa coi politici giunti a un punto nodale del mandato.  Fin dal gennaio 1974 imperava una specie di tab&ugrave; in Ferrari e consisteva nell&rsquo;incompatibilit&agrave; dell&rsquo;impegno simultaneo in F.1 e nel mondiale endurance. Era il pi&ugrave; odioso dei limiti ma anche il pi&ugrave; sensato, perch&eacute; ai tempi del Drake serviva a concentrare un sistema di risorse scarse sull&rsquo;unico obbiettivo prioritario e sostenibile per quella Ferrari. Ossia i GP.  Di pi&ugrave;. Nei decenni il grande capo della F.1 Bernie Ecclestone aveva ottenuto l&rsquo;assicurazione di una Rossa in esclusiva legata alla F.1 e mai occhieggiante altrove, per non far crescere discipline concorrenti o alternative.  Lo sapevano tutti. La Ferrari era destinata o, secondo i romantici, condannata ormai a fare solo la belva da Circus. Ebbene, con la determinazione pi&ugrave; sorprendente, rivoluzionaria, tranchant e inattesa, Elkann decide in era Covid la costruzione di un proto Hypercar Ferrari per attaccare il WEC&nbsp;dal 2023 e con esso la 24 Ore di Le Mans. E da responsabile sceglie di dare massima fiducia ad Antonello Coletta, l&rsquo;uomo venuto dall&rsquo;antica gavetta del Ferrari Challenge e dalla palestra nobile dei Clienti Corse, affidandosi cos&igrave; a uno tostissimo, audace, scaltro ma anche perdutamente appassionato di corse.  Il resto &egrave; leggenda. La 499P inizia il mondiale con una pole, poi, in crescendo rossiniano, dopo una notte folle e meravigliosa sbanca Le Mans. Quella stessa Le Mans alla quale nel 2021 Elkann era andato a dar bandiera, giusto alla stessa et&agrave; del nonno Gianni che l&rsquo;aveva fatto gi&agrave; nel 1968. Elkann segue Coletta anche nel mettere una quota di circa il 50% di piloti italiani in squadra e anche questa &egrave; una mezza rivoluzione. In GT la 488, diventa la Ferrari pi&ugrave; vittoriosa di sempre, prosperando lui imperante e quindi arriva la 296 GT3, la quale sbanca la 24 Ore del Nurburgring 2023, poco prima di Le Mans, e un mese fa trionfa alla 24 Ore di Daytona, facendo il grande slam delle maratone, tra prototipi ibridi e Gt tradizionali.  F1 2024, la guida al mondiale: i piloti  Il progetto F1 Ferrari con Hamilton in Rosso  La F.1 sembrerebbe quasi il punto dolente del suo regno. L&rsquo;enclave riottosa. Ma all&rsquo;improvviso John Elkann, che quasi sempre tace o illustra concetti volutamente non dirompenti, si mette a far cose. La prima, prende Fr&eacute;d&eacute;ric Vasseur per Team Principal al posto di Mattia Binotto. A freddo, nel mondo, a parte i parenti di Vasseur, pochi parrebbero entusiasti. Ma una mattina d&rsquo;inverno inoltrato 2024, all&rsquo;improvviso, tutto diventa pi&ugrave; chiaro. In fondo lo stesso Vasseur &egrave; il solo manager al mondo con cui Lewis Hamilton &egrave; restato imbattuto, vincendo in F.3 e in Gp2. Lo conosce dalla culla professionistica e ha la sua piena fiducia. Vasseur diventa il cavallo di Troia per conquistare Lewis Hamilton e portarlo al Cavallino, con John Elkann sorprendentemente nelle vesti dell&rsquo;acheo, ovvero di futuro odisseo che elude le mura nemiche, carpendone il tesoro pi&ugrave; agognato.    Dai tempi di Michael Schumacher il popolo Ferrari non sognava cos&igrave;. Ma non finisce qui. Per la prima volta dai tempi di Fangio, la Ferrari torna a scommettere su un campione che ha gi&agrave; compiuto quarant&rsquo;anni e anche questa &egrave; una rivoluzione.  Di pi&ugrave;. Hammer in Ferrari dal 2025 accetter&agrave; la pi&ugrave; epica sfida mai lanciata a bordo di una Rossa dai tempi di Schumi. Quella di riscrivere la storia, ghermendo l&rsquo;ottavo titolo. Ma questo &egrave; ancora niente, in fondo. Perch&eacute; tutto ci&ograve; avverr&agrave; con la caduta di un altro grande tab&ugrave;, in casa Ferrari, forse il pi&ugrave; grande di tutti. Lo schema a una punta, ossia a un solo capitano. Molto caro a Montezemolo e Todt. In atto dal 1991, dopo che nel 1990 avevano corso insieme Prost e Mansell. Era stato il fiore all&rsquo;occhiello dell&rsquo;era Schumi: un uomo solo al comando e l&rsquo;assistman di turno a dare una mano e zitto.  Per carit&agrave;, uno schema che aveva portato sei iridi Costruttori e cinque piloti nelle sei stagioni pi&ugrave; feconde, quindi chapeau tutta la vita, eppure il cuore incandescente dei ferraristi sognava anche altro. Il gioco a due punte. Il dream team con supermanici a pari dignit&agrave;, che partono senza gerarchie preconcette. La cosa pi&ugrave; simile alla Ferrari libera e selvaggia di Enzo Ferrari.   Vasseur e la Ferrari SF-24 costante: &quot;Sar&agrave; pi&ugrave; facile lavorare allo sviluppo&quot;  Una Ferrari da fantascienza  Dopo pi&ugrave; di trent&rsquo;anni John Elkann supera, demolisce e sgombera anche questo baluardo. Hammer &amp; Charles nel 2025 saranno generali privi di reclute in una Ferrari senza paura. Riassumo? Riassumo. Sei anni fa neppure uno scrittore di fantascienza estrema avrebbe mai potuto prevedere uno scenario in cui la Ferrari tornava nei proto, portava a casa la coppa del Centenario alla Sarthe, si sparava un programma quinquennale con una vettura gi&agrave; nel mito, facendo il paio in modulazione GT. Smettendo di considerarsi vestale schiava della F.1, affrancandosi dall&rsquo;esclusivit&agrave; ma allo stesso tempo sbalordendo il mondo nell&rsquo;acquisire il pi&ugrave; imprendibile dei campionissimi e affiancandolo al pi&ugrave; amato degli alfieri moderni, Leclerc, a parit&agrave; di condizioni, cosa che non accadeva in Ferrari da due anni dopo la scomparsa del Drake.  Detto tutto ci&ograve;, vorrei dire solo una cosa, della quale ci si dimentica troppo spesso. Grazie per tutto questo, Presidente John Elkann. Grazie anche di una vigilia cos&igrave;. Piena di non uno ma di tanti sogni realizzabili. Poi non so se leopardianamente il meglio sta nell&rsquo;attesa, ma, comunque, sia nel Wec che in F.1, questo &egrave; un sabato del villaggio sontuoso e bellissimo. Restano da attendere solo dei gran bei d&igrave; di festa. Glieli auguro, anzi, noi tutti di Autosprint glieli auguriamo di cuore, perch&eacute; sontuosamente cercati e sempre pi&ugrave; meritati. Altroch&eacute;. Da un Presidente col dono della visione: empatico, passionale, affettivamente coinvolto e lucidamente coraggioso. 

Al timone del Cavallino Rampante&nbsp;&egrave; coraggioso, rivoluzionario e spiazzante

Ferrari, chi l&#39;avrebbe mai previsto un John Elkann cos&igrave;?

La permanenza di Leclerc e Sainz in Ferrari ha, oltre al supporto della logica, le parole del presidente John Elkann a mettere un timbro di ufficiosit&agrave; sull&#39;accordo per le stagioni oltre il 2024.  Intervenendo all&#39;Investor Day di Exor, Elkann ha risposto sulla situazione contrattuale dei due piloti confermandone il futuro in Ferrari. &quot;Sainz e Leclerc? Restano, certamente&quot;, le parole di Elkann riprese dall&#39;agenzia di stampa Italpress.  Si attende l&#39;ufficializzazione dei due rinnovi, materia sulla quale Carlos Sainz, nelle scorse settimane, indicava il periodo invernale come quello ideale per confrontarsi con la Ferrari e arrivare a un accordo per il 2025 e oltre. Stesso scenario per quanto riguarda la scadenza del contratto di Leclerc, a fine 2024.  Tracciando un bilancio del campionato conclusosi ad Abu Dhabi, Elkann ha aggiunto: &quot;La stagione &egrave; stata deludente perch&eacute; siamo arrivati terzi in campionato. Ma nell&rsquo;ultimo quarto del campionato abbiamo potuto competere anche con la Red Bull e abbiamo fatto molte pole. Ora dobbiamo prendere tutto questo per spingere ancora&quot;.&nbsp; 

Sul futuro dei due ferraristi arrivano le parole del presidente del Cavallino, a confermarne la permanenza a Maranello dopo il 2024

Ferrari, Elkann annuncia il rinnovo per Leclerc e Sainz

        C'&egrave; la mano di Frederic Vasseur nella Ferrari che ha avviato un profondo cambiamento nel corso del 2023. Di tecnici e non solo. Una stagione difficile sul piano sportivo per le prestazioni di un progetto nato in continuit&agrave; con le idee introdotte sulla F1-75. Dal 2024 sar&agrave; un'altra la filosofia progettuale e la speranza &egrave; che siano altre le prestazioni e la loro costanza. Una Ferrari forte su specifici circuiti &egrave; riuscita a ottenere una vittoria, diversi podi e pole position quest'anno. Ad Abu Dhabi contender&agrave; il secondo posto nel Costruttori a Mercedes e lo slancio pare essere dalla parte della SF-23.&nbsp; L'editoriale del Direttore: Rossa, armi pari con Max Poi c'&egrave; la riorganizzazione della Gestione Sportiva, curata da Vasseur e sulla quale il presidente John Elkann, intervistato dalla BBC a Las Vegas, ha indicato i punti cruciali di una filosofia che sta tornando il cardine della Rossa, come fu ai tempi della direzione Todt e poi troppo a lungo &egrave; mancata negli ultimi anni a Maranello. Assunzione di responsabilit&agrave; e agilit&agrave; Guarda ai rivali, a chi ha costruito cicli dominanti di recente, Mercedes e Red Bull, individuando un tratto comune. "Quel che &egrave; davvero importante &egrave; quanto l'assunzione di responsabilit&agrave; sia stata uno dei pi&ugrave; grandi fattori alla base dei risultati ottenuti dai nostri avversari. E anche l'agilit&agrave; operativa, nonostante le loro strutture pi&ugrave; grandi. Tendevano a essere pi&ugrave; snelli, pi&ugrave; rapidi.&nbsp; Fred aveva tutte queste caratteristiche, avendo lavorato nel motorsport per tutta la sua vita professionale e avendo ottenuto molti successi in diverse categorie. Ma anche in Formula 1, avendo gestito squadre pi&ugrave; piccole. Da un lato ha portato la cultura della responsabilit&agrave; e della rendicontazione; sa anche, perch&eacute; ci ha operato, lavorare in strutture pi&ugrave; piccole, pi&ugrave; efficaci e snelle: era assolutamente qualcosa che ci mancava rispetto ai nostri rivali pi&ugrave; forti.&nbsp; Rendicontazione vuol dire che hai le tue responsabilit&agrave; e, in qualche modo, una cultura della colpa devia da questa visione. Una cultura con una chiara individuazione delle responsabilit&agrave; ci &egrave; mancata dai tempi di Jean Todt e poi di Stefano Domenicali". Piloti dal potenziale elevato da trasformare in risultati Il lavoro per tornare a essere una squadra in grado di lottare per il titolo sar&agrave; lungo. Red Bull ha un vantaggio tecnico non semplice da mettere in discussione. A Maranello arriveranno nuovi tecnici ma avverr&agrave; nei tempi della Formula 1, che sul tema sono tradizionalmente molto dilatati. "&Egrave; un segnale molto forte che cos&igrave; tante persone incredibilmente talentuose vogliano venire in Ferrari", prosegue Elkann. Talenti che la Ferrari ha nei piloti, con Leclerc e Sainz entrambi con un contratto da discutere e verso un rinnovo da considerare del tutto logico. "Charles &egrave; un pilota molto forte e dal potenziale enorme. Non c'&egrave; motivo per cui non debba diventare un campione del mondo. Crediamo che i nostri piloti siano molto forti e abbiano un potenziale molto alto. &Egrave; importante poter lavorare per trasformare quel potenziale in risultati reali". Chiarezza sulle regole Il presidente Elkann non ha mancato un richiamo alla Federazione. All'organo di governo chiede chiarezza nell'applicazione delle norme e porta due esempi su tutti. "E' importante riuscire a fare chiarezza sulle regole e la loro applicazione. Non vuoi che accadano cose come la conclusione del campionato nel 2021. E non vuoi che ci siano situazioni come quella qui a Vegas, dove subisci una penalizzazione di 10 posizioni senza avere alcuna colpa. Quindi, serve maggior chiarezza dal punto di vista normativo sulle regole, la loro applicazione e su quanto abbiamo visto con il budget cap".       

La squadra va nella giusta direzione per tornare a essere contendente al titolo. John Elkann parla dei piloti, del lavoro portato avanti da Frederic Vasseur e di una Fia alla quale chiede maggior chiarezza

Ferrari, Elkann: con Vasseur torna la cultura della responsabilità e l'agilità

La Ferrari, in Austria, lancia timidi segnali positivi. Anche se Verstappen resta imprendibile, Leclerc prende un ottimo secondo posto, mentre Sainz resta ai margini del podio solo per la penalit&agrave; di 5&rdquo; presa per aver infranto i track limits. Il dominio della Red Bull &egrave; fuori discussione, ma la Rossa ha mostrato progressi incoraggianti, che dimostrano come il lavoro fatto dalla Gestione Sportiva per &ldquo;salvare&rdquo; SF-23 e stagione stia iniziando a pagare.    Elkann soddisfatto  Ed Elkann, presente in Austria, ha elogiato il lavoro di tutto il team dichiarando a Sky: &ldquo;Siamo tutti molto felici di aver visto la Ferrari battagliare contro la Red Bull su un circuito diventerete e impegnativo. Di positivo ci sono i progressi della macchina e la qualit&agrave; die piloti che abbiamo. Hanno fatto una bella gara, Leclerc ha fatto podio e Sainz si &egrave; impegnato tanto, ma la cosa importate &egrave; vedere questi progressi. Continuiamo cos&igrave;, facciamo un passo alla volta. Non &egrave; il momento di demoralizzarsi, dobbiamo concentrarci sui nostri progressi e puntare a migliorare gara per gara. In Austria abbiamo finalmente visto quello a cui auspicavamo, una Ferrari che va tutta in una unica direzione&rdquo;.  Rinnovi di Leclerc e Sainz? Non sono una priorit&agrave;  Resta per&ograve; di stretta attualit&agrave; il discorso rinnovo per Leclerc e Sainz, ma Elkann ha preferito glissare, per il momento, dicendo: &ldquo;Come ha gi&agrave; detto Vasseur, ci sono altre priorit&agrave; sui rinnovi, adesso godiamoci questa grande gara e il momento positivo&rdquo;.  sky:sc:847129:17327:e6404a5432b1988ea2e71ec092e8608a 

Il presidente Ferrari, presente al Red Bull Ring, ha preferito glissare sull&rsquo;argomento rinnovo per Sainz e Leclerc, mettendo l&rsquo;accento solo alla prestazione positiva della Rossa in Austria

Elkann: &ldquo;Ferrari progredisce, godiamoci i passi avanti&rdquo;

Ecco come il Presidente della Ferrari, John Elkann, ha festeggiato la vittoria della Ferrari alla 24 Ore di Le Mans

Ferrari vince Le Mans, la gioia di Elkann

La Ferrari 499P ha trionfato a Le Mans, dopo mezzo secolo di assenza nella top class dell&#39;Endurance e a quasi 60 anni dall&#39;ultimo successo a La Sarthe. Vittoria che riempie di orgoglio gli uomini di Maranello, ma soprattutto&nbsp;John Elkann, che questa Hypercar l&#39;ha fortemente voluta e ha spinto Coletta,&nbsp;Cannizzo e Amato Ferrari a gettare il cuore oltre l&#39;ostacolo per realizzare una vettura bella e vincente.    Le dichiarazioni di Elkann  &nbsp;&quot;Oggi abbiamo vissuto una giornata indimenticabile, che dedico a tutti coloro che lavorano in Ferrari. Dopo 50 anni siamo tornati a partecipare alla massima categoria dell&rsquo;endurance, che ha segnato la nostra storia e quella dello sport automobilistico. Siamo orgogliosi di avere portato l&rsquo;Italia sul gradino pi&ugrave; alto del podio della 24 Ore di Le Mans, celebrando nel modo migliore il centenario della gara pi&ugrave; importante al mondo nella categoria&quot; - ha detto&nbsp;il presidente di Ferrari, John Elkann - La vittoria che Antonello Coletta, Amato Ferrari e tutta la squadra Ferrari, dai meccanici ai piloti, hanno conquistato in condizioni difficili - per la stessa durata della gara, per il meteo incerto e per i nostri avversari fortissimi - deve essere di esempio per tutti noi. L&rsquo;emozione che hanno regalato ai nostri tifosi in una giornata storica lega passato, presente e futuro e ci ricorda l&rsquo;importanza di avere il coraggio e l&rsquo;umilt&agrave; di migliorare sempre.&nbsp;Con entusiasmo e felicit&agrave; voglio ringraziare tutti i nostri colleghi che ci hanno portato a una grande vittoria: un successo che celebriamo con i nostri tifosi e il nostro Paese&quot;, ha concluso. 

Il presidente della Ferrari si &egrave; cos&igrave; complimentato con tutto il team della Rossa per la vittoria alla 24 Ore di Le Mans

Elkann: &quot;E&#39; la vittoria di&nbsp;Antonello Coletta, Amato Ferrari e tutta la squadra Ferrari&quot;

Due fratelli, due caratteri, due stili diversi. Capita in quasi tutte le famiglie. La differenza, qui, la fanno il cognome, Elkann, che rimanda al cognome Agnelli; la fanno i ruoli. John, il maggiore, ha 47 anni. E&rsquo;, tra l&rsquo;altro, presidente Ferrari; Lapo, 45 anni, &egrave; imprenditore. Non fa pi&ugrave; parte del consiglio di amministrazione del Cavallino ma alla Ferrari &egrave; vicino, accostato per ragioni ovvie, abbinate ad una passione &ndash;per la Ferrari e per la Juve- esternata in continuazione. Incitamenti e strigliate, le ultime soprattutto, utilizzando l&rsquo;immediatezza del tweet. Poche parole per mandare messaggi immediatamente clamorosi, ovviamente strumentalizzati. Abbastanza, data una certa ermeticit&agrave; connessa allo strumento utilizzato, per innescare polemiche, sospetti, illazioni, secondo prassi tipica della rete. Ciascuno &egrave; libero di dire o scrivere ci&ograve; che gli pare, si capisce. Per&ograve;, visto il cognome e i ruoli, diventa complicato in questo caso cogliere il senso o, meglio, l&rsquo;utilit&agrave; di certi segnali. Che la Ferrari debba &ldquo;svegliarsi&rdquo; &egrave; un pensiero diffuso: attraversa la passione di una quantit&agrave; di tifosi.   GP Miami: gli orari tv del fine settimana su Sky, NOW e TV8  E&rsquo; una esortazione, certo. Ma &egrave; anche un invito superfluo visto che la necessit&agrave; di migliorare credo occupi le risorse intere di chiunque si trovi dentro la Gestione Sportiva. Con tutte le complicanze tecniche che sappiamo e immaginiamo, trattandosi di un universo tecnicamente complesso dentro il quale gente sveglissima spesso non basta per colmare un handicap da pista. Il fatto &egrave; che non &egrave; questo il punto. Nei messaggi rilasciati da Lapo &egrave; quasi inevitabile riconoscere un sotto-testo indirizzato al fratello John. Con il quale, comunicare in maniera diretta, magari privata, persino costruttiva, sembra impossibile. Le grida di allarme di Elkann Jr, sembrano contenere la necessit&agrave; di discostarsi dall&rsquo;operato di Elkann Sr, quindi di porsi al di fuori di ogni sfera di potere, posizione che permette di esternare un disappunto da semplice tifoso. Si ma Lapo Elkann un semplice tifoso non &egrave; affatto. Chiunque immagina che conosca retroscena ignoti ai pi&ugrave;. Il che attribuisce ad un verbo, un aggettivo pesi rilevanti. Non vanno d&rsquo;accordo i fratelli Elkann? Cos&igrave; pare. Del resto basta osservarli per misurare differenze enormi.    Alla esuberanza di Lapo corrisponde la riservatezza di John. Il quale, non a caso, non raccoglie, non commenta. Le sue parole, cos&igrave; come le sue apparizioni in quanto capo della Ferrari, sono rare come nevicate in citt&agrave;. Compaiono una tantum, alludono ad una attesa mai troppo entusiasta rispetto alla F.1, si accendono a proposito delle altre attivit&agrave; sportive della Ferrari, come se fossero comparabili alla vera sfida, quella che riguarda le macchine guidate da Leclerc e Sainz. John Elkann non esterna affatto. Non interviene a difesa della squadra, sembra determinato a non entrare nei meriti del dibattito. Aspetta. Delega. All&rsquo; a.d. Benedetto Vigna, soprattutto. Il che complica la comprensione profonda dei meccanismi decisionali al vertice. In molti lo descrivono come scarsamente appassionato di corse. In moltissimi vorrebbero da lui un approccio pi&ugrave; caldo, pi&ugrave; simile a quello di chi l&rsquo;ha preceduto in quel ruolo, da Enzo Ferrari a Luca di Montezemolo, a Sergio Marchionne. E&rsquo; che stiamo parlando di una persona diversa, che piaccia o meno, destinata a dare un indirizzo proprio alla Ferrari di oggi e di domani, vedremo in che termini, magari con qualche sorpresa clamorosa a proposito di scelte agonistiche. Ghiaccio e fuoco. John e Lapo. Magari non &egrave; solo, non &egrave; proprio cos&igrave;. Di certo una opposizione che ha radici antiche, private, e che sconcerta, destabilizza. Non aiuta nessuno dei due, nemmeno un appassionato, ammesso e non concesso che la tifoseria Ferrari, vastissima, costituisca davvero una priorit&agrave; per entrambi, un patrimonio mai esclusivo. Due fratelli che in realt&agrave; e alla fine, comunicano una incomunicabilit&agrave;. In modi opposti, diversissimi, rappresentano una doppia solitudine, una attitudine al dialogo frantumata.   

Due fratelli, la stessa famiglia ma contesti, incarichi, modi e stili differenti. Anche quando si parla di Ferrari e Formula 1, mostrando passione su posizioni distinti

Lapo e John: due modi molto diversi di essere Elkann

L&rsquo;unica cosa certa &egrave; che quelle parole sono al tempo stesso schiaffi e carezze, partono da una mano che &egrave; ferro e piuma in un solo istante, sono sillabe che si rincorrono animate da un atto d&rsquo;amore e da una ribellione spontanea. Quelle parole sono l&rsquo;abbraccio tenero e anche la scrollata energica che si deve all&rsquo;amico che sembra rassegnato. S&igrave;, intorno alla Ferrari (e, di riflesso, anche intorno alla Juventus) forse si sta consumando anche un regolamento di conti in famiglia e certo non in una famiglia qualunque, &ldquo;la&rdquo; famiglia, quella che conta in entrambe le Case: Elkann-Agnelli. Le parole sono quelle di Lapo, il rampollo pi&ugrave; chiacchierato e il pi&ugrave; frivolo della dinastia ma certamente considerato il pi&ugrave; creativo anche dai suoi detrattori. Se la Fiat ha una linea di vetture estremamente popolari sul mercato, quelle con il marchio &ldquo;500&rdquo;, lo si deve a una sua intuizione di tanti anni fa, quando partor&igrave; &ndash; invero poco ascoltato all&rsquo;inizio &ndash; l&rsquo;idea di replicare con linea e tecnologie moderne il modello di maggiore successo del secolo scorso.  Lapo non &egrave; certo la prima volta che non le manda a dire, e certo non lo fa mai a pochi minuti da una sconfitta cocente. Se si guarda bene il tweet che ha scatenato il caso, quello di sabato 15 aprile, non &egrave; certo improvvisato. C&rsquo;&egrave; una foto di lui in posa dentro la rimessa di Maranello con le monoposto di Formula Uno degli anni Duemila, quelle degli ultimi titoli. Lapo &egrave; in giacca e pantaloni rossi, con la stessa nuance delle vetture. E poi c&rsquo;&egrave; il testo originale, maiuscole comprese con tutto il loro peso: &quot;La Ferrari (emoticon: vettura da corsa) ha Bisogno di (emoticon: cuore rosso) Seriet&agrave; e Squadra Vincente nei Box e Fuori &egrave; ora di darci una SVEGLIATA basta con politica e giochini cos&igrave; non si VINCER&Agrave; MAI&quot;. Poi cinque coppie di punti esclamativi rigorosamente rossi disegnati ancora con gli emoticon. Sono parole che non nascono da emozioni da poco, riaccendono riflettori fin troppo spenti, sopiti, una narrazione stanca e rassegnata, anche superficiale e prona. La stessa che additava Mattia Binotto come l&rsquo;unico povero diavolo da rimandare all&rsquo;inferno e accoglieva adorante Fr&eacute;d&eacute;ric Vasseur, il team principal che ha &ldquo;quasi&rdquo; preso il posto di Binotto. &ldquo;Quasi&rdquo;, perch&eacute; alcune deleghe sono rimaste all&rsquo;amministratore delegato dell&rsquo;azienda, Benedetto Vigna, l&rsquo;uomo di fiducia del presidente John Elkann, il fratello di Lapo.  Fra novembre e febbraio erano tutti l&igrave; a osannare Vasseur che fino al giorno prima nessuno aveva mai intervistato, nessuno aveva mai avuto modo di tesserne le lodi. Adesso quelli navigano tra innegabile imbarazzo e servile difesa d&rsquo;ufficio. E non a caso hanno ignorato o quasi quel tweet. Fino a quando potranno farlo?    GLI SCHIAFFI IN PISTA  Il risveglio con la discesa sui circuiti, gi&agrave; dai test, &egrave; stato brusco. L&rsquo;avvio di stagione da film horror: zero podi, zero pole position. Per Carlos Sainz un sesto e due quarti posti, uno dei quali trasformato in dodicesimo per una penalizzazione assurda; per Charles Leclerc due ritiri e un settimo posto; per la scuderia una terrificante quarta piazza tra i Costruttori, appena 26 punti con quasi cento lunghezze di distacco dalla Red Bull e venti Gran Premi in arrivo che potrebbero scavare un abisso. Si &egrave; passati cos&igrave; dal &quot;Dobbiamo capire&quot; di Mattia Binotto della disastrosa stagione 2020 e anche del 2021, al &quot;Nous avons besoin de comprendre&quot; di Vasseur.   Lapo ha semplicemente interpretato un sentimento comune e l&rsquo;ha esternato, in modo dirompente, senza fuggire dopo aver gettato il sasso nello stagno. Qualche minuto dopo quel tweet ne ha partorito un altro che rafforza il concetto: &quot;L&rsquo;unione fa la FORZA ma purtroppo certi non lo capiscono&quot;, e qui seguono ben sette coppie di punti esclamativi rossi sotto forma di emoticon. Sotto al tweet precedente verga risposte concise e al tempo stesso contundenti a chi chiede di dialogare. A chi scrive &quot;Ah ok ora che hai fatto questo post ci sar&agrave; la svolta&quot; risponde &quot;Purtroppo no, ma le cose vanno dette&quot;. A chi fa notare che &quot;la verit&agrave; &egrave; che agli occhi di noi tifosi, la presidenza &egrave; ASSENTE. Non ho mai letto un comunicato, una lettera un qualcosa dal presidente o da altri delegati. La FERRARI ha bisogno di persone con passione come te e tante altre persone come te&raquo;, lui replica con un devastante &quot;Lo so purtroppo&quot;.   La Ferrari ? ha Bisogno di ??Seriet&agrave; e Squadra Vincente nei Box e Fuori &egrave; ora di darci una SVEGLIATA basta con politica e giochini cos&igrave; non si VINCER&Agrave; MAI ?????????? pic.twitter.com/rKu8sdNR5d &mdash; Lapo Elkann (@lapoelkann_) April 15, 2023   &nbsp;  Continua a leggere l&#39;articolo completo sul nuovo numero di Autosprint in edicola, oppure clicca qui per l&#39;edizione digitale. 

Quella del rampollo pi&ugrave; chiacchietato e pi&ugrave; frivolo (ma anche il pi&ugrave; creativo) della famiglia Agnelli-Elkann non &egrave; un&#39;uscita estemporanea. &Egrave; al tempo stesso un duro richiamo alla realt&agrave; e un atto d&#39;amore. Non &egrave; il primo intervento del genere, la trib&ugrave; degli adoranti tende a ignorarlo, ma fino a quando potr&agrave; farlo?

Ferrari &quot;zero tituli&quot;: lo schiaffo di Lapo Elkann

        Nella tradizionale lettera annuale agli azionisti Exor, John Elkann ha dedicato un passaggio sulla fase - industriale e sportiva - attraversata dalla Ferrari. Le prospettive sono chiare (e rosee) sull'orizzonte della produzione industriale; diventano commento ufficiale, con le parole del presidente del Cavallino rampante, invece, gli investimenti deliberati affinch&eacute; l'a.d. Vigna e il team principal Vasseur procedano al potenziamento della struttura sportiva. Rafforzamento della GeS avviato "Mentre sta avvenendo un profondo cambiamento tra le mura di Maranello, in particolare per rafforzare l'attivit&agrave; nelle corse in pista e per sviluppare le linee lifestyle sulle passerelle, il desiderio di progresso che il nostro fondatore, Enzo Ferrari, aveva a cuore continua a mantenere la gente della Ferrari umile e ambiziosa nel costruire il futuro del Cavallino rampante", il commento di Elkann. Sterzi a parte: La Ferrari 499P vale anche in quanto simbolo Un rafforzamento tecnico del quale sono chiari i settori di intervento e che Frederic Vasseur dovr&agrave; portare a compimento.&nbsp; Lo scenario si inserisce in un quadro economico dalle prospettive molto positive sui prossimi anni: "Grazie allo scatto in avanti nell'evoluzione del proprio porfolio di modelli, la Ferrari prevede che il fatturato aumenter&agrave; fino a 6,7 miliardi di dollari entro il 2026 e il margine EBITDA si avviciner&agrave; al 40%, una soglia in linea con le migliori realt&agrave; nel settore del lusso", ancora Elkann nella relazione agli azionisti Exor. Incrementi che partono da risultati 2022 con un margine al 35% e fatturato nell'ordine dei 5,1 miliardi di euro, in crescita del 19% rispetto al 2021.       

Ai soci Exor, il presidente Ferrari ha illustrato gli scenari e le prospettive sul fronte industriale e quello sportivo. La "campagna acquisti" per rafforzare il reparto corse ha l'ok dei vertici

Ferrari, Elkann: "In corso un profondo cambiamento"

        C'&egrave; fiducia nella ripartenza a fine mese della F1 da Baku. C'&egrave; fiducia in Ferrari che il programma di sviluppi riporter&agrave; la SF-23 in altre, pi&ugrave; alte, posizioni rispetto alle prime tre esibizioni stagionali. La rincorsa deve chiudere un gap importante da Red Bull e il piano di aggiornamenti deve, per forza di cose, ottimizzare un concetto vettura immodificabile, per i tempi e le risorse che questo richiederebbe nell'arco di una stagione avviata e pressata dai vincoli operativi del budget cap.&nbsp; Conti record nel 2022 Per una Ferrari che in Formula 1 &egrave; chiamata a rincorrere, c'&egrave; la Ferrari che corre come mai prima sul piano industriale e realizza risultati record da iscrivere a bilancio. Agli azionisti sono stati presentati i conti 2022, approvati come anche lo stacco del dividendo. L&rsquo;editoriale del direttore: Il tramonto di un&rsquo;epoca Un incontro ad Amsterdam accompagnato dal Sustainability Report presentato da John Elkann e Benedetto Vigna, orientato su tutti i fronti dell'impegno del Cavallino rampante. L'obiettivo del titolo mondiale Dal versante corse, ovvero, Formula 1 e WEC, le prospettive sono differenti. "In Formula 1, l&rsquo;ultimo campionato del mondo ha visto un miglioramento della nostra competitivit&agrave;. Ovviamente, il nostro obiettivo &egrave; quello di vincere il campionato e Fred e tutta la squadra sono concentrati al massimo sul raggiungimento di questo obiettivo&rdquo;, le parole di Elkann. Emozione Le Mans L'impegno nell'endurance, di rientro nella Classe regina dopo 50 anni, &egrave; avvenuto con un risultato di primissimo piano - pole position e terzo posto in gara - per un progetto 499P nato e sviluppato nell'arco di appena un anno e mezzo. "Lo scorso marzo, alla 1000 miglia di Sebring, ha segnato il ritorno della Ferrari, dopo 50 anni, nella classe regina del FIA World Endurance Championship. Tutti noi attendiamo con impazienza il nostro ritorno a Le Mans il prossimo giugno&rdquo;, ha aggiunto Elkann.       

Il presidente, nel presentare il bilancio 2022 agli azionisti e il report sulla sostenibilit&agrave;, ha toccato il versante dell'impegno sportivo Ferrari, tra Formula 1 e mondiale Endurance

Elkann, Ferrari: resta l'obiettivo titolo in F1, impazienti per Le Mans

A suon di appallottolare sogni, a un certo punto si finisce per rovistare nelle carte ingiallite, stropicciate e consunte, alla ricerca di tracce e ispirazioni perdute andando a ritroso nel percorso dei bivi imboccati nel verso sbagliato in mezzo a certe notti di lunghi coltelli. Soprattutto quelle delle gambe tese, delle invidie e del- le teste tagliate. Alla Ferrari, alla fine, dopo tanti tentativi andati a vuoto, hanno preso la carta pi&ugrave; ingiallita in fondo al cestino della memoria gioiosa e perduta negli anni trascorsi a inseguire il perfido pifferaio del percorso pi&ugrave; semplice. O, peggio ancora, a star dietro al festival dei capri espiatori che poi sono finiti a regalar gioie vestendo divise di altri colori. E con il sorriso beffardo in cima al podio come per dire &quot;hai visto che non ero io il problema?&quot;.  E cos&igrave; adesso sulla scrivania di John Elkann, a Maranello, c&rsquo;&egrave; una carta spiegazzata appena riemer- sa da uno scatolone salvato dal macero dopo la chiusura dei vecchi uffici Fiat torinesi al Lingotto, quelli con la pista sul tetto e dove al piano nobile un tempo c&rsquo;era il nonno Gianni Agnelli. E dopo di lui Sergio Marchionne, l&rsquo;ultimo inquilino prima che Stellantis mettesse in vendita anche quel simbolo della Fiat che fu. Sono gli appunti di quando, nel lontano 1991, l&rsquo;Avvocato decide che &egrave; ora di rimetter mano alla Scuderia Ferrari. Il Drake se n&rsquo;&egrave; andato da due anni e mezzo e i risultati sono da team minore. La Rossa &egrave; nel guado di quella che passe- r&agrave; alla storia come la pi&ugrave; lunga traversata nel deserto senza trionfi.  Il servizio completo &egrave; sul numero di Autosprint in edicola, oppure disponibile qui in edizione digitale. 

Cos&igrave; Elkann si ispira al lavoro del nonno, alla ricostruzione di un modello che ricalca quello di todt, brawn e byrne e che la red bull ha copiato con marko, horner e newey. rileggendo le carte di allora si possono trarre utili indicazioni: non farsi indurre dalla tentazione di fermarsi ai primi intoppi

Agnelli, Montezemolo, il dream team... E l&#39;assist dei ricordi

Marted&igrave; 29 novembre. Pomeriggio inoltrato. &Egrave; gi&agrave; buio a Fiorano quando le pale dell&rsquo;elicottero del presidente John Elkann si mettono in azione. Il velivolo prende sempre pi&ugrave; quota e svanisce nella notte su una rotta che ormai &egrave; diventata consueta. Da poche ore, stavolta ufficialmente, un comunicato ha sancito l&rsquo;uscita di scena di Mattia Binotto. Maranello sta sempre pi&ugrave; diventando il centro del mondo del numero uno del Cavallino, mentre ridisegna uno dei settori strategici della Ferrari, quella squadra di F.1 che la Nazionale Rossa degli italiani. Si riparte dalle ceneri di un rapporto mai decollato con l&rsquo;ingegnere reggiano. &Egrave; da qui che il presidente ricostruisce il futuro F.1 della Scuderia, in mezzo alle inevitabili incertezze di questi giorni, perch&eacute; l&rsquo;uscita di scena di quel team principal con il quale non ha legato, arriva in un momento delicatissimo della stagione, quando si dovrebbe pensare solo a sviluppare la vettura e a cercare di renderla il pi&ugrave; affidabile e performante possibile e soprattutto dovrebbe gi&agrave; esserci qualcuno al comando della GES perch&eacute; &egrave; quasi gi&agrave; tempo di ripartire.  Binotto e gli altri, quando finisce un amore Rosso  Il momento &egrave; molto particolare e in mezzo a grandi rivoluzioni inizia una nuova era alla Ferrari. Prendono sempre pi&ugrave; forza le idee del presidente, la sua visione di come vorrebbe fossero gestite le cose da chi andr&agrave; a prendere il posto di Mattia Binotto, all&rsquo;interno di un&rsquo;azienda che lavora spingendo in un&rsquo;unica direzione. Sempre pi&ugrave; gioco di squadra in tutti i settori, una distribuzione diversa delle responsabilit&agrave;, soprattut- to una visione unica. La convinzione &egrave; quella che non si pu&ograve; pi&ugrave; avere un uomo solo al comando, caricato da troppe responsabilit&agrave;, investito da troppi ruoli. Serve un capo e servono senior officier di riferimento. Il modello ispiratore &egrave; quello della Red Bull con la triade Newey-Horner-Marko. Insomma con una catena di comando a pi&ugrave; punte e una personalit&agrave; forte alla quale affidare le redini della Gestione Sportiva.  &Egrave; un inverno di rivoluzioni a Maranello mentre sta nascendo la monoposto del 2023. Quella che riparte dal secondo posto nel Mondiale Costruttori e dall&rsquo;eredit&agrave; che lascia Mattia Binotto che il prossimo 31 dicembre chiuder&agrave; la sua avventura quasi trentennale a Maranello. &quot;Con il dispiacere che ci&ograve; comporta, ho deciso di concludere la mia collaborazione con Ferrari - ha spiegato Binotto -. Lascio un&rsquo;azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenit&agrave; che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Lascio una squadra unita e in crescita. Una squadra forte, pronta, ne sono certo, per ottenere i massimi traguardi alla quale auguro ogni bene per il futuro. Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile&quot;.  Ha sottolineato l&rsquo;amministratore delegato Benedetto Vigna: &quot;Desidero ringraziare Mattia per i suoi numerosi e fondamentali contributi nei 28 anni passati in Ferrari, e in particolare per la sua guida che ha portato il team ad essere di nuovo competitivo nella scorsa stagione. Grazie a questo, siamo in una posizione di forza per rinnovare&nbsp;il nostro impegno, in primo luogo per i nostri incredibili fan in tutto il mondo, per vincere il pi&ugrave; importante trofeo nel motorsport. Tutti noi della Scuderia e nella pi&ugrave; vasta comunit&agrave; Ferrari auguriamo a Mattia tutto il meglio per il futuro&quot;.   Parte una nuova era alla Ferrari F.1 in attesa di un nuovo team principal. La candidatura di Fred Vasseur rimane in buona posizione ma nella rosa ci sono anche altri nomi al vaglio. Il dopo Binotto riparte con tanti punti interrogativi ma nel solco di una visione diversa di come debbono funzionare le cose nella squadra regina della Formula Uno. Il 2023 rappresenta uno snodo fondamentale per la Ferrari che torna a essere costruttore impegnato su diversi fronti nel motorsport con programmi al top. &Egrave; un grande ritorno alle origini del mito che sul versante endurance evoca memorie straordinarie, sublima il Dna di un marchio che &egrave; tutto nelle competizioni.  C&rsquo;&egrave; un Cavallino che galoppa nel futuro secondo un concetto di squadra che marcia in un&rsquo;unica direzione alla ricerca del massimo dei risultati. La Grande Bellezza visiva della 499P, il prototipo con il quale Maranello torna a Le Mans dopo cinquant&rsquo;anni dall&rsquo;ultima apparizione ufficiale, deve ora tradursi in risultati perch&eacute; se sei la Ferrari scendi in pista con un unico obiettivo: la vittoria. In una lunga intervista, il responsabile delle Attivit&agrave; GT Antonello Coletta racconta come si sta preparando la discesa in campo della Ferrari sul versante endurance e traccia anche il bilancio di un&rsquo;annata sportiva che si &egrave; chiusa con la riconferma sul tetto del mondo GT della 488 che lascia da assoluta regina la classe Pro. &Egrave; un inverno con poche vacanze anche a Fiorano. A gennaio sulla pista di Daytona debutter&agrave; la 296 GTE, a marzo a Sebring sar&agrave; la volta della 499P, la Regina di Cuori, attesa da cinquant&rsquo;anni, che sar&agrave; al via del primo round del Mondiale Endurance. Dentro a una stagione in cui si &egrave; giocato soprattutto contro il tempo la Ferrari sta edificando il suo futuro nel mondo endurance e scende in campo con un progetto fortemente voluto dal presidente John Elkann. La 499P &egrave; figlia di un lavoro d&rsquo;insieme che in maniera trasversale ha coinvolto tutta l&rsquo;azienda. E se vogliamo in questo progetto &egrave; riassunta la filosofia di chi ha in mano le redini del Cavallino. Perch&eacute; la Ferrari &egrave; tradizione, innovazione e passione.   

&quot;Credo che sia stato giusto compiere questo passo, per quanto sia stata una decisione difficile, per me&quot;, ha detto Mattia Binotto

L&#39;editoriale del Direttore: La Ferrari del Presidente

        L'asse Torino-Maranello &egrave; caldo, caldo come non lo &egrave; mai stato. Nello spazio di 12 ore, i diamanti sportivi del gruppo Exor hanno vissuto il primo passo delle rispettive ripartenze: un cambiamento annunciato ed in attesa della sola formalit&agrave; in casa Ferrari, un fulmine a ciel sereno in casa Juventus. John Elkann, in queste ore, ha il suo bel da fare. Binotto via: &egrave; ufficiale Lo stesso DNA Curioso che Maurizio Arrivabene e Mattia Binotto, litiganti nell'inverno di quattro anni fa a Maranello, si ritrovino collegati da un filo sottile che ha voluto, come uno scherzo del destino, far loro vivere una delle giornate pi&ugrave; importanti della carriera e probabilmente della loro vita praticamente nella stessa notte. In comune, Maurizio e Mattia oggi hanno solo un passato alle spalle, quello alla Ferrari, e tra poco in comune non avranno nemmeno pi&ugrave; il datore di lavoro, quel John Elkann che ha messo la mano in maniera forte e decisa sul timone di comando: Juventus e Ferrari in questo momento non sono due navi che affondano, ma imbarcazioni che avevano bisogno, evidentemente secondo il presidente, di una correzione di rotta. Juventus e Ferrari in comune hanno una fiducia venuta meno da parte del presidente nei confronti dei piani alti delle due compagini. Di Mattia Binotto gi&agrave; si sapeva che il 2022, per lui, sarebbe stata una stagione importante, se non decisiva (come poi &egrave; stato) dopo i malumori trapelati da Maranello nello scorso inverno; il ricambio dirigenziale alla Continassa invece &egrave; stato improvviso e imprevedibile. Poco altro in comune, se non quello di essere due entit&agrave; super vincenti figlie di un ambiente in cui vincere pu&ograve; essere il solo obiettivo. Questa volont&agrave; la si pu&ograve; declinare come si vuole: Giampiero Boniperti diceva che "vincere non &egrave; importante, &egrave; l'unica cosa che conta"; Enzo Ferrari invece amava ripetere che "il secondo &egrave; il primo dei perdenti". Sfumature differenti dello stesso concetto, un DNA di famiglia che evidentemente porta malumori quando i risultati non arrivano. Arrivabene, ecco i guadagni Motivazioni ed esigenze differenti I paralleli e le similitudini finiscono qui, anche perch&eacute; il calcio non &egrave; la F1 e la F1 non &egrave; il calcio. La situazione stessa, tra Juventus e Ferrari, &egrave; diversa: a Torino &egrave; partita una vera e propria rivoluzione, almeno ai piani dirigenziali, mentre a Maranello per adesso Binotto &egrave; l'unico ad aver lasciato l'incarico. In casa bianconera i soli Federico Cherubini (direttore sportivo) e Massimiliano Allegri (allenatore) sono rimasti al loro posto, nella speranza che il tumulto dirigenziale non intacchi il lavoro sul campo, mentre i successori ai piani alti sono gi&agrave; stati tutti individuati. Per quanto riguarda il Cavallino Rampante, invece, siamo ancora in alto mare: Binotto rester&agrave; fino al 31 dicembre, e ancora non si sa chi prender&agrave; il suo posto. Per adesso, in Ferrari si vuole evitare una rivoluzione (almeno cos&igrave; sembra), opzione che invece non era possibile avere a Torino. Le decisioni sono poi dovute a motivazioni ben differenti. Sulla Juventus pendono inchieste relative a possibili plusvalenze fittizie e conti che non tornano alla voce bilanci, aspetto che ha intaccato anche il lavoro sul campo e soprattutto sul mercato con scelte che talvolta hanno dovuto tenere strettamente in considerazione i bilanci in negativo della societ&agrave;; in Ferrari invece i bilanci sono da sogno, ma a mancare, da troppo tempo, &egrave; il titolo iridato. Sport e finanza, si sa, sono da sempre temi caldi nella famiglia Agnelli, due voci che, anche se non sempre, vanno spesso a braccetto. Un po' come stanno facendo adesso Torino e Maranello, che si accompagnano, reggendosi l'un l'altro, verso un futuro nuovo e tutto da scrivere, vedremo se pi&ugrave; lucente e meno ombroso. I fili, dall'alto, li tiene John Philip Jacob Elkann. Binotto: una favola senza lieto fine       

Nello spazio di 12 ore Juventus e Ferrari hanno formalizzato l'uscita di scena di tanti esponenti di spicco: segno che tra Torino e Maranello il presidente John Elkann ha voluto mettere mano in prima persona

Elkann e la doppia rivoluzione di Ferrari e Juve

        Mattia Binotto smentisce le voci su una sua possibile sostituzione alla guida della Scuderia Ferrari. Nei giorni scorsi era infatti circolata insistentemente la notizia secondo cui il team principal del team di Maranello aveva perso la fiducia dei vertici dell'azienda, e che la sua sostituzione con Frederic Vasseur, suo omologo in Alfa Romeo, era ormai cosa fatta. Voci poi seccamente smentite dalla stessa Ferrari attraverso un comunicato ufficiale. Ad Abu Dhabi Binotto &egrave; tornato sull'argomento, affermando di non dare troppa importanza alle speculazioni e che da parte del presidente John Elkann e dell'amministratore delegato Benedetto Vigna c'&egrave; la massima fiducia e collaborazione. Ecco le parole del team principal della Rossa: GP Abu Dhabi, FP3: comandano le Red Bull, indietro le Ferrari Binotto: "Team unito, nel 2023 serve ulteriore passo avanti" "Ferrari &egrave; la squadra che ha pi&ugrave; tifosi e il team in cui c'&egrave; pi&ugrave; passione, ma ci sono anche sempre voci e speculazioni. Da parte mia quando ci sono state queste voci ne ho parlato con il nostro presidente, John Elkann, e insieme abbiamo deciso che la cosa migliore era rilasciare una dichiarazione per smentire queste notizie totalmente infondate" ha detto Mattia Binotto ad Abu Dhabi, in occasione dell'ultimo week end della stagione 2022. "A questo punto per me penso sia importante rimanere concentrato e continuare a fare il mio lavoro, e soprattutto assicurarmi che la squadra non sia distratta, perch&eacute; questo per noi rimane un week end importante, quello conclusivo di una stagione lunga e complessivamente positiva. L'obiettivo era quello di tornare a essere competitivi, credo che nessuno a inizio anno avrebbe mai scommesso sul nostro livello di competitivit&agrave;" ha proseguito il team principal della Scuderia di Maranello. Binotto ha poi analizzato la stagione 2022, ammetetndo errori ma sottolineando quanto di buono &egrave; stato fatto rispetto al 2021: "Ci siamo presentati all'inizio di questa nuova era con una monoposto molto veloce, poi durante la stagione ci sono state cose che avremmo potuto fare meglio e risultati che potevano essere migliori, li rivedremo tutti con calma. In questo momento a Maranello stanno tutti lavorando sulla vettura del 2023. Oggi non siamo pi&ugrave; i pi&ugrave; veloci in pista, la macchina non deve essere solo veloce in qualifica ma anche in gara". "Alle speculazioni non faccio troppo caso, rimaniamo concentrati su quello che dobbiamo fare, siamo un team unito e forte, che ha raggiunto l'obiettivo di essere competitivi, il prossimo passo &egrave; essere vittoriosi. Con il nostro presidente ci sono frequenti discussioni anche su temi relativi al medio e lungo termine. C'&egrave; fiducia sia con il nostro presidente che con il nostro amministratore delegato. La squadra &egrave; molto unita" ha concluso Binotto. GP Abu Dhabi, tutti gli orari del week end       

Il team principal della Ferrari ha smentito ancora una volta le voci di una sua sostituzione, annunciando gli obiettivi per il 2023

Binotto: "Non faccio caso alle speculazioni, fiducia da Elkann"

A ricordare Mauro Forghieri, scomparso all&#39;et&agrave; di 87 anni, arrivano i pensieri di chi ha condiviso un&#39;importante fetta della storia ferrarista. Luca Cordero di Montezemolo ha vissuto l&#39;era delle iconiche Ferrari 312 progettate dal tecnico modenese, a inizio anni Settanta, nel 1973 che fu per Montezemolo anno dell&#39;approdo a Maranello.  &quot;Con Mauro Forghieri&nbsp;non solo scompare uno dei pi&ugrave; grandi tecnici italiani, apprezzato in tutto il mondo, ma anche un amico e un collaboratore con cui ho condiviso anni meravigliosi e indimenticabili successi sportivi.&nbsp;Sono vicino alla sua famiglia e sentir&ograve; molto la sua mancanza&quot;, le parole consegnate dall&#39;ex presidente della Ferrari.    Hill, Forghieri &egrave; leggenda  Da avversario conobbe le prime creazioni di Forghieri, a inizio anni Sessanta il contributo alla 156 F1-63, Graham Hill. Sui social, Damon Hill dedica un tweet al ricordo di &quot;Furia&quot;: &quot;Non l&#39;ho mai incontrato ma il suo nome &egrave; leggenda&quot;, seguito in italiano da un &quot;Ciao Signor Forghieri e grazie&quot;.  Addio, Forghieri, custode dei nostri sogni  Appresa la notizia della scomparsa, in Ferrari &egrave; in un tweet il primo pensiero dedicato a Forghieri.  &quot;Le leggende restano per sempre. Nel ricordo di Mauro Forghieri. 1935-2022.  &Egrave; stato un onore scrivere insieme la storia. Ferrari e il&nbsp; mondo del motorsport non ti dimenticher&agrave; mai&quot;.  Addio, Mauro Forghieri: con Furia se ne va un pezzo di storia  Al genio del tecnico che fu Forghieri rivolge un pensiero Lapo Elkann: &quot;La Ferrari perde una delle sue menti pi&ugrave; brillanti. Uno di quegli ingegneri di cui andare orgogliosi in tutto il mondo. Mauro Forghieri &egrave; e sar&agrave; sempre la storia del Cavallino&quot;.  Il ricordo di Minardi  Anche Giancarlo Minardi si &egrave; unito al cordoglio e su Twitter ha ricordato Furia, scrivendo: &quot;Oggi &egrave; un giorno molto triste. Ci lascia uno degli Ingegneri pi&ugrave; grandi, se non il migliore, del Motorsport degli anni &#39;70-&#39;80-&#39;90, ma sopratutto un grande amico. Con Mauro Forghieri ci lascia una parte importante e preziosa della storia dell&#39;automobilismo&quot;. 

Dall&#39;ex presidente della Ferrari - che da DS visse l&#39;era straordinaria di met&agrave; anni Settanta accanto a Forghieri - a Damon Hill e Lapo Elkann, in tanti ricordano il tecnico modenese

Scomparsa Forghieri, i ricordi da Montezemolo a Lapo Elkann

        Non &egrave; bastata l'intera prima fila conquistata al sabato, alla Ferrari, per vincere il gran premio di Monaco. Nella gara di casa di Charles Leclerc, la pioggia ha scombinato i piani del Cavallino Rampante e mandato in confusione il muretto, finendo per perdere quello che sembrava un GP gi&agrave; vinto. Un risultato che ha deluso i ferraristi e i piloti, in particolare quel Leclerc che dopo aver conquistato la pole sembrava davvero a un passo dall'ottenere l'agognata prima vittoria sul circuito di casa. A sostenere il team, all'indomani della sfortunata gara monegasca, &egrave; intervenuto oggi Lapo Elkann. L'imprenditore, quest'anno spesso presente ai box del Cavallino, ha affidato ai social un messaggio di stima nei confronti della Scuderia e dei suoi membri, in attesa di risultati finalmente all'altezza delle aspettative. GP Monaco, i 5 temi del fine settimana Elkann: "Pu&ograve; succedere di andare fuori tempo" &ldquo;La Ferrari &egrave; come una orchestra. Il direttore Mattia guida Charles e Carlos insieme alle donne e gli uomini della Scuderia.&rdquo; ha scritto Lapo Elkann su Twitter oggi, a meno di 24 ore dal termine del lunghissimo GP di Montecarlo che ha visto la chiudere in 2&deg; e 4&deg; posizione nonostante la prima fila ottenuta in qualifica. &ldquo;Pu&ograve; succedere di andare fuori tempo ma l&rsquo;orchestra quando va bene regala emozioni uniche, inimitabili. C&rsquo;&egrave; una opera da completare, siamo con voi!&rdquo; ha concluso Elkann. Fan sfegatato della Scuderia di Maranello, Lapo Elkann, fratello del presidente della Ferrari John, &egrave; stato quest'anno spesso presente nei box della Rossa in occasione dei week end di gara. Senza mai nascondere la propria passione, tanto nei momenti di gioia quanto in quelli pi&ugrave; difficili e avari di soddisfazioni. A Montecarlo l'imprenditore non era presente, tuttavia non &egrave; mancato il supporto a distanza al team. Subito dopo la conclusione della gara era infatti arrivato subito un messaggio, anch'esso di sostegno ai piloti e alla squadra, ma senza risparmiare una stoccata per la gestione errata delle strategie: &ldquo;La Ferrari deve ricordarsi di essere una grande squadra coesa e vincente. E sono molto dispiaciuto per Charles&rdquo; aveva scritto Elkann dopo il GP di ieri.  La Ferrari &egrave; come una orchestra. Il direttore Mattia guida Charles e Carlos insieme alle donne e gli uomini della Scuderia. Pu&ograve; succedere di andare fuori tempo, ma l&rsquo;orchestra quando va bene regala emozioni uniche, inimitabili. C&rsquo;&egrave; una opera da completare, siamo con voi  &mdash; Lapo Elkann (@lapoelkann_) May 30, 2022          

Dopo il deludente GP di Montecarlo, Lapo ha incoraggiato Binotto, Leclerc, Sainz e tutti i membri della Scuderia

Lapo Elkann carica il team dopo Monaco: "Ferrari come un'orchestra"

        L'appuntamento pi&ugrave; importante della prima met&agrave; del 2022 sar&agrave; il prossimo 16 giugno, quando Ferrari riveler&agrave; nel corso del Capital Markets Day il piano industriale. Verso quella data di va con l'assemblea generale degli azionisti, appuntamento che ha visto John Elkann commentare quello che &egrave; un avvio di mondiale di Formula 1 con la Rossa protagonista. Il presidente ha ricordato le premesse dei successi ottenuti nelle prime tre gare del mondiale. Ha ricordato la richiesta (e insieme una promessa ai tifosi) fatta due anni fa, quando la Ferrari tocc&ograve; il punto pi&ugrave; basso della storia recente con il progetto SF1000. In quell'agosto del 2020 la definizione dell'orizzonte: tra due anni torneremo a competere per vincere. Ferrari, inizio di stagione emozionante Appuntamento rispettato, interpretazione del nuovo corso tecnico della Formula 1 corretta da parte dei tecnici a Maranello, dove non sono mancati gli investimenti su tecnologie e infrastrutture. "Il campionato 2022 &egrave; iniziato in modo emozionante, come tutti i nostri tifosi sono contento di essere tornati a competere al livello pi&ugrave; alto", ha commentato Elkann, rivolgendosi agli azionisti "Sappiamo che la stagione &egrave; appena iniziata e in Formula 1 sei sempre circondato da una serrata competizione. Dobbiamo lavorare come team per ottimizzare ogni aspetto della nostra performance. Questo &egrave; lo spirito e l'approccio che voglio vedere a Imola e nel corso della stagione", ha aggiunto. Verso il piano industriale Un passaggio dedicato alla Formula 1, in un pi&ugrave; ampio quadro industriale che guarda all'appuntamento di met&agrave; giugno. Definir&agrave; i passi futuri della Ferrari, in procinto di presentare il primo suv della sua storia, il Purosangue, oltre all'annuncio atteso di un progetto elettrico da introdurre negli anni a venire. "Anche se il 75&deg; anniversario &egrave; un momento per riflettere sul passato, non c'&egrave; modo migliore per celebrare il passato che definire il proprio futuro: ecco perch&eacute; attendo con impazienza il Capital Markets Day della Ferrari, il 16 giugno, che segner&agrave; una tappa storica della nostra storia. Il Capital Markets Day ci offre l'opportunit&agrave; di presentare la nostra costante tensione verso l'innovazione, l'esclusivit&agrave; e l'eccellenza, e di aggiornarvi sul nostro percorso di elettrificazione, un elemento fondamentale nel nostro percorso verso la carbon neutrality entro il 2030. Non vediamo l'ora di condividere con voi la nostra strategia per il futuro". 16 giugno che sar&agrave; vigilia del GP del Canada, cinque gare ancora del mondiale saranno passate in rassegna e si avr&agrave; un quadro nitido sul primo terzo di campionato e sui rapporti di forza tra questa super-Ferrari e gli inseguitori.&nbsp;        

L'incontro con gli azionisti ha toccato il capitolo Formula 1, una Ferrari salutata da Elkann nel ritorno alla competitivit&agrave;&nbsp;

Elkann presenta agli azionisti una Ferrari emozionante

        Nel lancio di una vettura cos&igrave; importante per i destini del Cavallino Rampante, non potevano mancare le parole di John Elkann. Il presidente della Ferrari &egrave; comparso nel video di presentazione della nuova F1-75, la monoposto in cui sono riposte molte delle speranze iridate del team di Maranello.  Voglia di ripagare i tifosi Un intervento breve, ma significativo: "Siamo l'unico team che ha corso in ogni stagione della F1 - ha detto Elkann -, siamo sempre stati all'avanguardia, spingendo costantemente per superare i limiti da 90 anni a questa parte. La F1-75 rappresenta il meglio dello spirito innovativo che la squadra e della ricerca delle performance che potessimo concepire per questo campionato.  Porteremo sulla nostra macchina il logo dei 75 anni, sar&agrave; una responsabilit&agrave; portare in pista questa vettura con tutte le aspettative che hanno i nostri fan in giro per il mondo. E' tutto nelle mani di Mattia, Carlos e Charles, ed anche di tutto il team della Scuderia Ferrari. Il loro sforzo determiner&agrave; il nostro successo per scrivere un nuovo capitolo in F1, onorando lo spirito di competizione che il nostro fondatore ha sempre rappresentato. Voglio chiudere con un messaggio per i nostri tifosi: la vostra passione ed il vostro impegno sono la spinta e la benzina per le nostre prestazioni, noi speriamo di ritornare forti e di restituire tutto ci&ograve; che voi date a noi. Grazie e forza Ferrari!"        

Il presidente della Ferrari &egrave; intervenuto nel video di lancio della nuova nata sotto il simbolo del Cavallino Rampante, una monoposto che nasce con l'imperativo di riportare il titolo iridato a Maranello

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